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Comunicato del Partito della Solidarietà Afghano

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Il Partito della Solidarietà Afghano non si farà intimidire dalle minacce dei criminali!
9 Maggio 2012

Rompendo il silenzio sulla tirannia dei criminali e dei traditori dell’Afghanistan, il Partito della Solidarietà dell’Afghanistan ha mobilitato centinaia di persone a Kabul in una manifestazione contro i responsabili della lunga tragedia della storia recente, che si riassume dei giorni simbolici del 27 Aprile 1978 [colpo di Stato e presa di potere delle forze filosovietiche, N.d.T.] e il 28 aprile 1992 [presa di Kabul da parte dei gruppi jihadisti, che scatenarono la devastante guerra fazionale durata fino al 1996, N.d.T.]  e per la prima volta bruciato i ritratti dei leader dei partiti filosovietici Khalq e Parcham, dei Jehadi fondamentalisti e dei criminali leader talebani per le strade di Kabul. Questa azione di chiara condanna ha sfidato il clima apertamente intimidatorio degli ultimi tre decenni.

I cosiddetti Jihadisti e i loro intermediari religiosi ora vedono il loro potere mafioso minacciato, per voce delle stesse vittime delle loro atrocità, e sembrano spaventati dagli slogan “Abbasso i Criminali” che risuonano per le strade di Kabul. Nei giorni scorsi, il Partito della Solidarietà è stato il bersaglio di attacchi di uomini politici e funzionari dello Stato, che hanno cercato di contrastare le nostre azioni. Alcuni signori della guerra in Senato hanno chiesto al governo di dichiarare illegale il nostro partito, criticando la direzione della Sicurezza Nazionale per non aver preso provvedimenti contro il nostro partito. Nello stesso tempo, alcuni signori della guerra deputati hanno protestato in Parlamento con schiamazzi e urla contro di noi, chiedendo che il Partito della Solidarietà venisse sciolto. Alcuni criminali ci hanno fatto telefonate di minaccia, convinti che dopo tre generazioni di tirannia avrebbero potuto intimidirci.

Al contrario, il Partito della Solidarietà ha ricevuto grande sostegno da parte di cittadini e associazioni: la nostra casella di posta si è rapidamente riempita di un gran numero di messaggi di solidarietà provenienti sia dall’Afghanistan sia dall’estero. Con questi messaggi, molti hanno dichiarato il loro supporto alle nostre azioni e hanno espresso la volontà di stare al nostro fianco. Questo sostegno senza precedenti e questa solidarietà ci danno la forza per rafforzare la nostra posizione e non mollare.

Questi mafiosi che fingono di essere pro-democrazia sono in realtà dei lupi travestiti da agnelli. Con la complicità degli Stati Uniti, questi delinquenti stupratori hanno abbandonato le loro barbe e l’abbigliamento Jehadi, si sono tagliati i capelli in fogge alla moda e hanno indossato giacca e cravatta, ma continuano ad esercitare i loro crimini e i loro volti non sono cambiati. Accettano a parole la libertà di espressione e la democrazia solo quando questo non minaccia il loro potere e usano queste parole d’ordine solo per mantenere gli interessi acquisiti.

Questi criminali raccontano menzogne sull nostra manifestazione di piazza: sostengono che il Partito della Solidarietà ha insultato tutta la resistenza afgana contro gli aggressori russi. La verità è che abbiamo sempre sostenuto che la sconfitta degli aggressori russi è stata il risultato dei sacrifici fatti dal nostro popolo e che questo ha costituito il momento più nobile della nostra storia. Il nostro messaggio è chiaro: questo branco di cosiddetti leader Jehadi, mercenari di Pakistan, Iran, Arabia Saudita, Regno Unito e Stati Uniti, si sono appropriati di questo successo, che rivendicano solo a sé, e hanno tradito gli afghani. Dopo la caduta del regime del Dr. Najibullah, insieme con coloro che avevano svenduto il paese alla Russia (i partiti filosovietici  Khalq e Parchami), questi jehadi hanno commesso crimini efferati per due decenni; crimini e tragedie per le quali il nostro popolo soffre ancora. I responsabili di questa distruzione hanno ancora oggi in mano il potere. Non appena hanno occupato i loro seggi in Parlamento, hanno proclamato un’amnistia per loro stessi, per sfuggire all’ira delle loro vittime, che potevano testimoniare dei loro crimini contro innocenti.

Noi non diamo alcun peso alle minacce infantili che ci vengono da questi traditori. Se hanno il coraggio di portarci a processo nella loro corte corrotta, li invitiamo a tenere le porte aperte in modo che tutti possano giudicare se il partito di solidarietà viene condannato per un crimine reale o solo evitare che smascheri le atrocità dei jehadisti al potere, che questi hanno fatto di tutto per coprire e oscurare. Questi criminali, che hanno conquistato il potere con la violenza e il sangue di vittime innocenti e grazie ai finanziamenti dall’estero, hanno paura delle porte aperte, e quindi tentano di chiudere la bocca con la forza all’opposizione, facendo affidamento sul ostegno dei padroni stranieri. Il Partito della solidarietà non li teme e si dichiara pronto a confrontarsi con loro, sicuro del sostegno della maggioranza della popolazione, che vive nella miseria.

Pur di sfuggire alla giustizia, i criminali dei partiti filosovietici e della polizia segreta Khalq e Parcham, i Jehadi e i talebani si sottomettono e si legano in schiavitù con ’Iran, il Pakistan, gli Stati Uniti e il Regno Unito, appoggiandosi ai loro padroni stranieri per abbaiare contro di noi. Dovrebbero capire che gli afghani sono uniti e si stanno sollevando, e che le possenti macchine da guerra della NATO e dei servizi segreti pakistani e americani non possono proteggere questi criminali dalla collera della gente.

La storia ci ricorda che i semi della vera democrazia, della libertà e della giustizia richiedono sempre sacrificio. Come il giovane tunisino che ha ispirato la “Primavera araba”, la nostra sfortunata nazione ha bisogno di persone che abbiano il coraggio di accettare i rischi e difendano la libertà contro i traditori. Opponendoci al potere dei violenti, accenderemo la speranza di una “Primavera Afghana”. Il Partito della Solidarietà sta lavorando per questo obiettivo e invita tutte le forze democratiche del paese a fare sentire la propria voce. Il Partito della Solidarietà si impegna a lavorare su obiettivi concreti, non su astratte teorie, e a concentrarsi sulla formazione politica della gente comune.

I traditori hanno ufficialmente venduto il nostro paese agli Stati Uniti, hanno minato l’unità dell’Afghanistan facendo leva sulla varietà etnica perché sfoci in guerra interetnica, hanno creato uno Stato mafioso, instaurato il regime più corrotto e infido della storia, e hanno portato il paese sull’orlo del collasso. In queste circostanze, coloro che non fanno sentire la propria voce saranno da considerarsi anch’essi colpevoli. Noi non vogliamo questo giudizio dalla storia. Abbiamo quindi il dovere di andare avanti e non smettere fino al raggiungimento dell’indipendenza, della libertà e della prosperità per il nostro Afghanistan sotto assedio. Tendiamo le nostre mani per stringere alleanza con tutte le forze che lottano per il nostro paese in questi tempi pericolosi.

Il Partito della Solidarietà Afgano

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