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Tributo a “zia Nafisa” una grande donna, una straordinaria attivista

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CISDA 10 aprile 2020

zia NafisaCare amiche e compagne,
abbiamo appreso solo oggi della scomparsa di una grande donna, una straordinaria attivista, un’amica generosa di persone bisognose, che, con il suo esempio, ha ispirato figlie, nipoti e generazioni di donne.

Questa notizia, che giunge in un momento tanto difficile per tutti, duole molto a ciascuna di noi. Tutte le compagne italiane, che in questi venti anni avete conosciuto e amato profondamente, vogliono esservi vicine e stringervi.
E lo faremo, sperando sia molto presto, perché insieme abbiamo sempre superato qualsiasi difficoltà, qualsiasi distanza.

Di seguito le parole che loro stesse hanno dedicato a “zia Nafisa”, conosciuta come madre, [che] si è addormentata per sempre dopo molti anni di lotta con la malattia, segnando tutti coloro che l’avevano conosciuta.
Purtroppo il coronavirus e la quarantena hanno reso il suo funerale a Kabul molto breve e, ai suoi amici desiderosi di incontrarla per un’ultima volta, è stato impedito di partecipare alla cerimonia.

Essere Madre significa esserlo di tutti, una donna estremamente compassionevole e gentile al contempo raffinata e colta. 
Ogni madre è compassionevole e accogliente con i suoi bambini e la sua famiglia, ma lei era un tipo diverso di madre. Ha condiviso il suo boccone con chiunque ne avesse bisogno, indipendentemente da sangue, etnia, pensiero e ogni altra presunta differenza.

Era una Madre che conosceva da vicino #Meena, la martire fondatrice della Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA), e che si è presa cura di lei e dei suoi figli per consentirle di occuparsi più tranquillamente del suo importante lavoro.

Non è più una madre compassionevole e accogliente per noi, ma dobbiamo imparare dal suo spirito di sacrificio e dalla sua umanità per poter trasmettere le sue lezioni alla generazione di oggi.

E vogliamo esprimere le nostre condoglianze a sua figlia, che ha dedicato tutta se stessa ad accudire sua madre negli ultimi anni di vita”.

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