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È a Milano la centrale della solidarietà alle donne afgane contro l’oppressione talebana: scuole segrete e rete clandestina

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In queste tragiche ore per l’Afghanistan il Cisda vuole continuare a dare voce alle coraggiose donne afghane

La Repubblica Milano – 15 agosto 2021, di Lucia Landoni  

afghanistanIn città ha sede il Coordinamento italiano sostegno donne afghane (Cisda), la presidente è Gabriella Gagliardo, di Cologno Monzese.

Nel giorno in cui Kabul è sotto l’assedio dei talebani, Milano non si volta dall’altra parte: è qui infatti che si trova la sede centrale del Coordinamento italiano sostegno donne afghane (Cisda), onlus che opera dall’Italia per far sentire soprattutto alla popolazione femminile dell’Afghanistan “che ci siamo e che continueremo a star loro accanto, anche nell’ennesima tragedia che stanno vivendo”.

La presidente, Gabriella Gagliardo, di Cologno Monzese (nell’hinterland milanese), spiega: “Stiamo seguendo attentamente l’evolversi della situazione grazie ai nostri contatti con le organizzazioni che operano in loco, come Rawa (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan), Hawca (Humanitarian Assistance for Women and Children of Afghanistan) e Opawc (Organization of Promoting Afghan Women’s Capabilities). Dalle nostre informazioni, i talebani sono entrati da ore nella capitale e ormai sono arrivati in centro”.

Mentre gli Usa e i Paesi dell’Unione Europea stanno evacuando il personale delle rispettive ambasciate, le attiviste di Rawa – “molto colte e preparate e abituate da quarant’anni a operare in clandestinità” – rimangono nel loro Paese, pronte a portare avanti una resistenza pacifica che si basa essenzialmente sull’assistenza alle donne afghane.

“La loro è un’attività sociale con un’importantissima valenza politica – continua Gagliardo – Non può esserci democrazia se la percentuale delle donne alfabetizzate non cresce. Le organizzazioni che noi sosteniamo operano appunto in questa direzione: le attiviste organizzano incontri clandestini in casa delle donne, fingendosi loro parenti, e le istruiscono”.

afghanistan bambiniFoto Carla Dazzi

Così sono nate autentiche scuole segrete, “attive in tutti i campi, dalla musica al cinema e alla letteratura. E tutte di alto livello, per sopperire al fatto che sotto il governo talebano alle donne non è permesso studiare, tanto meno frequentare l’università – prosegue la presidente del Cisda – E anche l’aspetto sanitario è di fondamentale importanza: le donne afghane devono imparare che prendersi cura del proprio corpo è una forma di consapevolezza e autodeterminazione”.

Tutti interventi basati su due principi fondamentali: “Anti fondamentalismo e democrazia. Sono queste le linee guida delle attiviste afghane, che noi cerchiamo di sostenere da qui con tutti i mezzi possibili – racconta Gabriella Gagliardo – Innanzi tutto le raccolte fondi, anche se ora le banche, come tutto il resto, finiranno nelle mani dei talebani e quindi far arrivare il denaro a destinazione sarà sempre più complicato. Tanto più che le organizzazioni con cui cooperiamo sono già entrate in una clandestinità ancora più stretta. Per i talebani rappresentano un bersaglio”.

Oltre al sostegno economico, le attiviste chiedono però anche quello morale e sotto questo aspetto “è importantissima l’informazione – concludono dal Cisda – Di solito l’interesse dell’opinione pubblica europea per quanto avviene in Afghanistan è sporadica, si limita a periodi come questo, in cui avviene qualcosa di molto grave. Invece va sempre mantenuta alta l’attenzione. La nostra associazione è nata per questo”.

Per contribuire alla raccolta fondi a favore degli sfollati afghani in fuga dai talebani si può fare una donazione a Cisda Onlus (presso Banca Popolare Etica) IBAN IT64U0501801600000000113666, causale: “Donazione liberale emergenza Afghanistan”.

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