Skip to main content

Le “poesie velenose” delle donne afghane

|

WordPress – Sportello Parlaconlei

donne afghane1A Kabul esiste un’associazione letteraria, “Mirman Baheer”, creata e gestita da donne. Nella sua sede le poetesse e le redattrici lavorano alla luce del sole, ma non si può dire lo stesso delle donne che abitano nei paesi delle restanti province. Per loro c’è un solo modo per condividere la propria Arte: dettare i versi al telefono.

I versi in questione sono Landai, poesie di due versi che raccontano la condizione della donna nel Paese.

Nei Landai le donne, spesso ragazzine, raccontano la propria vita nelle “gabbie” della famiglia patriarcale: brevi versi clandestini, dettati al telefono in anonimato e recitati via radio, che potremmo definire “satirici”, perché assumono un significato politico straordinario.

Spinte dall’ascolto dei Landai alla radio, altre donne decidono di fare altrettanto, raccontando la propria schiavitù e i propri desideri di libertà. Purtroppo, da quelle parti, di poesia si può anche morire.

Landai significa “piccolo serpente velenoso”, e assolve ad una delle principali funzioni dell’Arte: unire e raccontare, spesso contro la volontà di chi detiene il Potere.

Leggi di più:

https://lunanuvola.wordpress.com/2012/05/05/morire-di-poesia

https://poetkatehutchinson.wordpress.com/2012/04/29/landai-the-afghani-womens-poetic-form

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *