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Gli afghani Sikh e Indù sono costretti ad andarsene dal loro paese.

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Mir Aqa Popalzai – Rawa News – 10 giugno 2015

sikh magician in kabul 300x225Molti Sikh e Indù sono stati costretti a vendere le loro terre o sono stati catturati dai signori della guerra.

La comunità Sikh una volta fiorente in Afghanistan sta diminuendo velocemente visto che molti hanno scelto di lasciare il paese dove sono nati per sfuggire alla discriminazione e l’intolleranza.

Una volta la popolazione Sikh era circa 100.000 persone negli anni ’90, secondo i capi della comunità ora si è ridotta a 2.500.

Le ragioni dell’esodo sono una discriminazione endemica nei paesi mussulmani e il sequestro illegale delle loro case, attività, luoghi di culto e perfino cimiteri.

Anche gli Indù hanno subito la stessa persecuzione.

Anarkali Kaur Honaryar, un attivista dei diritti umani e legislatore Indù, ha parlato di questa intolleranza ed ha detto: “Le minoranze Indù e Sikh  che sono ora ridotte a poche persone in Afghanistan devono affrontare molti problemi. Uno dei principali è la discriminazione sociale. Ma nonostante questi aspetti negativi, abbiamo ancora buone relazioni con i nostri fratelli e sorelle mussulmani, ma siamo vulnerabili alla discriminazione.

Ha continuato dicendo: “In tutte le provincie Sikh e Indù possedevano terre, ma sfortunatamente sono state prese dai signori della guerra. Ma l’altro problema che abbiamo è la presenza di un gruppo che usa in modo fraudolento lettere di legali per vendere proprietà di Indù e Sikh.”

Sotto i talebani Sikh e Indù erano forzati a convertirsi all’Islam ed a pagare una tassa speciale e a distinguersi dagli altri attaccandosi pezzi di stoffa gialla sui vestiti.

 

I mussulmani erano spinti ad evitare di fare affari con loro.

In quel periodo molti sono stati costretti a vendere le loro terre o sono stati catturati dai signori della guerra.

E oggi la discriminazione e l’isolamento continua.

Persone della comunità e analisti credono che l’intolleranza verso i non-mussulmani è aumentata così come la violenza costante ha reso gli afghani diffidenti verso quelli che sono percepiti come estranei – sia i Sikh che gli Indù sono largamente considerati stranieri, più prontamente identificati come indiani o pachistani.

Per i Sikh afghani la discriminazione costante è particolarmente amara perché si proclamano con orgoglio afghani.

Arinder Singh, uno studioso religioso Sikh, ha detto: “I nostri fratelli mussulmani conoscono la nostra storia, possono vedere i nostri passaporti afghani e le nostre Carte d’Identità e i nostri stati di servizio negli uffici governativi, ma quando li incontriamo ci dicono che noi non siamo afghani, siete indiani, tornatevene nel vostro paese. Voglio dire che questo è il nostro paese e questo è il posto dove sono nato,  come credo che siamo nati qui e moriremo qui.”

Jasmir Singh, un ragazzino di 8 anni ha detto:”Quando usciamo gli altri bambini ci tirano via il turbante e qualche volta ci picchiano e perfino ci rubano quello che abbiamo in mano.”

Un tentativo nel 2013  da parte del precedente presidente Hamid Karzai di riservare seggi in parlamento per i Sikh e gli Indù fu respinto dai legislatori i quali temevano che altre minoranze avrebbero fatto le stesse richieste.

La Commissione americana  sulla Libertà Religiosa Internazionale fece notare che nel 2009 pur non essendoci discriminazione ufficiale verso i Sikh e gli Indù, “Essi sono effettivamente esclusi dalla maggior parte dei lavori governativi e devono affrontare ostilità e molestie.”

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