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Rappresentante dell’Afghanistan in visita in Iran

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sicurezzainternazionale.luiss.itMaria Grazia Rutigliano19 ottobre 2020

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Abdullah Abdullah, presidente dell’Alto Consiglio per la Riconciliazione Nazionale dell’Afghanistan, è partito per una visita ufficiale in Iran, dove sta discutendo del sostegno a Kabul nei colloqui di pace con i talebani. 

Il viaggio è iniziato domenica 18 ottobre e durante la sua permanenza, Abdullah Abdullah ha pianificato di incontrare il presidente iraniano, Hassan Rouhani, il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, e altri funzionari per discutere “della pace afghana a Doha e della necessità di consenso e sostegno agli sforzi di pace in Afghanistan”.

“Ogni Paese ha il suo impatto e il proseguimento della guerra in Afghanistan sta mettendo a dura prova  la popolazione”, ha dichiarato Abdullah prima di partire per la visita ufficiale, il 18 ottobre. Qualche giorno prima, il 16 ottobre, Abdullah aveva ribadito che un ritorno dell’emirato dei talebani è una possibilità inaccettabile per gli afgani, in qualsiasi circostanza, poiché non fermerà la guerra in corso nel Paese.

Il 18 ottobre, Abdullah ha quindi incontrato il ministro degli Esteri Zarif , che ha espresso il sostegno dell’Iran al processo di pace a guida afghana a Doha, in Qatar, dove si stanno tenendo i negoziati preliminari ai colloqui di pace, dal 12 settembre. Il ministro iraniano ha ribadito il supporto dell’Iran al governo afghano e al processo di pace in corso, sottolineando l’importanza dei colloqui intra-afghani. Maggiori informazioni sono state rivelate dal sito web del Middle East North Africa Financial Network (MENAFN), riguardo all’incontro tra Abdullah e il presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Baqer Qalibaf. Quest’ultimo ha dichiarato che l’Iran sostiene l’indipendenza e la sicurezza dell’Afghanistan e spera di mantenere una pace sostenibile insieme all’attuale governo di Kabul. Qalibaf ha poi aggiunto che i Paesi islamici dell’Asia Sud-occidentale e del subcontinente stanno attraversando la loro epoca più delicata. Questa regione ha sempre subito gli interventi stranieri, che hanno causato la loro fragilità, secondo il rappresentante iraniano.

Il presidente del Parlamento iraniano ha quindi affermato che molti dei problemi di Iran e Afghanistan sono collegati tra loro. Anche per questo, i due Paesi hanno profonde relazioni storiche e culturali. Qalibaf ha anche evidenziato che la costituzione dell’Afghanistan è il frutto di lotte decennali. Quindi, il Parlamento iraniano ritiene che il governo afghano, la costituzione e l’assemblea degli anziani, nota come Loya Jirga, dovrebbero imporsi per mantenere la stabilità e la sicurezza del Paese e della regione. Infine, in un secondo momento, Qalibaf ha affermato che il lago di Hamun e l’area del fiume Hirmand (noto come Helmand in Afghanistan, come l’omonima provincia), sono aree importanti per mantenere la sicurezza delle frontiere. L’affermazione arriva mentre nella provincia di Helmand sono in corso scontri tra le forze del governo afghano e quelle dei talebani. 

Da parte sua, Abdullah ha apprezzato il supporto iraniano, sottolineando che negli ultimi quattro decenni l’Iran è stato sempre al fianco del popolo afghano. Il rappresentante afghano ha poi evidenziato che 42 anni di guerra hanno imposto un pesante fardello all’Afghanistan e molte opportunità economiche sono andate perdute. Riferendosi alla preparazione del documento di cooperazione globale Iran-Afghanistan, Abdullah ha esternato il proprio entusiasmo per l’ampliamento delle relazioni bilaterali. Iran e Afghanistan dovrebbero tenere la loro sesta riunione del Comitato Economico Congiunto a Kabul, dal 25 al 27 ottobre. I progetti in discussione riguardano la ferrovia Herat-Khaf, la cooperazione doganale e i mercati di confine, nonché l’ampliamento dei rapporti nel settore energetico, anche nel campo delle energie rinnovabili. 

Per quanto riguarda ancora la visita di Abdullah in Iran, secondo l’IRNA, un membro del Parlamento afghano, Sayyed Jamal Fakouri Beheshti, ha definito tale viaggio promettente e ha evidenziato le potenzialità di questi incontri, per risolvere l’impasse in corso nei negoziati con i talebani a Doha, in Qatar. Sebbene ci sia un certo consenso nell’avviare un processo di pace intra-afghano, questo non sta andando avanti come previsto a livello regionale e internazionale, secondo il deputato. Il rappresentante ha aggiunto che gli afghani hanno molti dubbi sul vero fine delle mosse degli Stati Uniti in Afghanistan. “Il ruolo dell’Iran e del Pakistan nel processo di pace afghano è di grande importanza, dato che l’Iran ha sempre sostenuto il governo e il popolo afghano”, ha osservato Beheshti.

Secondo un altro comunicato dell’IRNA riguardo alla visita di Abdullah in Iran, gli Stati Uniti hanno coltivato tensioni sia palesi, sia nascoste con una parte significativa dei vicini dell’Afghanistan. “Dall’Iran, alla Cina, alla Russia, fino ai Paesi dell’Asia centrale e persino al Pakistan”, ha evidenziato l’analista Nozar Shafiei, aggiungendo che l’Afghanistan è un luogo in cui gli Stati Uniti possono causare seri disagi, che rischiano di minare la stabilità regionale. Una crisi in Afghanistan, a suo avviso, colpirebbe gli stessi nemici degli USA, rendendoli meno sicuri. Secondo l’analista, solo il passare del tempo mostrerà quale strategia stanno perseguendo gli statunitensi nei colloqui di Doha. Pertanto, l’Iran sta difendendo i negoziati con i talebani, privilegiando il realismo politico e tenendo bene in mente le proprie preoccupazioni per la sicurezza regionale e nazionale. Di conseguenza, una distribuzione equa del potere in Afghanistan e una pace sostenibile rimango priorità assolute per la stessa Teheran, secondo l’analista.  

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