Skip to main content

Aeroporti in Afghanistan: nuovi negoziati tra talebani, Turchia e Qatar

|

Sicurezzainternazionale.luiss.it Maria Grazia Rutigliano 4 gennaio 2022

Kabul aeroporto internationa airport Hamid Karzai 800x450 center center

Il 4 gennaio è iniziato il secondo round di negoziati per la gestione degli aeroporti afghani tra i funzionari talebani e una società turca con sede in Qatar. Anche gli Emirati Arabi Uniti sono in trattativa con l’esecutivo di Kabul a tale proposito. 

Secondo quanto riferito dalla stampa locale, il vice capo dell’aviazione civile, Ghulam Gilani Wafa, ha affermato che l’Afghanistan sta ancora valutando la migliore opzione possibile, tra le varie proposte. Le trattative del 4 gennaio si sono svolte da remoto, a causa della pandemia. “Oggi abbiamo avviato le trattative online e continueranno fino a quando non raggiungeremo una decisione sul contratto. Inizieremo i negoziati faccia a faccia se lo riterremo necessario”, ha affermato il funzionario dell’aviazione. 

Per quanto riguarda la gestione dei cinque principali aeroporti afghani, le autorità talebane hanno avviato negoziati anche con una società degli Emirati Arabi Uniti. “Ci sono state trattative anche con una società degli EAU, abbiamo discusso di molte questioni”, ha affermato Gilani. “In seguito, Turchia e Qatar hanno mostrato interesse, quindi continueremo i colloqui con questi Paesi”, ha aggiunto. Intanto, i voli internazionali non sono ripresi con frequenza normale attraverso l’aeroporto di Kabul.

Notizie riguardanti la contesa tra EAU, da una parte, e Qatar e Turchia, dall’altra, per la gestione degli aeroporti afghani circolano a partire dal 24 novembre, quando l’agenzia di stampa Reuters ha pubblicato un articolo in esclusiva, citando quattro diplomatici stranieri del Golfo anonimi, che hanno affermato di essere a conoscenza della questione. Questi hanno sottolineato che gli Emirati hanno tenuto una serie di incontri con i talebani per discutere della gestione aeroportuale, mirati proprio a contrastare la crescente influenza del Qatar in Afghanistan.

Doha aveva partecipato agli sforzi finalizzati al mantenimento delle funzioni dell’aeroporto della capitale afghana, insieme alla Turchia, da quanto le forze armate straniere si sono ritirare dal Paese, il 30 agosto. Il Qatar aveva più volte dichiarato di essere disposto ad occuparsi del funzionamento della struttura. Intanto, un alto funzionario del Ministero degli Esteri di Abu Dhabi aveva affermato che gli EAU, che avevano gestito l’aeroporto di Kabul mentre era in carica l’esecutivo afghano sostenuto dagli Stati Uniti, “rimangono impegnati a continuare a fornire assistenza” al Paese per garantire gli accessi umanitari e un passaggio sicuro dentro e fuori dall’Afghanistan. 

A proposito della gestione dell’aeroporto, una questione chiave che deve ancora essere risolta dai talebani e dai potenziali operatori stranieri è chi fornirà la sicurezza al sito, considerato che non è accettata la presenza di truppe straniere sul suolo afghano. Proprio a tale proposito, Reuters aveva specificato che erano ancora le forze speciali del Qatar a garantire la sicurezza all’interno del perimetro dell’aeroporto, mentre le forze speciali talebane effettuano pattuglie nelle aree circostanti. Sebbene i vantaggi commerciali per qualsiasi operatore siano limitati in Afghanistan, che attraversa una grave crisi economica, l’aeroporto rimane un luogo strategico. Questo infatti rappresenta una fonte di informazioni estremamente sensibili, tramite il monitoraggio dei movimenti in entrata e in uscita dal Paese. 

A proposito, invece, delle relazioni tra Qatar e Emirati Arabi Uniti, è noto che i due Paesi sono reduci da anni di guerra diplomatica e contese per l’influenza regionale. Gli EAU, l’Arabia Saudita e i loro alleati hanno boicottato il Qatar per oltre tre anni, tagliando i legami politici e quelli commerciali, isolando il Paese e accusando Doha di sostenere il terrorismo internazionale, accusa che ha sempre negato. La cosiddetta “crisi del Golfo” è stata risolta con un primo accordo tra le parti, il 5  gennaio del 2021.

Per quanto riguarda il ruolo in Afghanistan, negli anni, il Qatar è stato a lungo un luogo sicuro per i talebani, con Doha che ha ospitato l’ufficio politico del gruppo dal 2013, oltre ai colloqui con gli Stati Uniti che hanno portato al ritiro delle truppe straniere dall’Afghanistan. Inoltre, il 12 novembre, i funzionari del Qatar hanno rafforzato la loro posizione nella regione firmando un accordo per rappresentare gli interessi diplomatici degli USA in Afghanistan. 

Sul fronte opposto, i talebani hanno dichiarato che gli Emirati Arabi Uniti hanno riaperto la loro ambasciata a Kabul, il 20 novembre. Riguardo a questo legame, due dei diplomatici citati da Reuters hanno rivelato che il Paese avrebbe ospitato alcuni membri del gruppo per anni. Tra questi è stato citato Sher Mohammad Abbas Stanikzai, che avrebbe vissuto nell’emirato di Sharjah con la sua famiglia dal 2013. Stanikzai è vice ministro degli Esteri nell’attuale governo talebano. Le autorità degli EAU e i talebani non hanno confermato la notizia. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *