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Afghanistan: i talebani si avvicinano alla minoranza Hazara e all’Iran

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Sicurezza Internazionale LUISS – 31 maggio 2020

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I talebani hanno reclutato uno dei leader locali della comunità sciita Hazara, una delle minoranze religiose ed etniche più perseguitate dell’Afghanistan. Cosa significa questa svolta per il Paese. 

Il nuovo capo del governo ombra dei talebani nel distretto di Balkhab, nella provincia settentrionale di Sar-e-Pul, è Mawlawi Mahdi, un leader di una milizia sciita afghana. Già a partire dal 2012, circolano notizie sulla cooperazione tra alcuni rappresentanti della minoranza sciita e i talebani. Tuttavia, si trattava di casi specifici ed eccezionali. La scelta del governatore del distretto di Balkhab, invece, sembra una nuova svolta, molto più incisiva. 

 

Secondo quanto riferisce il quotidiano The Diplomat, tramite la collaborazione con gli Hazara, i talebani mirano a raggiungere tre obiettivi. In primo luogo, il gruppo militante islamista vuole migliorare la sua immagine e la sua legittimità internazionale, mostrandosi come gruppo inclusivo in vista dell’avvio di un dialogo intra-afgano. In secondo luogo, aumentando la propria influenza tra le sezioni scontente dei gruppi etnici minoritari in Afghanistan, i talebani possono sfidare la fragile legittimità del governo afgano. In terzo luogo, il gruppo vuole diversificare la propria base di supporto, rafforzando i propri legami con l’Iran a maggioranza sciita nonostante le differenze ideologiche precedentemente sostenute.

Nel 1998, dopo aver preso il controllo di Mazar-e-Sharif, i talebani massacrarono sistematicamente migliaia di Hazaras sciiti. Secondo un rapporto, i talebani hanno metodicamente “cercato casa per casa i maschi in età da combattimento che appartenevano alla minoranza etnica Hazara”. Gli Hazaras sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco di fronte alle loro famiglie o sgozzati “allo stesso modo in cui i musulmani macellano le capre per le feste”. La comunità internazionale ha fortemente criticato il massacro da parte dei talebani al potere. Anche a causa della sua scarsa reputazione in materia di diritti umani, il regime è stato riconosciuto solo da Pakistan, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.

Al momento, i talebani in Afghanistan sono ansiosi di cambiare la percezione globale del gruppo, che è considerato un’organizzazione violenta e radicale, senza riguardo per i diritti umani. Al fine di affermarsi come potere legittimo a Kabul, i militanti islamisti devono offrire qualcosa al di là della narrativa di lotta contro i “poteri infedeli stranieri” e il loro “regime fantoccio”. Presentandosi come un gruppo moderato con il sostegno di tutte le principali etnie in Afghanistan, i talebani mirano a modificare la percezione del gruppo all’estero e in patria. Pertanto, ricongiungendosi con la comunità Hazara, il regime talebano vuole dissociarsi dal suo passato, macchiato dalle peggiori forme di violazioni dei diritti umani contro la minoranza sciita in Afghanistan.

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