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Afghanistan: Non ci sono più scuse.

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Nonostante il presidente Obama si sia impegnato a rispettare il termine per il ritiro delle truppe fissato per il prossimo luglio, i militari fanno di tutto per ritardarlo il più possibile.
dal sito di Rawa
Dopo dieci lunghi anni, i toni dei dibattiti sulla guerra in Afghanistan sono cambiati in modo significativo. Oggi, la caccia ad Osama Bin Laden – una scusa per giustificare la guerra – è terminata. Le ragioni ufficiali per continuare questo conflitto diminuiscono di giorno in giorno. La minaccia di Al Qaeda in Afghanistan intimorisce sempre meno. Molti si sorprendono nel sapere che sono solo 100 le cellule di Al Qaeda operative in Afghanistan, ma più di 100 000 mila le truppe americane presenti sul territorio. Ora che il dibattito si è acceso, dobbiamo ribadire ancora una volta che il costo di questa guerra – pari a 100 miliardi di dollari l’anno – non è più sostenibile. Ogni cittadino americano deve conoscere bene queste cifre: 100 terroristi; 100 000 truppe: 100 miliardi di dollari – una cifra in continua crescita. Non ci sono più scuse per posticipare il ritiro delle truppe americane.

Secondo un’inchiesta realizzata da USA Today/Gallup questa settimana, il 59 per cento degli americani ritiene che ‘gli Stati Uniti abbiano già portato a termine la loro missione in Afghanistan e che pertanto si debba procedere con il ritiro delle truppe’. Anche la pressione da parte del Congresso cresce: sarebbero infatti sempre più numerosi coloro che si dichiarano favorevoli ad un ‘ritiro immediato delle truppe americane’.

Ad aumentare la pressione sulla necessità di porre fine alla guerra è la nuova proposta di legge, ‘Afghanistan Exit and Accountability Act’, promossa dal rappresentante dei democratici del Massachussets, Jim McGovern, e dal rappresentante dei repubblicani del North Carolina, Walter Jones.
Questo documento, H.R. 1735, è stato promosso anche da altri 14 sostenitori, otto democratici e sei repubblicani. Terminare la guerra in Afghanistan è diventato un obiettivo bipartisan. Secondo il disegno di legge, il presidente sarebbe tenuto a sottoporre un piano dettagliato con le date e i termini di scadenza stabiliti per la transizione – il trasferimento  delle operazioni militari sotto il controllo del governo afgano – e richiederebbe inoltre dei report trimestrali sugli eventuali progressi e delle stime dei soldi che sarebbero stati risparmiati  se solo la transizione fosse stata completata in sei mesi.

McGovern ha dichiarato: ‘Ci dicono che non abbiamo i soldi per le spese di prima necessità della nazione e che invece dovremmo conitinuare a prendere in prestito miliardi e miliardi di dollari per ricostruire l’Afghnaistan. E’ una pazzia.. Lunedi 2 maggio, il Pentagono ha reso pubblico il numero dei soldati morti in Afghanistan: 1550. La scorsa settimana, un altro mio collega è stato ucciso. Più di dieci mila soldati sono rimasti feriti. … Quando è troppo è troppo.’
Da quando si è dichiarato contrario alla guerra, il repubblicano Walter Jones è diventato un simbolo moderno di coraggio. In questa scelta, decisivi sono stati gli incontri con i figli, i padri e le madri delle vittime e i soldati feriti le cui vite sono state compromesse per sempre. Jones non ritiene questa guerra degna del loro sacrificio. Ha ragione.
Nonostante il presidente Obama si sia impegnato a rispettare il termine per il ritiro delle truppe fissato per il prossimo luglio, i militari continuano il loro lavoro allo scopo di posticiparlo il più possibile. Il loro obiettivo iniziale prevedeva il ritiro di sole 5000 truppe. Ma questo non è più accettabile. Dobbiamo insistere affinchè il ritiro sia totale, immediato e responsabile – e che non si protragga per anni.

Troppi soldi sono stati spesi, e troppe vite sono state perse. È arrivato il momento di mettere la parola fine a questa guerra.
È per questo motivo che mi rivolgo a voi, che avete fatto vostra questa causa: contattate i vostri membri del Congresso e fate pressione affinché anch’essi sostengano questo documento. Le nostre voci, unite, possono fare la differenza. Dobbiamo farla.
È ora di finirla con questa guerra.
di Jim Wallis
Jim Wallis è l’autore di Rediscovering Values: A Guide for Economic and Moral Recovery and CEO of Sojourners. Il suo blog è consultabile a questo indirizzo: www.godspolitics.com.

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