Skip to main content

Quando l’esercito occupa le scuole

|

di Sune Engel Rasmussen – The Guardian – 16 aprile 2016

bambiniscuola 300x172Due scuole della provincia di Helmand che erano state ricostruite e riaperte con fondi britannici per l’aiuto umanitario sono oggi occupate dall’esercito regolare afgano. È solo una delle tante prove che l’intensificarsi della lotta tra i talebani e le forze governative sta mettendo a rischio i pochi progressi fatti negli scorsi 15 anni.

Una delle due scuole, quella del villaggio di Sayedabad (distretto di Nad Ali), è tuttora attiva e frequentata dai ragazzi. È stata ristrutturata utilizzando circa 100.000 sterline donate alla Squadra di Ricostruzione (Provincial Reconstruction Team, PRT) britannica.Oggi, i militari afgani hanno costruito una torretta di avvistamento sul tetto della scuola e vanno e vengono dal cortile armati in assetto di guerra.

La seconda scuola si trova a Chahe Anjir, nello stesso distretto. Anch’essa è stata ristrutturata con l’aiuto governativo britannico, ammontato in questo caso a 450,000 sterline. È stata abbandonata sei mesi fa e passata all’esercito come avamposto.

Le vittime civili del conflitto in corso in Afghanistan aumentano in continuazione e quando le scuole stesse diventano campi di battaglia i bambini rischiano di rimanere uccisi nel fuoco incrociato. Attualmente si stima che una vittima civile (ferita o uccisa) su quattro sia un bambino. Nella provincia di Helmand, in cui sono state impegnate soprattutto truppe britanniche (con numerose perdite), la prima linea ora sta invadendo aree che fino a qualche mese erano relativamente tranquille.

 

scuola 300x180Un inviato del giornale britannico “The Guardian” ha fatto visita alle due scuole. Nella scuola di Sayedabad i soldati afgani intervistati hanno minimizzato l’impatto della loro presenza nella scuola, che è la sola della provincia di Helmand in cui le classi dei bambini più piccoli (inferiori a nove anni) possono essere miste, secondo quanto afferma il dipartimento provinciale per l’istruzione pubblica. Sebbene molte famiglie abbiano abbandonato il villaggio, centinaia di bambini frequentano ancora la scuola ed erano presenti durante la visita del giornalista del “Guardian”.

«E perché gli studenti dovrebbero avere paura?» ha dichiarato il comandante Farhad. «I bambini afgani non hanno paura». Nelle classi, i bambini si sono mostrati d’accordo.

«In realtà ci hanno fatto l’abitudine» ha replicato un’insegnante. «Non ci sono dubbi che abbiano paura. Probabilmente i talebani sanno che qui c’è l’esercito e potrebbero bombardarci con i razzi.» In più di un’occasione, secondo la sua testimonianza, raffiche improvvise di spari hanno terrorizzato i bambini, che hanno cercato di proteggersi sotto i banchi.

Nel 2015, un’indagine dell’ONU in Afghanistan ha documentato l’uso militare di 35 scuole: l’anno precedente le scuole usate dall’esercito erano 12. Così ha rivelato al “Guardian” Danielle Bell, la direttrice dell’Ufficio per I DIritti Umani dell’ONU in Afghanistan, nel suo rapporto sulle scuole e i punti di assistenza sanitaria a rischio di essere potenziali bersagli. Nel 2015, i bambini che si sono visti chiudere la scuola a causa del conflitto sono stati 139.000.
In realtà, i numeri veri sono sicuramente più alti di queste stime, dato che l’ONU non ha accesso alle aree del Paese più pericolose. Per esempio, le due scuole di cui si sta parlando in questo articolo, scoperte dall’inviato del “Guardian”, non figurano nel rapporto dell’ONU. Leggi l’articolo originale in inglese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *