Skip to main content

I crimini di guerra dei Talebani nel Panshir

|

Il rapporto di Amnesty International documenta le violazioni dei diritti umani nella regione del Nord-Est afghano contro gli esponenti del Fronte di resistenza nazionale

La Repubblica, 10 giugno 2023

291787 Panshir Province Afghanistan Map 1024x961

Il titolo del nuovo dossier di Amnesty International sull’Afghanistan è emblematico: “Your sons are in the Mountains”: The collective punishment of civilians In Panshir by the Taliban” (I vostri figli sono sulle montagne”: è la punizione collettiva dei civili nel Panshir da parte dei talebani). Il lavoro documenta le gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario commesse dai Talebani tra esecuzioni extragiudiziali, torture, arresti e detenzioni arbitrarie di massa.

Dopo che i Talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan nell’agosto 2021, i membri delle forze di sicurezza dell’ex governo nazionale sono fuggiti nel Panshir con attrezzature e armi e si sono uniti al Fronte di resistenza nazionale. Da allora i Talebani hanno preso di mira la popolazione civile di questa provincia per costringerla alla sottomissione e all’obbedienza e piegare, così, i membri del Fronte.

 

I principali crimini di guerra 

L’elenco dei crimini commessi dai Talebani nel Panshir è lungo: esecuzioni extragiudiziali, torture, presa di ostaggi, detenzioni illegali e incendi di abitazioni civili. Un insieme di attacchi individuali contro persone precise, che messi insieme equivalgono a forme di punizioni collettive, che a loro volta costituiscono un crimine di guerra. I Talebani fino a oggi hanno arrestato, nei villaggi del Panshir, tutti gli uomini adulti e i ragazzi, li hanno detenuti senza accusa e li hanno sottoposti a violenza e abusi. Hanno anche imposto il coprifuoco notturno per limitare i movimenti delle persone, hanno sequestrato le case dei cittadini locali e impedito ai pastori di accedere ai pascoli.

 

Esecuzioni extragiudiziali di massa 

Il rapporto documenta diversi casi di esecuzioni extragiudiziali di massa di combattenti del Fronte di resistenza nazionale da parte dei fondamentalisti islamici. A settembre 2022 un gruppo di sei persone è stato giustiziato su una montagna nel distretto di Darah, nel Panshir. Il Crisis Evidence Lab di Amnesty International – un team multidisciplinare che utilizza strumenti di indagine digitale per documentare a distanza le violazioni dei diritti – ha analizzato cinque video di esecuzioni compiute in questa provincia. Il primo documento mostra alcuni membri dei Talebani che scortano sei uomini con le mani legate dietro la schiena su per una ripida collina.

 

Video agghiaccianti 

Gli intervistati hanno identificato tutti e sei come combattenti del Fronte di resistenza nazionale: Mohammad-u Din, Ishaq, Daniyar, Modir Ahmad, Amir Hatam e Mohammad Yar. Nei video successivi gli occhi dei detenuti sono coperti da bende e gli uomini armati sono posizionati in alto, dietro di loro. Nelle immagini seguenti si vedono gli stessi uomini armati sparare per circa diciannove secondi. Cinque detenuti muoiono e i loro corpi scivolano a valle. Le armi utilizzate sono fucili e Kalashnikov completamente automatici, il che rende difficile determinare il numero esatto di colpi sparati.

 

Detenzioni illegali, torture e altri maltrattamenti

In almeno tre casi i Talebani hanno torturato a morte alcuni civili arrestati nei distretti di Bazarak e Rokha, sempre nella provincia del Panshir. Gli uomini erano contadini e allevatori, torturati a morte perché – secondo i fondamentalisti islamici – lavoravano tra le montagne senza il permesso dei funzionari locali. Da quando sono tornati al potere, i Talebani hanno sistematicamente trattenuto uomini e ragazzi per la loro sospetta affiliazione con il Fronte di resistenza nazionale. Gli arresti sono avvenuti in gran parte tra maggio e agosto 2022. La cattura di familiari di sospetti combattenti del Fronte, l’arresto di massa e la detenzione di civili, la tortura e l’uccisione illegale di pastori sono tutti esempi della campagna di punizioni collettive che i Talebani stanno portando avanti nel Panshir. Altre tattiche di intimidazione documentate nel rapporto di Amnesty includono il sequestro e la distruzione a lungo termine di beni di proprietà dei cittadini locali e l’imposizione di restrizioni ai movimenti.

 

Garantire giustizia

Non c’è in Afghanistan un tribunale affidabile che possa individuare e giudicare i responsabili delle violazioni dei diritti. Per questo motivo Amnesty International chiede al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di istituire un meccanismo internazionale indipendente per l’Afghanistan, con il mandato di monitorare e riferire sulla situazione nel Paese e di raccogliere e conservare le prove dei crimini commessi dai Talebani per la futura giustizia internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *