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Il sentiero di Meena è la via dell’emancipazione dall’occupazione e dal dispotismo fondamentalista!

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RAWA, 4/2/2018

Meena 150x150Il 4 febbraio coincide con il 31° anniversario della morte di Meena, la fondatrice di RAWA (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan). Il terribile nemico ha strangolato una donna che era un’icona ribelle di libertà combattuta contro l’aggressione dei russi e dei criminali fondamentalisti. I membri di RAWA e altri movimenti democratici e di liberazione all’interno dell’Afghanistan piangono ancora la perdita di una leader forte e saggia, eppure continuiamo a lottare per la libertà nel suo nome.

Nonostante la considerevole presenza di donne sempre più consapevoli nel movimento progressista e pionieristico dell’Afghanistan degli anni ’70 e ’80, i problemi delle donne e la loro emancipazione sono stati messi da parte e non sono stati affrontati seriamente dai circoli e dalle organizzazioni democratiche. Nonostante ciò, Meena e il suo gruppo di sostenitori erano convinti che le donne fossero parte integrante di qualsiasi movimento politico e sociale nella lotta per il cambiamento, a patto che questi “leoni dormienti” prendessero coscienza e si muovessero in questo senso.

Inoltre, Meena era completamente consapevole che l’emancipazione delle donne non poteva essere separata dalla libertà di tutti gli esseri umani, dall’ingiustizia e dall’oppressione. Perciò, gettò le basi di RAWA nel 1977 con lo slogan di libertà, democrazia e giustizia sociale. Da quarant’anni, RAWA continua ad essere al fianco degli innocenti afgani e a mettere in luce le sporche facce dei lacchè dei paesi stranieri, dei criminali jihadisti e dei loro intellettuali.

 

Cari compatrioti,

Oggi, 31 anni dopo l’assassinio di Meena, siamo vicine al suo dolore, alla perdita di migliaia di vite innocenti per mano dei jihadisti assetati di sangue, dei talebani, dell’ISIS e dei loro padroni americani e della NATO. Mentre il nostro popolo è fatto a pezzi in ogni angolo, la mafia dominante dentro e fuori dal governo sta gareggiando per il potere. Tra tutti, Gulbaddin, il “macellaio di Kabul”, che sembra aver trovato vuoto questo campo di battaglia, sta ingannando i media e nega spudoratamente gli attacchi suicidi che ha recentemente orchestrato e gli efferati crimini commessi durante le guerre civili negli anni ’90. Uguale ai suoi fratelli jihadisti come Sayyaf, Younis Qanoni, Abdullah, Mohaqiq, Bismullah, Karim Khalili, Sarwar Danish, Atta, Salahuddin Rabbani, Zia Massoud e altri, vive sotto le ali degli Stati Uniti e ha costruito il suo trono sulle rovine di Kabul.

Nel corso di tutti questi anni, criminali jihadisti e talebani e un gruppo di loro intellettuali si sono sforzati in tutti i modi per cercare di calunniare la lotta incrollabile di RAWA. Questo ci ha reso ancora più forti nel sostenere la verità dei nostri slogan e del nostro impegno, sapendo che Meena ha lasciato dietro di sé l’eredità di un’organizzazione forte e unita che non potrà mai essere soffocata.

I seguaci di Meena e i suoi studenti rinnovano il loro impegno a rimanere saldamente sulla via tracciata dal suo sangue puro e non smetteranno mai di svolgere questo compito importante e cruciale. Il folle nemico seppellì il suo glorioso corpo sotto terra senza sapere che lei era un seme da cui è cresciuto un alberello di libertà e che ora si è trasformato in un gigantesco albero che i fondamentalisti islamici non potranno mai abbattere.

Giuriamo ancora una volta all’amata memoria di Meena e alla sua epopea che vendicheremo il suo sangue, continuando il suo percorso senza alcun compromesso.

Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA)

Traduzione: Giulia Giunta.

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