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La guerra di Obama in Afghanistan è un vero disastro

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Da: RawaNews

Finché gli Stati Uniti rimarranno Afghanistan, le atrocità continueranno e il numero delle vittime aumenterà.
Patrick Darby

us soldiers posing with talib bomber 300x214Nel gennaio 2012, un video apparso su vari siti web quali Youtube e altri mostrava quattro Marines statunitensi che urinavano sui corpi senza viti di alcuni combattenti talebani. Il 20 febbraio, i soldati USA in Afghanistan hanno bruciato diverse copie del Corano, provocando proteste durate settimane che causarono la morte di sei militari americani e di 30 Afghani. Tre settimane più tardi, il sergente americano Robert Bales uccise senza motivo 17 civili afghani, per la maggior parte bambini. Il 18 aprile, il L.A. Times ha pubblicato alcune foto di soldati americani che ridevano giocando con alcuni cadaveri di persone afghane.

In definitiva Obama, in quanto Comandante in Capo, è responsabile di tutte queste atrocità. Senza la presenza costante dei soldati USA in Afghanistan, questi incidenti non sarebbero accaduti – ne abbiamo citati solo alcuni, ma sono centinaia. Secondo una ricerca condotta da The Guardian il 12 marzo scorso, le morti civili afghane sono aumentate da 2.038 nel 2010 a 2.332 nel 2011: una chiara dimostrazione della politica criminale di Obama.

Bales era alla sua quarta missione in Iraq e in Afghanistan. Sembra che in Iraq sia stato ferito al cervello a causa dello scoppio di una bomba sulla strada e che soffrisse di sintomi post-traumatici.

La domanda che sorge spontaneamente è come mai un uomo con possibili danni cerebrali e con problemi psicologici sia obbligato a partecipare ad una quarta missione militare e come mai gli venga consegnata un’arma. Tuttavia, l’esercito ha affermato che non era al corrente di questi fatti. Dunque, la domanda seguente è: “Come mai questi sintomi non sono stati notati?”.

 

Entrambi gli incidenti hanno creato notevoli tensioni nelle relazioni fra gli USA e l’Afghanistan, intensificando la richiesta del ritiro delle truppe, espressamente formulata dal presidente afghano Hamid Karzai. Un sondaggio effettuato fra il 21 e il 25 marzo scorso dal NY Times e dalla CBS ha rilevato che il 69% degli Americani ritengono che gli USA dovrebbero ritirarsi dall’Afghanistan: un notevole incremento rispetto al 53% precedente che quattro mesi fa voleva porre fine a questa guerra decennale. Negli anni che vanno dal 2006 al 2011, 1.974 soldati americani e 13.000 civili afghani sono stati uccisi.

Finché gli Stati Uniti rimarranno Afghanistan, le atrocità continueranno e il numero delle vittime aumenterà. Il massacro commesso da Bales è sintomo di un problema più vasto, cioè un esercito statunitense affaticato e stressato. Gli orrori della guerra lasciano molti segni, a maggior ragione un esercito a corto di soldati e con due guerre alle spalle che durano da più di un decennio ha mandato e continuerà a mandare in missione nelle zone di guerra soldati impreparati.

Un’altra causa importante delle recenti atrocità commesse dagli Stati Uniti è la disumanizzazione del popolo afghano. Gli Afghani vengono spesso citati con diffamazioni razziali o addirittura completamente ignorati. L’idea che i Musulmani non siano persone bensì “terroristi” non si è solo infiltrata nella società statunitense, ma nell’intero esercito.

Tuttavia, non si tratta di una casualità. È un dato storico che i “nemici” sono sempre stati disumanizzati. Nella guerra del Vietnam i Vietnamiti erano “Charlies” (idioti) o “musi gialli”. Nella seconda guerra mondiale i Giapponesi erano “Japs” e considerati “subumani”. Questa modalità di disumanizzazione non è ovviamente limitata agli Stati Uniti e nemmeno alla storia recente. Finché il razzismo strutturale sarà prevalente nella nostra società e nell’esercito, le atrocità non saranno solo possibili, ma inevitabili. E finché continueremo a vivere in un sistema globale capitalistico in cui i governi devono competere per controllare le risorse e gli incrementi dei profitti, le guerre e il razzismo strutturale saranno inevitabili.

La guerra in Afghanistan è iniziata dopo l’11 settembre con l’apparente obiettivo di porre fine al terrorismo di Al Qaeda. Dopo dieci anni, è chiaro che il vero motivo per cui questa guerra continua è l’espansione dell’imperialismo statunitense nell’intera regione, ricca di risorse. Gli USA sperano di restare nel paese fino a quando avranno costruito un fidato governo afghano, una polizia e un esercito in grado di sostenere il governo statunitense. Tuttavia, finora hanno completamente fallito in questo obiettivo.

Hamid Karzai e il suo governo, fantocci degli Stati Uniti, sono profondamente corrotti e sostenuti da vari signori della guerra e da narco-trafficanti. Il paese è tuttora impantanato in una squallida povertà e in fatiscenti infrastrutture. Il 77% della popolazione non ha accesso all’acqua potabile, circa 9 milioni di Afghani vivono nella totale indigenza (altri 9 milioni vivono appena sopra il livello di povertà) e il livello di alfabetizzazione è di circa il 24%.

La guerra è stata e continuerà ad essere un fallimento catastrofico, non solo per il popolo afghano ma anche per gli Stati Uniti. Obama ha triplicato il numero delle truppe in Afghanistan e, nonostante la presenza di circa 90.000 soldati, con l’esercito più potente del mondo sostenuto dalla tecnologia più avanzata, ha fallito nel raggiungere qualsiasi tipo di vittoria concreta contro una rivolta approssimativa e raffazzonata.

Inoltre, il Presidente Obama ha aumentato enormemente il numero di attacchi aerei, nonostante le ripetute proteste. Questi attacchi hanno ucciso migliaia di persone, inclusi civili e bambini. Il presidente Bush può anche aver dato inizio alla guerra in Afghanistan e ai bombardamenti, ma Obama li ha portati avanti con entusiasmo.

La sola guerra in Afghanistan è costata più di 500 miliardi di dollari. Invece di utilizzare questi soldi per continuare una guerra impopolare che ha ucciso decine di migliaia di persone e ha devastato il paese, potremmo implementare l’assistenza sanitaria per ogni cittadino americano, ricostruire quelle infrastrutture che sono traballanti o fatiscenti, combattere la povertà o passare alle fonti di energia rinnovabile. Invece di bombardare l’Afghanistan, potremmo ricostruire scuole e ospedali in questo paese devastato dalla guerra. Tutto ciò sarebbe molto più produttivo e umano che continuare a spendere centinaia di miliardi per la guerra e la morte.

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