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Persi & Trovati: l’ISIS ha “trovato” materiale bellico “perso” dall’esercito degli Stati Uniti in Afghanistan, per un valore di 420 milioni di dollari?

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Robert Bridge RAWA News – 7 novembre 2014

Ecco la domanda che gale un miliardo di dollari: Chi ha messo le mani sull’armamentario militare americano in Afghanistan?

Come possono i militari perdere mezzo milione di dollari di equipaggiamenti in un anno? Questa è la domanda che i revisori di conti del Pentagono si pongono dopo che è stato rivelato che materiale militare del valore di 420 milioni di dollari sono spariti  nella missione in Afghanistan lo scorso anno….

Non importa come la si metta, ma è un incredibile numero di pezzi di armamenti militari ad essere uscito dalla porta sul retro. E siccome qui stiamo parlando dell’Esercito americano, dove nessun generale vuole perdere una stelletta o due per una questione d’inventario, si capisce che i numeri sono stati largamente ritoccati al ribasso….

Ecco la domanda che vale un miliardo di dollari: Chi ha messo le mani sull’armamentario militare americano in Afghanistan? Se tutto quel materiale è stato venduto o rubato, dovrebbe apparire sui radar. E forse è già apparso.

Un probabile colpevole nel grande furto delle armi americane è IS, lo Stato Islamico, conosciuto prima col nome di al-Qaeda in Iraq, l’eterogenea banda di ultraviolenti tagliagole che sono venuti fuori dal deserto dell’Iraq nello stesso momento in cui il materiale militare americano stava sparendo in Afghanistan dal ripiano in alto come nel venerdì nero al grande magazzino Wal-Mart.

isis fighters with us armsNella foto l’ISIS sta usando un numero significativo di armi americane. L’equipaggiamento preso dal gruppo include un certo numero di veicoli  Humvees che l’ISIS ha ripetutamente usato negli attacchi suicidi. (Foto: Reuters)

La cosa curiosa circa lo Stato Islamico è come questo gruppo, che è apparentemente così malvagio che perfino al-Qaeda li ha allontanati, sia improvvisamente apparso sulla scena lo scorso anno, e quasi nello stesso momento in cui l’amministrazione Obama di colpo frenò su quella che appariva essere una decisione ironica di invadere la Siria del presidente Bashar Assad…..

La ragione di questo cambiamento di tattica dell’ultimo momento non era la prudenza di Obama, o un certo tipo di rispetto per la Costituzione calpestata, ma piuttosto aver capito che prendere le parti nella guerra civile siriana era una mossa sbagliata nell’ambito delle relazioni pubbliche, perché anche al-Qaeda era alleata con i ribelli siriani contro il regime di Assad…

 

Così indovinate che cosa è apparso magicamente sull’orizzonte deserto, avanzando con in testa un convoglio infinito di furgoni Toyota Tacoma e armi sofisticate – esattamente lo stesso marchio del materiale che era sparito misteriosamente in Afghanistan? Ebbene si, i cattivi ragazzi dello Stato Islamico, i cui video altamente pubblicizzati delle decapitazioni di alcuni giornalisti americani e britannici, hanno dato a Washington la possibilità di fare ciò che non poteva fare un anno prima: lanciare attacchi sul territorio siriano……

Naturalmente spero di sbagliarmi, ma sembra solo una questione di tempo prima che la campagna di Siria, inizialmente contro lo Stato Islamico, comincerà a ricordare la precedente guerra in Iraq, suddivisa in zone interdette al volo e massicci bombardamenti e l’eventuale caduta di Damasco.

A questo punto, nessuno ricorderà il nome dello Stato Islamico, né la perdita di equipaggiamenti militari in Afghanistan.

Robert Bridge è l’autore del libro “Midnight in the American Empire” che racconta dettagliatamente le conseguenze pericolose dell’eccessiva potenza corporativa negli Stati Uniti.

Le opinioni, le affermazioni ed i punti di vista espresse in questo articolo sono solo quelle dell’autore e non necessariamente rappresentano quelle di RT

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