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KAMIKAZE

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Tratto dal blog di Nico Piro – 22 ottobre 2018

img 0109 768x576KABUL – In gergo tattico e militare lo chiamano “BBIED” che sta per Body Born IED ovvero “dispositivo esplosivo improvvisato portato da un corpo”. Una definizione più asettica – come sempre capita al linguaggio militare che vuole sterilizzare la paura – rispetto a quella del linguaggio comune: attentatore suicida o “kamikaze” (termine che preferiamo noi italiani).

Quando stava calando il tramonto su Kabul, la giornata elettorale sarebbe dovuta essere finita se non ci fossero stati caos e ritardi, un “kamikaze” si è lanciato su una fila di elettori che stava procedendo ai controlli in una scuola del PD17, area a nord di Kabul.

Ci sono stato il giorno dopo perché quando mi è arrivata la notizia, in realtà pochi minuti dopo, sarebbe stato troppo rischioso arrivare sul posto.
Vi tralascio i dettagli troppo cruenti, ma ci tengo a raccontarvi cosa accade quando esplode una bomba. Quando raccontiamo questi fatti, quando li leggiamo sui giornali o li ascoltiamo alla tv, la notizia ci colpisce ma non riusciamo davvero a capire cosa possa significare un attacco del genere.

La foto che vedete è quella del cancello della scuola, un cancello di ferro pesante alla maniera afghana, pronto a resistere alle intemperie. Tutti quei buchi che sembrano pustole solo effetti dell’esplosione. Basta avere un po’ di esperienza per capire che quei buchi non sono stati fatti da detriti sollevati dall’onda d’urto. Il kamikaze aveva un giubbotto imbottito non solo di esplosivo ma anche di chiodi, bulloni, viti e altre parti metalliche. Ha ucciso 15 persone e martoriato un numero imprecisato di feriti.

L’obiettivo è quello di fare più danni possibile. Ora guardate di nuovo quel cancello e immaginatevi il corpo di un essere umano al posto di quelle barre di ferro, solo allora capirete cosa accade quando si fa esplodere un kamikaze e quando dura sia la vita di chi ogni giorno rischia di trovarsene uno sulla propria strada mentre fa la fila in ufficio pubblico o, appunto, aspetta di votare.

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