Le vittime civili delle operazioni britanniche in Afghanistan
Analisi Difesa, 12 novembre 2022
Londra ha riconosciuto la propria responsabilità nell’uccisione di 64 bambini durante il conflitto in Afghanistan
Impegnato a denunciare i crimini commessi dai russi in Ucraina, il governo britannico deve fare i conti con gli strascichi della guerra afghana conclusasi nell’agosto 2021 con il trionfo dei talebani. Londra ha infatti riconosciuto la propria responsabilità nell’uccisione di 64 bambini durante il conflitto in Afghanistan, erogando minimi risarcimenti alle famiglie delle vittime, secondo quanto riferito dall’associazione Action on Armed Violence.
Si tratta di un numero ben più elevato dei 16 casi di uccisioni di bambini ufficialmente ammesse da Londra ma inferiore ai 135 casi registrati e documentati in 47 azioni a fuoco aeree o terrestri condotte dai militari britannici su 881 casi denunciati.
Tutte le vittime sono state uccise nei combattimenti che hanno coinvolto le forze britanniche tra il 2006 e il 2014 e le nuove cifre provengono dalle fonti ufficiali a cui Action on Armed Violence ha potuto accedere in base a un ricorso giudiziario fondato sul Freedom of Information Act.
L’associazione ritiene tuttavia che il numero reale di bambini uccisi sia ancora sottostimato. Finora, il ministero della Difesa britannico ha pagato 688 mila sterline per 289 civili afghani uccisi; di fatto si tratta di indennizzi medi pari a 2.380 sterline (2.722 euro circa) per ogni vittima civile provocata con punte minime di 1.656 sterline (1.894 euro) per ogni bambino ucciso.
Action on Armed Violence segue anche numerosi casi di violenze e maltrattamenti non rivelatisi letali compiuti sempre dai soldati britannici nei confronti dei civili afghani mentre un’inchiesta della BBC ha fatto luce nel luglio scorso sugli omicidi mirati (ed extragiudiziali) compiuti dalle forze speciali britanniche in Afghanistan.
(con fonti DPA/Adnkronos , ANSA e BBC)
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