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Il rifugio delle donne afghane chiuderà senza il vostro aiuto.

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SOSTENIAMO HAWCA, CHE GESTISCE UNA CASA PER DONNE MALTRATTATE A KABUL, DOVE OGNI ANNO OLTRE 200 DONNE TROVANO PROTEZIONE E AIUTO LEGALE E PSICOLOGICO DI SEGUITO L’APPELLO DI NAJIA KARIMI, LA DIRETTRICE DI HAWCA.

da DDADDA – 29 marzo 2017

Vi sto scrivendo da Kabul, dove l’Humanitarian Assistance for the Women and Children of Afghanistan HAWCA (Associazione Umanitaria per le Donne e i Bambini dell’Afghanistan) negli ultimi 13 anni gestisce un rifugio di emergenza per donne. Tuttavia, dovrà chiuderlo entro pochi giorni, a meno che non si trovino nuovi finanziamenti.

Ciò significherebbe non poter dare più sostegno a ragazze come Zarmina, che era stata costretta a sposarsi con un membro talebano all’età di 14 anni. Dopo essere sfuggita alle continue violenze sessuali e domestiche, ha ricevuto cure mediche urgenti e un percorso di riabilitazione nel rifugio ed è ritornata a scuola. Non avendo nessuno che la sostiene, Zarmina dipende da HAWCA. Se ritornasse al suo villaggio, i talebani la ucciderebbero mediante lapidazione.

Ogni anno, tra 180 e 220 donne e ragazze trovano protezione nel nostro rifugio, spesso per sfuggire da violenze sessuali o domestiche, da matrimoni precoci o da sfruttamento della prostituzione.
La vostra donazione ci darà un’ancora di salvezza per poter tenere il rifugio aperto finché troveremo una soluzione più sostenibile

Grazie per tutto quello che potrete fare per aiutarci.
Cordiali saluti,
Najia Karimi
Direttore esecutivo, HAWCA

[Potete donare al Cisda con la casuale “per il rifugio di HAWCA”]

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