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Report sulle attività della Casa Protetta di Kabul gestito da HAWCA

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HAWCA – febbraio 2016

HAWCA LAC 300x169Da più di 10 anni HAWCA gestisce il Centro di Protezione delle Donne. Negli ultimi anni sono state accolte e protette centinaia di donne che nella loro vita hanno subito violenze e che hanno chiesto protezione ricevendo il supporto del Centro. Sono state ricevute le vittime di ogni tipo di violenza come lo stupro, il rapimento, i matrimoni precoci, i matrimoni forzati, ecc.

Il centro può ospitare 50 donne che possono essere accolte insieme ai loro figli. Il Centro dispone di un asilo per i bambini con servizi come TV, giocattoli, libri e giochi.

Sintesi

Il centro di protezione delle donne di HAWCA ha continuato ad essere attivo come al solito e molte donne hanno trovato ospitalità. Nel corso degli ultimi mesi, novembre, dicembre e gennaio, le attività sono state attuate come previsto. In questo periodo 34 casi sono stati accolti al Centro beneficiando dei suoi servizi. Di questi 34 casi, 11 sono stati ospitati nel precedente trimestre e 23 casi sono stati registrati di recente. Oltre alle donne sono stati ospitati complessivamente 13 bambini così, complessivamente sono state ospitate 47 persone. A tutti i 47 beneficiari sono stati forniti beni primari quali cibo, detersivi e materiale igienico. La maggior parte dei beneficiari hanno partecipato a corsi di alfabetizzazione e uso del computer e ora la maggior parte di loro sono in grado di leggere e scrivere.

Per aumentare la consapevolezza dei propri diritti, ogni settimana viene tenuto un programma di formazione. Il Centro organizza anche programmi di educazione sanitaria. Gli argomenti trattati durante queste attività riguardano le pratiche per il divorzio, la separazione, i diversi tipi di separazione (Tafriq), i diritti delle donne e dei bambini ecc. Spesso gli argomenti vengono ripetuti per i nuovi casi che arrivano al Centro di Protezione delle Donne che non conoscono gli argomenti citati.

Il medico del Centro fornisce le nozioni di base affinché le donne e i bambini si prendano cura della delle loro mani, il corpo, l’ambiente, la salute, come praticare iniezioni, come avere bambini sani etc.

In questo periodo il Centro ha dato il benvenuto alla nascita di un nuovo bambino che è molto sano.

Obiettivi:

In questo periodo 34 donne e 13 bambini sono stati accolti nel nostro Centro di protezione delle donne. Tutti i beneficiari hanno ricevuto assistenza legale e 23 casi sono stati risolti.

  • Attivare le vittime a diventare indipendenti e autosufficienti attraverso corsi di formazione e di alfabetizzazione, sui diritti umani, sull’educazione alla salute e alle competenze professionali, sulla lingua inglese e l’uso del computer.
  • Assistenza legale e intervento di alcuni dei beneficiari che possono avere problemi legali;
  • Fornire servizi sanitari a tutti i beneficiari che possono ammalarsi durante il loro soggiorno nel Centro.
  • Questo progetto è anche una risposta alla necessità di emergenza per quelle donne che hanno bisogno di protezione urgente.

Sulla base dell’obiettivo del progetto, le donne vittime di violenza sono state ammesse al Centro e sono state ospitate fino a quando i loro casi sono stati risolti.

I seguenti servizi vengono forniti ai beneficiari nel Centro di protezione:

  • servizi di assistenza legale e di mediazione, procedimenti giudiziari, programmi di sensibilizzazione, consulenza legale e giuridica.
  • servizi per la salute (check-up, programmi di sensibilizzazione sanitaria, terapia psicologica e trattamento)
  • sostegno alla formazione per le vittime e i loro figli (corsi di alfabetizzazione, di inglese e lezioni di computer).
  • formazione professionale per le donne (lavoro a maglia, cucito, ecc)
  • sport e divertimenti (giochi con la corda, volano, esercizi con la palla ed esercizi a corpo libero)
  • formazione al peace building
  • nuovi programmi professionali (cucinare diversi piatti, dolci da forno e biscotti, fare marmellate di frutta e marmellate di pomodori etc.)

Formazione professionale:

Abbiamo assunto un formatore professionale supplementare che insegna aale donne come cucinare dolci e preparare marmellate e sottaceti. I corsi di cucito e ricamo e i servizi di ristorazione sono alcuni dei modi attraverso i quali le donne possono auto-sostenersi economicamente dopo il reinserimento nelle loro famiglie. Dopo aver imparato a cucinare torte e biscotti e preparare conserve e sottaceti le donne sono in grado di aprire i propri piccoli negozi e di uscire dal Centro di protezione delle donne.

Asilo:

E’ stato assunto un insegnante professionale per la scuola d’infanzia nel Centro. Per un periodo di 3 mesi formerà uno degli assistenti sociali sul come prendersi cura dei bambini. Sono stati comprati nuovi materiali per i bambini, testi e CD, in modo che possano guardare i programmi informativi e leggere buoni libri.

Un caso di successo

Nome: 166 (per questioni di sicurezza in questo report usiamo numeri invece di nomi reali)

Età: 24 anni

Residenza attuale: Barek Aab, Kabul

Domicilio: Baghlan

Stato civile: Sposata

Lei è stata presentata al Centro per la Protezione delle Donne dal MoWA il 12 Settembre del 2015. Questa la sua storia:

Qualche anno fa (non sa la data precisa) è stata costretta a sposarsi con un uomo contro la sua volontà. La sua famiglia ha chiesto 100,000AFG ai suoceri che però non erano in grado di pagare questa somma. I genitori hanno chiesto allora in cambio che la sorella dell’uomo sposasse un altro loro figlio. La ragazza aveva solo 12 anni ma è stata costretta contro la propria volontà al matrimonio. La sua vita è stata distrutta e dopo pochi giorni si è suicidata.

A seguito di questi fatti, è stato vietato a 166 di andare a casa dei suoi genitori e parenti. Il marito la picchiava senza motivo. Lei ha raccontato la sua condizione al fratello che l’ha portata al MoWA che a sua volta l’ha mandata al nostro Centro.

Il direttore del Centro ha registrato il suo caso e nell’ufficio del procuratore generale ed è stato aperto un caso ai sensi dell’articolo 23 e 31 della legge Evaw. Per dimostrare che 166 è stata picchiata è stata sottoposta a visita medica. Poiché aveva dei dolori a un braccio è stata ricoverata nell’ospedale Ibn Sina.

A seguito di una richiesta di convocazione dell’uomo all’Ufficio Generale della Procura che non è stata rispettata, è stato arrestato dalla polizia e detenuto per 6 giorni.

L’ufficio legale ha organizzato un incontro tra 166, il fratello e il marito durante il quale l’uomo si è pentito e ha pagato una multa alla donna. 166 ha rinunciato all’azione legale e il 16 dicembre 2015 è tornata a casa con il marito.

L’avvocato l’ha contattata altre volte per verificare che tutto stesse andando bene. Ora lei è serena con il marito.

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