Afghanistan: in aumento la violenza sulle donne
Da: RAWA.ORG
Nel 2010, 69 donne hanno perso la vita a causa di violenze domestiche e vendette familiari, in aumento rispetto alle 64 del 2009.
Sultana Rahi
AIHRC (Afghanistan Independent Human Rights Commission) ha dichiarato che 75 donne si sono auto-immolate lo scorso anno in Afghanistan a causa della violenza in costante aumento.
La funzionaria di AIHRC Latifa Sultani ha riportato a Pajhwok Afghan News che il comitato di controllo ha ricevuto segnalazioni da tutte le aree del paese per un totale di 2.765 casi di violenza contro donne e ragazze.
Mariam sta piangendo al capezzale di sua figlia Najiba, di 13 anni. Najiba, sposata da sei mesi, ha accusato la suocera di averla cosparsa di benzina e averle dato fuoco. Tuttavia, sia la madre che le infermiere non credono fino in fondo al suo racconto e sospettano che si sia auto-immolata in un tentativo di suicidio.
I casi riportati includono 144 auto-immolazioni, 261 tentativi di suicidio, 237 matrimoni forzati, 538 episodi di percosse e 45 omicidi. Le auto-immolazioni hanno causato 75 morti e 20 invalidità permanenti. 22 persone sono state ricoverate.
Delle violazioni di diritti umani riportate alla commissione, 2.269 riguardavano la violenza, inclusi 23 suicidi, 119 auto-immolazioni, 134 omicidi e 909 casi di forti percosse.
Inoltre, nell’intero paese le donne sono soggette a rapimenti, vendite di vedove, matrimoni infantili, matrimoni forzati e violenze sessuali.
Il Dr. Arif Jalali dell’Ospedale Civile di Herat riporta che all’ospedale sono arrivate dalle aree occidentali del paese 90 donne che si sono auto-immolate. 51 di loro non sono sopravvissute.
Nel 2009, solo nell’Afghanistan occidentale 85 donne di sono auto-immolate. 59 di loro hanno perso la vita. L’età di molte di queste donne va dai 15 ai 25 anni.
I sociologi evidenziano che molte auto-immolazioni si verificano tra donne profughe tornate a Herat dopo essere state in Iran, dove le condizioni di vita sono decisamente migliori. Spesso, una volta tornati in Afghanistan, i loro mariti non rispondono più alle loro aspettative e non rispettano i loro diritti. Gli esperti spiegano che la conseguenza di tali frustrazioni fa sì che queste donne cerchino di porre fine alla loro vita.
Il commissario dell’AIHRC Nader Naderi ritiene che l’inadeguato accesso alla giustizia sia la causa principale dell’aumento della violenza. “Finché le leggi fondamentali non verranno applicate, questo flagello non potrà essere eliminato. E’ fondamentale che anche nelle scuole religiose si insegni il rispetto per le donne”, afferma.
Fawzia Amini, responsabile del dipartimento dei diritti umani del Ministero degli Affari Femminili, riporta 6.765 casi di violenza su donne e ragazze nell’intero paese, contro i 6.692 casi dell’anno precedente.
Sottoposte a matrimoni forzati e deprivate dei loro diritti fondamentali, per sfuggire alla casa e al divorzio, molte donne cercano rifugio nel suicidio. Inoltre, Fawzia Amini ci riconferma che alle ragazze viene spesso impedito di frequentare la scuola e l’università.
Nonostante queste drammatiche statistiche, la ministra degli affari femminili Husn Bano Ghazanfar riesce ad affermare che la violenza contro le donne non è aumentata. Dichiara, al contrario, che le donne hanno preso maggior coscienza dei loro diritti e denunciano sempre più frequentemente i loro casi al ministero.
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