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L’Iran e la Russia si fanno avanti per riempire il vuoto diplomatico in Afghanistan

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Patrick Wintour, The Guardian, 9 luglio 2021

Il ministro degli esteri iraniano incontra i negoziatori talebani a Teheran, mentre la Turchia offre le sue truppe per proteggere l’aeroporto di Kabul.

Iran

L’Iran, la Turchia, il Pakistan e la Russia si sono fatti avanti per riempire il vuoto militare e diplomatico che si sta aprendo in Afghanistan, conseguentemente alla partenza delle forze degli USA e ai progressi militari talebani.

A Teheran, il ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif, ha incontrato i negoziatori talebani per discutere delle loro intenzioni nei confronti del Paese e ha ottenuto una dichiarazione congiunta in cui si afferma che i talebani non sostengono gli attacchi a civili, scuole, moschee e ospedali e vogliono un accordo negoziato riguardo il futuro dell’Afghanistan.

La fazione dei talebani era guidata da Abbas Stanekzai, negoziatore di alto livello e capo dell’ufficio politico del gruppo in Qatar, mentre la fazione del governo afghano era guidata dall’ex vicepresidente Yunus Qanooni.

Contemporaneamente, altre tre delegazioni afghane si trovavano a Teheran. Il valore della dichiarazione congiunta che promette altri negoziati è contestabile, ma l’attivismo diplomatico di Teheran ha evidenziato alcune paure in Iran a proposito di un riversamento di persone su tutto il confine creato da una prolungata guerra civile.

Alcune stime suggeriscono che almeno un milione di afghani si riverseranno sui confini per sfuggire ai combattimenti o al dominio talebano. I social media iraniani hanno mostrato le forze afghane che abbandonavano due uffici doganali su tre lungo il confine a Islam-Qala e Farah. Con una stima di 700km di confine con l’Afghanistan ora nelle mani dei talebani, l’Iran non ha altra scelta se non interessarsi attivamente.

Si calcola che l’Iran accolga già 780.000 rifugiati afghani registrati e che vivano in Iran tra i 2,1 e 2,5 milioni di afghani senza documenti.

La Russia ha cercato di assicurarsi che i talebani non permettano che i confini a nord dell’Afghanistan siano usati come base per gli attacchi alle ex repubbliche sovietiche.

In una mossa progettata in parte per compiacere gli USA, ma anche per portare avanti gli interessi personali di Ankara, la Turchia ha offerto condizionalmente le sue truppe per un piano di sorveglianza Nato per proteggere l’aeroporto internazionale di Kabul. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan si è offerto di fornire le truppe turche in un’improbabile alleanza con l’Ungheria.

La Turchia in passato ha già sorvegliato l’aeroporto, ma teme un’altra ondata migratoria e vedrebbe questo ruolo delle truppe come un ritorno nelle grazie di Washington.

Alla delegazione talebana, che è stata in Iran martedì e mercoledì a seguito di un invito da parte di Teheran, insieme ad altre tre delegazioni afghane, Zarif ha annunciato la possibilità di dover prendere decisioni drastiche. Ha dichiarato che mostrare coraggio in tempo di pace è più importante che mostrare coraggio in tempo di guerra, sostenendo che il coraggio consiste nel sacrificare le richieste massimaliste e ascoltare la controparte.

Zarif ha anche affermato che il prolungarsi dei conflitti tra il governo e i talebani potrebbe avere delle conseguenze “svantaggiose” per l’Afghanistan e che la “soluzione migliore” sarebbe un ritorno ai negoziati intra-afghani. L’Iran non partecipa ai negoziati di Doha, in fase di stallo da più di due anni.

In Iran è in corso un acceso dibattito su come affrontare i talebani. Secondo alcuni analisti, la migrazione di massa dall’Afghanistan causata da un’insurrezione talebana potrebbe essere favorevole all’economia iraniana, e quindi l’Iran non dovrebbe opporsi a una presa di potere talebana.

Saeed Laylaz, un importante economista e consulente del precedente governo con visioni riformiste, ha dichiarato: “L’Iran sta affrontando una crisi demografica e credo che il modo migliore, più rapido e meno dispendioso per superarla sia accettare i migranti afghani. La stabilità in Afghanistan è importante per la sicurezza nazionale mentre, allo stesso tempo, contribuisce al superamento della crisi dell’invecchiamento demografico e influenza positivamente l’economia iraniana”.

“I talebani non avrebbero potuto sopravvivere senza un reale supporto politico e ora potrebbero giovare agli interessi diplomatici dell’Iran. I talebani di oggi non sono più i talebani del passato, si sono resi conto che dobbiamo interagire con il mondo, e dobbiamo collaborare con i Paesi della zona”.

Anche il direttore generale del Ministero degli Esteri iraniano per l’Asia Occidentale, Rasoul Mousavi, si è mostrato favorevole seppur più riservato. “I talebani fanno parte del popolo afghano”, ha detto Mousavi. “Non sono separati dalla società tradizionale afghana, e ne hanno sempre fatto parte. Inoltre, hanno potenza militare. Gli USA hanno perso la guerra e non possono più portare avanti delle operazioni militari contro di loro”.

(Trad. di Deborah Massignani e Francesca Francis Santambrogio)

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