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Kabul, l’ira degli Afghani dopo il rogo del Corano

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Kabul, la sede Usa chiusa e blindata

da: repubblica.it

Sede USAUna persona è morta e almeno 21 sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco durante le violente manifestazioni. In fiamme un compound riservato a contractor stranieri. E la folla urla: “Morte agli americani”

KABUL – L’ambasciata americana in Afghanistan è stata chiusa e lo staff è rimasto bloccato al suo interno a causa delle violente manifestazioni a Kabul per protestare contro le copie del Corano bruciate ieri nella base Usa a Bagram.
A Jalalabad una persona è morta e almeno 21 sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco durante le violente manifestazioni. Lo ha reso noto un medico dell’ospedale, assicurando di aver visto il corpo all’ospedale. “Si tratta – ha detto – di un giovane che partecipava alla manifestazione”.

La polizia afghana ha però smentito di aver sparato sulla folla. A Kabul i manifestanti hanno dato fuoco ad un compound riservato a contractor stranieri. Secondo un testimone le fiamme hanno danneggiato parte della guesthouse nel complesso del Green Village, dove vivono e lavorano 1.500 contractors stranieri.

 

Con un twitter l’ambasciata ha annunciato la chiusura e il fatto che “ogni viaggio è sospeso”. Ed ha invitato tutti quelli che si trovano fuori dalla sede diplomatica a mettersi al sicuro.

 

Le proteste sono in corso da ieri, dopo la decisione presa da alcuni addetti della base aerea, che si trova a nord della capitale, di distruggere con il fuoco materiale religioso islamico, fra cui almeno

quattro copie del libro sacro per i musulmani. Il generale John Allen, capo della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), ieri aveva rivolto “sentite scuse al nobile popolo afghano”.

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