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Produzione record di oppio in Afghanistan

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Internazionale – 27 giugno 2014

NEWS 82184Un campo di papaveri da oppio a Jalalabad, in Afghanistan, maggio 2014.

La produzione di oppio ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi 16 anni, soprattutto in Afghanistan. Nel paese l’area destinata alla coltivazione del papavero dell’oppio è aumentata del 36 per cento.

In Birmania, un altro dei paesi produttori di oppio, sono aumentate del 13,5 per cento le zone destinate alla coltivazione della pianta.

Lo rileva l’ultimo rapporto dell’Unodc, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di combattere la diffusione delle droghe e della criminalità organizzata nel mondo. Secondo il rapporto, 296mila ettari di terra sono destinati alla coltivazione dell’oppio, “l’area più vasta dal 1998, l’anno in cui sono cominciate le registrazioni dell’Onu”.

Come conseguenza della crescita della produzione del papavero, ha spiegato il direttore dell’Unodc Yuri Fedotov, anche la produzione di eroina è tornata ai livelli del 2008 e del 2011.

Diminuiscono le coltivazioni di coca. Le coltivazioni di coca sono diminuite del 10 per cento nel 2013 in Colombia, Perù e Bolivia, i paesi latinoamericani che producono questa pianta che serve alla fabbricazione della cocaina.

 

Sono destinati alla coltivazione della coca 120.800 ettari di terreno in questi tre paesi. Il 10 per cento in meno rispetto al 2012, ha annunciato Bo Mathiasen, portavoce dell’Unodc.

La superficie coltivata resta stabile in Colombia, secondo produttore al mondo di coca con 48mila ettari. “Al 31 dicembre 2013 la Colombia aveva 48mila ettari di piantagioni di coca, in 23 delle 32 province del paese, la stessa quantità registrata nel 2012”, ha dichiarato Mathiasen.

Sono invece diminuiti i terreni destinati alla coca in Perù e in Bolivia, secondo l’Unodc.
Il Perù resta il primo produttore di foglie di coca con 49.800 ettari di coltivazioni nel 2013 e la Bolivia è al terzo posto con 23mila ettari di piantagioni. Nei due paesi c’è stato un calo della produzione del 17 per cento e del 9 per cento rispetto al 2012.

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