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Due anni di despotismo dei talebani sono la continuazione di 20 anni di crimini degli occupanti USA e dei loro burattini

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Il comunicato di Hambastaghi (Partito della Solidarietà dell’Afghanistan)  per il secondo anniversario della presa del potere dei talebani

Solidarity Party of Afghanistan, 14 agosto  2023  Hambastaghi 15 8 23

Sono passati due anni da quando in Afghanistan sono ritornati i talebani, le menti più oscure del secolo; come accaduto in passato con i loro fratelli jihadisti, insediati a dispetto del nostro popolo, oggi queste figure create da CIA e ISIS sono tenute al potere grazie ai dollari che gli USA e i loro alleati inviano loro ogni settimana, a cui si aggiungono altri aiuti sotto banco. Sotto il dominio del fascismo dei talebani l’Afghanistan si è trasformato in un’enorme prigione, soprattutto per le sue donne oppresse.

Nel 2001 i criminali USA/NATO hanno occupato la nostra terra con il pretesto della “lotta al terrorismo”, ma in realtà hanno alimentato come non mai varie forme di terrorismo jihadista, talebano e dell’ISIS. Hanno parlato di “liberazione delle donne” ma hanno lasciato che il destino delle donne fosse deciso da questi figuri misogini e malati. Hanno parlato di “democrazia”, ma hanno sostenuto saccheggiatori e mafie, mettendo il potere nelle mani di un esercito di corrotti e criminali e di un regime fantoccio e traditore. Infine, sono scesi a patti con i talebani.

Due anni fa, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno tolto il potere ai loro lacchè jihadisti e tecnocrati per rimetter il potere nelle mani dei talebani. In questi due anni, in tutto il paese, abbiamo assistito a crimini più orribili, ignorati da tutto il mondo: fin dai primi giorni dalla presa del potere, i talebani hanno chiuso alle donne i cancelli degli uffici governativi e impedito l’istruzione delle ragazze oltre la prima media; non molto tempo dopo le donne sono state private anche del diritto di studiare nelle università e di partecipare agli esami di ammissione; diversi giovani sono stati fucilati a Kunar e Khost per aver ascoltato musica e difeso la bandiera del paese; in Panshir, Balkhab e Andrabs sono stati massacrati dei civili; le donne che protestavano sono state imprigionate, sottoposte a torture, umiliazioni, molestie sessuali e costrette a confessare; molte di queste donne ed ex personale militare sono scomparsi o sono stati uccisi. La povertà e la fame hanno raggiunto tassi altissimi: oltre il 90% della popolazione vive oggi sotto la soglia di povertà; in luoghi diversi, in nome della Sharia, donne e uomini sono stati puniti con frustate, lapidazioni e rappresaglie; alle donne è stato imposto l’uso dell’hijab nero e impedito di frequentare centri d’intrattenimento, centri sportivi o corsi di formazione; sono state fatte pressioni e intimidazioni ai media, ed è stato impedito alle donne di apparire in televisione; i parrucchieri, le sale per matrimoni e la riproduzione di musica sono stati proibiti e così via. In breve, si può dire che i talebani sono entrati in guerra contro tutte le espressioni di progresso e prosperità e hanno portato disastri e calamità alla nostra povera gente.

A causa del crollo dell’economia, della profonda crisi infrastrutturale, dell’ascesa di Cina e Russia, suoi rivali, dei movimenti di protesta interni e dei conflitti, la macchina sanguinaria degli Stati Uniti è sull’orlo del collasso. Così gli USA hanno consegnato l’Afghanistan ai talebani – l’equivalente americano del gruppo Wagner – per poter continuare le loro sporche politiche. Le truppe USA e NATO hanno lasciato l’Afghanistan, ma la nostra terra in rovina è ancora nelle mani dell’imperialismo e dei suoi servi fondamentalisti. Gli Stati Uniti stanno spingendo questi figuri a creare una situazione tale che questa regione, privata di qualsiasi pace e progresso, arrivi a essere un luogo in rovina; in questo modo, questo “cuore dell’Asia” ha smesso di battere ed è diventato un centro di terrorismo che dà molte preoccupazioni alle potenze asiatiche emergenti. E ciò che verrà esportato saranno solo ignoranza, terrorismo e droga. Ed è con questa politica diabolica che i cancelli delle scuole e delle università sono stati chiusi, la scienza e la cultura distrutte e allo stesso tempo è aumentata esponenzialmente la creazione di scuole religiose, che servono solo a formare attentatori suicidi e terroristi.

Non è un caso che enormi somme di dollari siano confluite nelle tasche dei talebani, sia apertamente sia sotto banco; i rappresentanti dei paesi imperialisti e delle Nazioni Unite stanno cercando in ogni modo di addolcire il volto brutale dei talebani e sono alla ricerca di soluzioni per garantire il loro riconoscimento e la loro longevità. Abbiamo anche visto come donne asservite quali Mahbouba Seraj, Fatima Gailani e ora anche Madina Mahboobi, siano state utilizzate per nascondere i crimini dei talebani. Di recente, Tom West e Rina Amiri – i nuovi Khalilzad – si sono incontrati con i talebani a Doha, e hanno espresso la loro “preoccupazione” per la situazione dei diritti umani e la condizione delle donne in Afghanistan (!). Tuttavia, è evidente a tutti che ciò che accade dietro le quinte e gli sporchi obiettivi di questi incontri non verranno mai divulgati dai media.

I talebani a volte fingono di essere ostili a Iran e Pakistan, per asserire la loro indipendenza; ma oggi è chiaro persino ai bambini che questo gruppo misogino è stato cresciuto nelle scuole religiose del Pakistan, e che il regime iraniano fondamentalista è stato uno dei suoi principali sostenitori. Se i talebani, una creazione dell’intelligence che non ha radici nella nostra terra, non fossero stati sostenuti e armati da Stati Uniti e Occidente nel corso degli ultimi vent’anni, non sarebbero stati in grado di riprendere così facilmente il potere.

Va sottolineato anche che gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno rinunciato ai loro lacchè jihadisti e li hanno sempre blanditi, per tenerli come forza di riserva in futuro. I jihadisti, guidati per lo più da Jamiat-e-Islami, il giorno stesso in cui i talebani hanno fatto ritorno a Kabul si sono precipitati in Pakistan con un volo charter pakistano, per leccare i piedi ai loro vecchi mentori e, come i loro omologhi talebani, ottenere benedizioni. Tuttavia, poiché la loro storia è giunta al termine e il fetore della loro corruzione è arrivato ovunque, non sono stati bene accolti. Alcune persone sotto la guida del figlio di Ahmad Shah Massoud stanno oziando in Europa e parlano di resistenza, ma in verità sperano di tornare di nuovo a Kabul con il sostegno degli Stati Uniti o di altre potenze. La nostra gente ha visto così tanta oppressione da parte dei jihadisti e dei loro figli che non vede alcuna differenza tra loro e i talebani, entrambi nemici dei diritti delle donne, della giustizia e del progresso. I jihadisti hanno usato la religione per opprimere il popolo e sanno di non avere alcun futuro in uno stato democratico e laico; sono i migliori alleati dei talebani perché hanno la loro stessa mentalità. Leader jihadisti come Siddiq Chakri, Allah Gul Mujahid, Gulbuddin, Wadud Payman, Jawed Balkhabi, Keramuddin Karim, Tahir Zuheer ecc. hanno già trovato posto tra le braccia dei talebani; altri attendono di avere la stessa opportunità che potrebbe essere loro offerta dalle potenze straniere nel nome di un “governo inclusivo”.

Compatrioti sofferenti,

per decenni abbiamo sperimentato i regimi fantoccio e criminali saliti al potere e crollati da un giorno all’altro. Un governo imposto da una potenza straniera ha il solo compito di custodire gli interessi del padrone; noi non dobbiamo aspettare di essere salvati da questa umiliante situazione grazie a un intervento di poteri esterni. Possiamo liberare la nostra terra solo con la consapevolezza e l’unità. Dobbiamo approfittare delle più piccole aperture e far sentire la nostra voce, che chiede libertà e democrazia. Se restiamo in silenzio, l’imperialismo e i reazionari con le loro politiche sanguinarie giocheranno con il nostro destino come in passato, e ci faranno precipitare in un altro regime, ancora più sanguinario e devastante. Solo noi possiamo fermarli e decidere del nostro destino. Spetta a noi che viviamo nel nostro paese e ai nostri compatrioti all’estero lottare uniti e con forza per creare un futuro migliore e curare le ferite del nostro popolo sfortunato.

 

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