di Viviana Mazza – La27 ventisettesima Ora – Blog del corriere.it – 13 maggio 2015
“C’è quest’immagine delle donne afghane come delle creature timide e deboli. Ma in realtà sono proprio loro a spingere veramente con tutte le forze per il cambiamento”
Ragazze che vanno a scuola, una donna che vende libri per strada, bancarelle che vendono film di Bollywood e canzoni di Britney Spears.
Sono immagini di un altro Afghanistan, diverso da quello delle bombe e delle stragi che vediamo in continuazione sui giornali. Ne ha parlato la scrittrice afghana-americana Nadia Hashimi qualche giorno fa sul Corriere della Sera, accompagnando una serie di immagini scattate dalla fotografa Jessica Fulford-Dobson.
Ne abbiamo parlato con Kubra Khademi, l’artista venticinquenne che è andata in giro a Kabul con un’armatura di metallo contro le molestie: lei si definisce un prodotto dell’Afghanistan che cambia, come lo sono gli uomini in burqa (una ventina in tutto) che in occasione dell’8 marzo hanno manifestato nella capitale afghana per i diritti delle donne.
Perciò abbiamo chiesto ad Aaquib Khan, fotografo indiano che vive e lavora in Afghanistan, di autorizzarci a ripubblicare su questo blog alcune sue foto diffuse online nei giorni scorsi.
[ndr. segnaliamo questo articolo in particolare per le immagini del fotografo Aaquib Khan]
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