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I DIRITTI UMANI NEL MONDO

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Rapporto 2016 – Human Rights Watch – 2 – 9 gennaio 2016

world report 2016 cover front flat rgb 1Il rapporto di Human Rights Watch sui diritti umani nel mondo mette in evidenza la tragica situazione dell’Afghanistan, a 15 anni dall’invasione del paese da parte degli eserciti USA e NATO.

[Di seguito la traduzione a cura di Cisda del primo paragrafo del Rapporto sull’Afghanistan che si trova a pagina 55]

Afghanistan
Nel 2015, gli scontri armati tra i talebani e le forze governative sono drammaticamente aumentati. L’episodio più eclatante è stata la presa di Kunduz da parte dai talebani, durata circa due settimane, prima che riprendesse il controllo della città la Afghan National Security Forces (ANSF) con l’aiuto delle forze statunitensi di terra e di aria.

I talebani hanno conquisto diversi centri urbani in vari distretti e hanno minacciato seriamente le città capoluogo di alcune province. L’ONU stima che circa metà delle province del Paese corrono un rischio molto elevato di cadere in mano talebana.
L’escalation di violenza ha avuto conseguenze devastanti per i civili, vittime di attacchi suicidi, di attentati con esplosivi e aggressioni di vario tipo perpetrate da talebani e altri gruppi estremisti. Il 70% delle vittime civili è dovuto a queste violenze.
È aumentato anche il numero delle vittime civili delle operazioni militari condotte dalle forze governative, in particolare in quelle di terra.

Mentre sia il presidente Ashraf Ghani e il primo ministro Abdullah Abdullah affermano pubblicamente il loro impegno per il rispetto dei diritti umani, il loro governo di Unità nazionale (National Unity Government) ha completamente mancato nel porre rimedio alle violazioni più preoccupanti, come le violazioni dei diritti delle donne e gli attacchi ai giornalisti. Il governo ha lanciato un piano d’azione per reprimere le torture e ha varato una legge che vieta il reclutamento di bambini soldato, ma l’impunità per entrambi questi crimini è tuttora reale.

Le elezioni parlamentari e amministrative previste per il 2015 sono state rimandate a data da definirsi, mentre si attende la definizione di riforme per altro assai contestate del sistema elettorale.
Il numero degli sfollati interni al Paese a causa del conflitto è aumentato ancora, raggiungendo per la prima volta negli ultimi 13 anni quello del 2002. Con i circa 100.000 sfollati in più del 2015, il numero complessivo degli sfollati ha raggiunto il milione.

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