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Afghanistan, per Arif Haidari il Covid-19 è un inferno

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La Stampa.it – Pierluigi Bussi – 11 aprile 2020

afghanistan

Volto conosciuto del volontariato afgano, con la campagna “Empathy, the way to fight corona” cerca di combattere il coronavirus nei quartieri poveri di Kabul. Solo i ricchi possono usufruire di strutture sanitarie attrezzate

La protezione civile è un miraggio in Afghanistan ed il governo non ha risorse economiche per affrontare il dilagare del virus.

Per Mohammad Arif Haidari, direttore della Roushd General Network of Afghanistan, organizzazione non governativa a carattere umano e sociale, i contagi aumentano in maniera esponenziale, il virus sta mietendo vittime senza nessuna attività preventiva da parte del governo.

In una intervista a La Stampa, Haidari, sfoga la sua frustrazione e condanna i programmi del Ministero della sanità pubblica. «Sono bravi a scrivere procedure ma è solo carta straccia, non vedo nessuna azione di supporto alla popolazione. Se la tendenza è questa, a breve assisteremo ad un disastro umanitario».

«Il numero dei contagiati sta aumentando sempre di più, le persone hanno paura di contrarre il virus e morire a causa della mancanza di strutture sanitarie. L’Afghanistan è come un inferno in cui sia il Covid-19 che i talebani stanno uccidendo gli afgani». Mohammad Arif Haidari ci tiene a sottolineare. «L’assistenza sanitaria è disponibile solo per i ricchi, le persone comuni soffrono la carenza di attrezzature sanitarie, non esistono ospedali specializzati per chi ha contratto il Covid-19, niente ossigeno, medicinali specifici e dispositivi di protezione. La gente si trova a combattere il virus a mani vuote».

Roushd General Network of Afghanistan cerca in tutti i modi di aiutare e sensibilizzare la popolazione e sta attuando una campagna chiamata “Empathy, the way to fight corona”. L’obiettivo principale è la distribuzione di generi alimentari, gel disinfettante, mascherine, guanti e volantini sulla prevenzione tra i poveri residenti nella capitale. «Chiediamo alle autorità politiche ed imprenditori di dare una mano alla popolazione, la situazione è drammatica» – prosegue Haidari – «La maggior parte degli afgani si sta guadagnando da vivere ignari delle regole della quarantena, vorrebbero restare a casa ma non possono, devono uscire e fare soldi per pagarsi le spese della vita».

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