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Afghanistan, sesta notte di combattimenti nella provincia dell’Helmand: in circa 35.000 costretti a lasciare le case.

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Nonostante i cosiddetti “colloqui di pace” la situazione per la popolazione è sempre peggio come si dice nell’articolo “la straziante realtà quotidiana di coloro che hanno visto la propria vita distrutta a causa dei combattimenti è abissale“. N.d.R.

La Repubblica – 16 ottobre 2020  

Il resoconto delle équipe di Emergency daEmergengy Lashkargahll’ospedale di Lashkar Gah, dove si fa fatica a ricoverare tutti i pazienti per l’alto numero dei feriti gravi. L’avanzata dei talebani.

LASHKAR GAH (Afghanistan) – Non si arrestano i combattimenti cominciati dopo il tentativo di avanzata dei talebani, che si è spinta fino a Nahr-e Saraj, distretto Est della città di Lashkar-gah, nel Sud del Paese. “Siamo alla sesta notte consecutiva di bombardamenti – racconta Marco Puntin, coordinatore di EMERGENCY in Afghanistan – e il nostro Centro chirurgico per vittime di guerra è ormai saturo. Abbiamo anche già aggiunto posti letto in emergenza, e ora stiamo ricoverando solo i pazienti più gravi, mentre indirizziamo quelli con ferite lievi ad altri ospedali. I combattimenti si erano già intensificati prima di questo nuovo attacco – ha aggiunto – tanto che dall’inizio del mese avevamo già ricevuto circa 200 pazienti con ferite di guerra. Ma da domenica la situazione è precipitata. A pagare il prezzo di questa offensiva sono i civili, intrappolati dal fuoco incrociato e colpiti spesso in modo indiretto da mortai, razzi e granate. La maggior parte dei pazienti che stiamo ricoverando in ospedale – spiega Puntin – sono vittime dei bombardamenti: riportano ferite complicate, che hanno bisogno di interventi chirurgici complessi e di una lunga degenza”.

Strade e telefoni bloccati. Al momento, tutte le principali strade che collegano la città di Lashkar-Gah al resto del Paese sono bloccate, e le comunicazioni telefoniche con la zona estremamente difficili. UNAMA, la missione delle Nazioni Unite nel Paese, stima che circa 35.000 persone siano state costrette ad abbandonare le loro case. Da domenica, il Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Lashkar-gah ha ricevuto 132 feriti di guerra. “La distanza tra le speranze sollevate dai negoziati di pace, in corso tra governo e talebani a Doha, e la straziante realtà quotidiana di coloro che hanno visto la propria vita distrutta a causa dei combattimenti è abissale,” conclude Puntin.

Dal 2004 nell’inferno dell’Helmand. L’organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada è presente a Lashkar-Gah dal 2004 con un Centro chirurgico per vittime di guerra, a cui si sono aggiunti vari Posti di primo soccorso nella provincia. Nel corso di quest’anno, il Centro ha finora trattato oltre 1.700 pazienti con ferite provocate dalle violenze. Mancano ancora tre mesi alla fine del 2020, ma si registra già un aumento del 16% rispetto allo scorso anno. In Afghanistan, EMERGENCY ha un altro Centro chirurgico per vittime di guerra, un Centro chirurgico e pediatrico, un Centro di maternità e una rete di 44 Posti di primo soccorso.

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