Skip to main content

Afghanistan, i talebani dilagano e mentre si aspettano ancora i risultati elettorali si continua a sparare

|

La Repubblica – 26 giugno 2014

EmergencyKASHKAR-GAH (Afghanistan) – Nella provincia medirionale di Helmand si sta combattendo da giorni. Nel presidio sanitario di Emergency a Lashkar-Gah si continua a ricevere pazienti e per far fronte a questo massiccio afflusso di feriti è stato necessario aumentare i posti letto disponibili.

Le ambulanze dell’organizzazione fanno la spola tra i Posti di primo soccorso che gestiamo nell’area e l’ospedale, senza sosta, ma gli spostamenti sono sempre più pericolosi. “La guera è ormai dilagata in tutti i distretti – racconta Luca Radaelli che fa parte dello staff di Emergency a Kabul – quotidianamente riceviamo in media 5-6 pazienti, ma negli ultimi giorni ne abbiamo ricevuti più di 100. Gente per lo più con ferite da arma da fuoco”.

Proiettili sull’ambulanza col ferito a bordo. Ma le tensioni in Afghanistan si avvertono anche al di là dei luoghi dove talebani e truppe dell’esercito regolare si affrontano. La scia di proteste che hanno fatto seguito alle ultime elezioni per l’incertezza diffusa su chi davvero abbia raggiunto la maggioranza, da sì che ogni giorni ci siano proteste, manifestazioni, scontri e altre persone ferite, più o meno coinvolte durante i confronti duri tra forze dell’ordine e manifestanti.

“Domenica sera scorsa, ad esempio, gli infermieri del presidio sanitario di Sangin – a 630 chilometri a sud di Kabul – stavano trasportando un uomo ferito all’addome da un proiettile, quando si sono trovati nel mezzo di uno scontro tra talebani e forze speciali afgane. Non potevano fermarsi: le condizioni del paziente stavano peggiorando e aspettare la fine dei combattimenti avrebbe messo a rischio la sua vita. L’ambulanza è stata colpita da un proiettile, ma ha continuato il suo viaggio verso l’ospedale per assicurare le cure indispensabili al ferito”. Il distretto di Sangin, vicino al confine con il Pakistan, è un’area strategica, dove trafficanti di droga e talebani collaborano abitualmente.

 

Le polemiche sui brogli. La popolazione civile, dunque, continua ad essere coinvolta aspramente nelle contrapposizioni che, puntualmente, accompagnano lo spoglio dei risultati elettorali in Afghanistn. Contrapposizioni durissime e tensioni, anche dopo il ballottaggio per le presidenziali, che si è svolto il 14 giugno scorso. Sette giorni più tardi, centinaia di persone sono scese in piazza a Kabul per protestare contro i presunti brogli elettorali denunciati dal candidato Abdullah Abdullah che, secondo i primi dati, sarebbe in svantaggio rispetto al suo avversario, Ashraf Ghani. In attesa dei risultati definitivi, che forse si avranno a luglio, Abdullah Abdullah ha accusato Hamid Karzai,

Ghani e la commissione elettorale di aver truccato le schede. Il 23 giugno Zia ul Haq Amarkhail, capo della commissione elettorale, si è dimesso “nell’interesse dello stato”, ha detto. Ma ha respinto ogni accusa.

E quando gli Usa se ne saranno andati? Intanto gli osservatori internazionali continuano a porsi domande sul futuro del paese asiatico,  quando i circa 10 mila soldati Usa lasceranno il territorio afgano, al termine della loro missione militare, prevista per la fine di quest’anno.

L’annuncio del presidente Obama, nel corso di una conferensa stampa alla Casa Bianca del 27 maggio scorso, non lascia dubbi. Almeno per ora. Il programma di ritiro delle truppe prevede infatti una partenza graduale dei soldati entro la fine 2016.

Un piano che però non ha ancora l’approvazione del governo di kabul. Quella de 5 aprile scorso è stata la terza consultazione elettorale dall’invasione delle truppe statunitensi, avvenuta il 7 ottobre del 2001. Hamid Karzai non potrà più candidarsi a presidenteper aver raggiunto il limite di due mandati, anche se ha fatto sapere che non intende affatto ritirarsi a vita privata, ma vorrà invece continuare a mantenere il suo sguardo e la sua influenza sulla politica nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *