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Appello per una giornata internazionale di azione contro il femminicidio

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Retejin – 31 luglio 2019

17Yazidi

Facciamo del 3 agosto la Giornata internazionale della lotta contro il femminicidio attraverso la nostra organizzazione congiunta!

Il 3 agosto 2019 ricorre il quinto anniversario dell’attacco genocida da parte del cosiddetto Stato islamico (IS) alle curde e curdi êzide/i (Yazide/i) nella città di Sinjar nell’Iraq del nord. A partire dal 3 agosto 2014, gli attacchi e i massacri hanno causato una catastrofe umanitaria, ma soprattutto hanno avuto l’obiettivo genocida di sradicare l’intera comunità êzida. Le donne sono state sistematicamente prese di mira nell’ambito di questo genocidio e pertanto si tratta anche di un femminicidio.

Il 3 agosto 2014 il mondo è diventato testimone di un attacco genocida da parte dello Stato Islamico, con l’obiettivo finale di eliminare una delle più antiche comunità religiose del mondo, quella êzida. Reso debole e indifeso quando le truppe peshmerga del Partito Democratico del Kurdistan (KDP) si ritirarono dalle loro posizioni in Sinjar senza preavviso, la comunità êzida subì massacri sistematici, stupri, torture, sfollamenti, schiavitù di ragazze e donne e il reclutamento forzato di ragazzi come bambini soldato.

 

Rapporti non ufficiali mostrano che oltre 5 mila donne, bambine e bambini furono rapite/i e vendute/i nei mercati delle schiave nel corso dell’assalto. Le donne e le ragazze non sono state vendute solo nel nord dell’Iraq e in Siria, ma anche in paesi come l’Arabia Saudita, dove continuano a essere detenute e sfruttate come schiave del sesso.

Le Nazioni Unite hanno ufficialmente definito l’attacco dello Stato Islamico alla comunità êzida un genocidio. Per la comunità religiosa êzida questo genocidio è solo uno dei 74 genocidi della sua storia. Con questo genocidio nel 21° secolo, devono affrontare l’amara realtà che la loro esistenza, il loro credo e la loro libertà possono essere garantiti solo attraverso l’autodeterminazione, l’autorganizzazione e l’autoprotezione. Le donne in particolare ricoprono il ruolo vitale in questo processo di auto-organizzazione in risposta al genocidio e al femminicidio. Si sono sbarazzate del loro ruolo di vittime e ora determineranno e prenderanno il controllo del loro destino organizzate come Movimento delle donne êzide libere a Sinjar e in Europa.

La comunità religiosa êzida deve affrontare una sfida enorme nel mantenere questo livello di organizzazione poiché innumerevoli donne, ragazze e ragazzi êzide/i rimangono prigioniere/i dell’IS. In questo contesto continua anche il femminicidio contro le donne êzide.

Il femminicidio ci riguarda tutte e tutti.

L’uccisione sistematica delle donne a causa del loro genere forma un fenomeno globale che comprende la violenza fisica, mentale, economica e strutturale contro le donne. La violenza di genere specifica minaccia la vita di miliardi di donne in tutto il mondo, mentre gli autori rimangono incontestati e impuniti, proprio come nel caso del femminicidio compiuto da ISIS. La ragione di ciò è che, diversamente dal genocidio, il femminicidio non è trattato come una categoria distinta nel diritto nazionale e internazionale. Tuttavia, il genocidio avviene spesso attraverso il femminicidio, proprio come nel caso di Sinjar.

Ecco perché chiediamo alle donne di tutto il mondo di dichiarare il 3 agosto “Giornata internazionale di azione contro il femminicidio” e di sensibilizzare a livello internazionale riguardo le donne rapite, rese schiave e assassinate di Sinjar. Il “Free Êzidi Women’s Movement” avvierà varie proteste in questo giorno e alzerà la voce per la libertà delle donne êzide.

Dachverband des Ezidischen Frauenrats e.V.

Ulenburger Buchenallee 16, D-32584 Löhne

E-Mail: ezidischer-frauenrat@web.de

Telefon: 0049 163 1162 269

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