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Una rappresentante del Solidarity Party of Afghanistan alla conferenza annuale del CISDA

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Dal sito di Hambastagi

selay ghaffar conference Italy July 2016 report 300x169Selay Ghaffar, portavoce del ” Solidarity Party of Afghanistan” ha partecipato alla conferenza Internazionale annuale del CISDA (un’associazione italiana attiva da 17 anni a sostegno dei movimenti civili e politici afghani) che si è tenuta a Levanto, Italia.

La conferenza è durata due giorni (2 e 3 luglio 2016) e ha visto la partecipazione – oltre all’Afghanistan – di attivisti e organizzazioni progressiste di Kurdistan, Turchia, Germania, America e Italia, con l’obiettivo di creare una rete di solidarietà internazionale contro le guerre imperialiste e il fondamentalismo nel mondo e misure concrete per la protezione degli attivisti politici.

Selay Ghaffar è stata la prima relatrice al convegno, e ha denunciato la grave situazione economica, sociale e di sicurezza in cui versano gli attivisti in Afghanistan; di come gli Stati Uniti e i Paesi Occidentali stiano letteralmente saccheggiando in paese; dell’aumento della violenza contro la donne. Gli Stati Uniti e la Nato, vere forze di occupazione nel Paese, sostengono un governo fantoccio e i peggiori criminali fondamentalisti colpevoli del disastro afghano degli ultimi 40 anni.

La portavoce di Hambastagi (Solidarity Party of Afghanistan nel suo intervento ha detto:
“Denunciamo con forza la retorica di parole come “democrazia”, “lotta contro il terrorismo”, “donne”, “ricostruzione”, parole usate dagli invasori e dei loro servi afghani COME UNA MENZOGNA! Nel corso di questi anni di guerra gli imperialisti hanno usato questi slogan solo per ingannare l’opinione pubblica nei paesi occidentali, per giustificare le uccisioni, la distruzione e l’occupazione: agli afghani non ha portato nulla di positivo”.

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Selay Ghaffar ha denunciato i cosiddetti “colloqui di pace” avviati con carnefici come Hezb-e-Islami e Gulbuddin, con talebani ignoranti e sanguinari:
“il Governo afghano si inorgoglisce parlando di “processo di pace” ma in realtà ha soltanto legittimato la presenza di teppisti e assassini che adesso vanno sotto il nome di ISIS.

Questo governo corrotto ha avviato i cosiddetti negoziati di pace con Gulbuddin, ma in realtà il suo partito Hezb-e-Islami è da sempre una componente importante del governo Karzai e sono colpevoli dello stato di insicurezza e criminalità in cui versa l’Afghanistan. La presenza del Partito Islamico in Parlamento ha permesso stragi e omicidi che continueranno sotto il nome di “processo di pace”. E intanto alla nostra gente verranno sottratti ulteriori milioni di dollari, verrà sottratto il diritto alla GIUSTIZIA.

E tutto questo per colpa degli Stati Uniti, che vogliono mantenere la destabilizzazione e il fondamentalismo religioso nel paese per giustificare la loro presenza. Una strategia che purtroppo si compie anche in altri paesi asiatici e africani.

Il prof. Marc Herold (USA) è stato un dei relatori della conferenza. Marc Herold è stato uno dei primi a denunciare l’invasione americana dell’Afghanistan e ha scritto un libro prezioso sul ruolo degli USA nell’invasione dell’Afghanistan, scatenando la furia di Obama e del Pentagono. Nel suo intervento il prof. Herold ha detto:
“Per avere tutte le informazioni necessarie sull’invasione americana dell’Afghanistan ho lavorato due ore al giorno per dieci anni… Il timore di perdere potere ha aumentato la presenza mortifera americana nei paesi in via di sviluppo. Uccidono spietatamente civili innocenti con velivoli senza equipaggio e si giustificano sostenendo di combattere il terrorismo (vedere a questo proposito l’articolo pubblicato dal Solidarity Party of Afghanistan “le scuse degli Stati Uniti”).

Il prof. Herold continua ad essere uno dei più forti avversari delle basi militari americane in Afghanistan e negli altri paesi.

  1. Durante il secondo giorno, i partecipanti alla conferenza sono stati divisi in quattro gruppi di lavoro:
  2. Basi militari americane;
  3. Immigrati e rifugiati;
  4. Strategie per creare una rete di sostegno internazionale;
  5. Giustizia.

Quest’ultimo Gruppo di Lavoro è stato coordinato da Selay Ghaffar e sono state discusse proposte d’intervento molto concrete.
A margine della conferenza, Selay Ghaffar ha incontrato l’organizzazione LA SOSTA, che si occupa di giovani immigrati afghani: si è parlato a lungo della formazione per i giovani immigrati e della risorsa che possono essere per il loro paese d’origine.

Inoltre, la signora Cristiana Cella, giornalista che ha visitato l’Afghanistan a partire dagli anni ’70 e scritto importanti articoli e report sulla vera situazione del paese, ha fatto una lunga intervista a Selay Ghaffar. Cristiana Cella ha anche annunciato la pubblicazione del suo nuovo libro sull’Afghanistan, in cui si parla dell’accesso delle donne afghane alla giustizia.

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