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Afghanistan, avevano ucciso tre civili per scherzo: incriminati dodici militari Usa

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Peacereporter – 26/08/2010

Cinque soldati avevano eseguito materialmente il pluriomicidio, altri sette li avevano coperti
Dodici soldati americani sono stati incriminati per la morte di tre civili in Afghanistan.
Lo riporta il quotidiano The Seattle Times, secondo cui cinque militari, accusati di essere gli esecutori materiali, dovranno rispondere anche dei reati di cospirazione e omicidio premeditato.
I cinque sono stati incriminati a giugno dopo la morte di tre civili afghani nella provincia di Kandahar, nel sud dell’Afghanistan. Altri sette commilitoni devono invece rispondere per cospirazione, ostacolo alle indagini o per aver tentato di coprire i fatti.

Secondo il giornale, tutto è iniziato quando un sergente americano – il 25enne Calvin Gibbs – ha cominciato a “scherzare” con altri soldati su quanto fosse facile “lanciare una granata” contro civili afghani e ucciderli. Dalle testimonianze di alcuni commilitoni del sergente, è emerso che Gibbs era passato dallo scherzo ai fatti, creando una vera e propria “squadra della morte”.
Secondo l’accusa, i militari hanno lanciato granate contro due civili afghani, che sono stati poi finiti a colpi d’arma da fuoco, così come la terza vittima. Il primo omicidio risale al gennaio scorso, il secondo a febbraio e il terzo a maggio. I soldati avrebbero compiuto gli atti criminosi nel corso di pattugliamenti.

 

Gibbs ha alle spalle già un’altra missione in Afghanistan e una in Iraq. Il sergente, accusato di aver ideato il piano della squadra della morte, respinge ogni accusa. L’altra figura chiave è il 22enne Jeremy Morlock. Entrambi sono incriminati per tutti e tre gli omicidi.
L’elemento decisivo per le sentenze sarà la credibilità delle testimonianze di Morlock, che in Afghanistan assumeva antidepressivi e altri medicinali per curare i traumi provocati da alcuni incidenti subiti. Inoltre, secondo l’avvocato di Morlock, nel plotone a cui apparteneva il soldato si faceva un significativo uso di hashish e a volte di oppio. I cinque militari, tutti rinchiusi nella base Lewis-McChord, sono in attesa del verdetto della corte marziale e rischiano la pena di morte o l’ergastolo. Le udienze dovrebbero iniziare alla fine dell’anno.

 

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