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BASTA GUERRA DI OCCUPAZIONE TURCA IN KURDISTAN!

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Appello della  coalizione Women Defend Rojava  che chiede azioni urgenti per fermare la campagna genocida della Turchia contro i curdi nel territorio del Kurdistan.

Rete jin, 23 aprile 2022  STOP TURKISH INVASION

“Opponiamoci alla guerra in Kurdistan! Sosteniamo un mondo in cui tutte le persone possano vivere insieme in solidarietà e uguaglianza” ha detto Women Defend Rojava in un appello contro la guerra di occupazione turca in Kurdistan.

Traduciamo da ANF News (22 aprile 2022).

La coalizione Women Defend Rojava ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede azioni urgenti per fermare la campagna genocida della Turchia contro i curdi nel territorio del Kurdistan.

L’appello pubblicato venerdì è il seguente:

“In tutto il Kurdistan, la situazione si sta attualmente inasprendo e la guerra turca si sta intensificando immensamente. A ripetizione è stato annunciato che Erdogan avrebbe potuto espandere la sua guerra di occupazione nell’ombra della guerra in Ucraina. Anche se la guerra in Kurdistan stava già avendo luogo davanti agli occhi di tutti in ogni caso, ma comunque indisturbata, c’è ora una totale mancanza di attenzione.

Facendo seguito alla recente pubblicazione dei piani per una nuova potente offensiva, lo Stato turco ha ora lanciato i suoi attacchi via aria e terra contro i civili e la guerriglia nelle aree di difesa di Medya in Kurdistan meridionale attraverso artiglieria, bombardamenti e aerei caccia nella notte del 17 aprile. L’invasione su larga scala della Turchia, in collaborazione con il PDK [Partito Democratico del Kurdistan] in Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale), era prevedibile da molto tempo e ora è iniziata. Venerdì, il 15 aprile, il Primo Ministro del partito PDK, che governa il Kurdistan meridionale, ha incontrato Erdogan e il capo del servizio di intelligence turca (MIT). Oggi è stato riportato che gli aerei da guerra turchi stanno decollando da basi militari in Kurdistan meridionale, il che conferma soltanto ulteriormente la cooperazione dello Stato turco e del PDK. Insieme alla guerra della Turchia, ora sta incombendo la tanto temuta guerra interna tra curdi.

Nel frattempo, gli attacchi in Siria del Nord-Est si stanno intensificando. L’esercito turco sta attaccando la comunità di Zirgan e i villaggi nella regione principalmente cristiana di Til Temir con massicci attacchi di artiglieria. Di conseguenza numerose case e altri edifici, come la chiesa nel villaggio assiro di Til Tawil, sono già stati distrutti e i droni stanno ancora volando sulla regione.

In parallelo alla rinnovata offensiva militare turca in Kurdistan meridionale e all’intensificarsi degli attacchi in Siria del Nord-Est, anche la situazione a Şengal si sta inasprendo. L’esercito iracheno ha attaccato numerose posizioni delle forze di difesa yazide locali e ne è derivato un combattimento feroce. Il popolo di Şengal, dove l’ISIS ha commesso un genocidio nell’agosto del 2014, uccidendo decine di migliaia di yazidi e schiavizzando le donne e o bambini, sta ora affrontando un rinnovato pericolo. Con la costruzione di un muro di 250 km lungo il confine con il Rojava e il rafforzamento delle basi militari irachene nella regione, anche là la situazione sta esplodendo.

In Turchia, il regime di Erdogan continua le sue politiche fasciste. Le associazioni della società civile, come la piattaforma “Fermeremo i femminicidi” [Kadin Cinayetlerini Durduracagiz], che fa lavoro di pubbliche relazioni contro il femminicidio in Turchia e accompagna durante il processo le donne che hanno subito violenza, stanno per essere bandite. Nelle prigioni turche, l’isolamento e le torture sistematiche, inclusi gli incidenti mortali, sono la realtà quotidiana per i prigionieri politici. Nonostante ciò, la comunità internazionale rimane in silenzio su tutto questo, supporta e approva gli attacchi e ancora una volta si rende complice della politica fascista e della guerra della Turchia, che è contro la legge internazionale.

Comunque, noi non rimarremo in silenzio! I risultati della rivoluzione in Kurdistan, che mette la liberazione delle donne al centro delle sue lotte, è una spina nel fianco delle autorità. È nostra responsabilità opporci a questa guerra e difendere la rivoluzione delle donne ovunque siamo. Ci opponiamo alla guerra turca! Sappiamo di avere il potere di fermare questa guerra e cambiare il mondo con la nostra lotta comune per la dignità. Ci schieriamo fianco a fianco con i popoli del Kurdistan e il loro diritto all’autodeterminazione! Difendere il Kurdistan significa diventare consapevoli della responsabilità qua. Rendiamo visibile la resistenza ovunque!

Perciò, noi come Women Defend Rojava chiediamo che si agisca contro il colonialismo, il fascismo, il patriarcato e il femminicidio e tutte le forme di oppressione. Protestiamo in forme e con azioni creative, portiamo in pubblico la nostra resistenza contro la guerra di occupazione turca e combattiamo insieme per una vita di dignità e libertà! Ci sono molti modi di portare l’attenzione verso la guerra della Turchia, che sia sui social media, attraverso striscioni, fotografie solidali in difesa del Kurdistan, distribuzione di volantini o altre azioni negli spazi pubblici. Unitevi all’appello e diffondetelo!

È tempo di attivarsi contro questa guerra, di resistere e di portare per le strade e per le piazze la nostra protesta femminista! Insieme difendiamo la rivoluzione delle donne! Ci opponiamo alla guerra in Kurdistan! Sosteniamo un mondo in cui tutte le persone possano vivere insieme in solidarietà e uguaglianza!”

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