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Apartheid di genere: le importanti differenze tra Iran e Afghanistan

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L’alleanza delle donne iraniane con le donne afghane dovrebbe concentrarsi sulla criminalizzazione dell'”apartheid di genere” in Afghanistan. Il suo riconoscimento è fondamentale per le lotte delle donne a livello globale e sosterrà anche le donne in Iran

Rukhshana Media, 4 giugno 2024

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Lottare contro l’apartheid di genere non è un compito semplice.

La complessità di regimi che impiegano regole e strumenti a più livelli per applicare una discriminazione sistemica prolungata richiede una lotta altrettanto complessa, multiforme e perseverante.

Nell’ultimo anno, le donne afghane e iraniane sono diventate più unite di fronte ai sistemi di discriminazione di genere in cui vivono. Soprattutto dall’esterno, si ha la sensazione che stiano combattendo la stessa battaglia.

In apparenza questa unione sembra molto favorevole per le attiviste di entrambe le parti, tuttavia questi sforzi comportano alcune sottili differenze che vanno considerate.

Differenze nella condizione delle donne in Afghanistan e in Iran

Sebbene le donne in Afghanistan e in Iran subiscano la pesante oppressione di una tirannia politica guidata da credenze apparentemente di derivazione islamica, le loro situazioni non sono identiche. Le donne iraniane godono di libertà che non sono consentite alle donne afghane.

Le donne in Iran hanno il diritto alla partecipazione politica: non è uguale a quella degli uomini in tutti gli aspetti – per esempio, le donne non possono diventare presidenti – ma le donne possono impegnarsi in attività politiche a vari livelli, tra cui votare ed essere elette.

In Iran le donne fanno anche parte delle principali strutture di leadership politica, compreso l’esecutivo. C’è una vicepresidente donna, le donne fanno parte del gabinetto e possono anche partecipare a partiti politici, associazioni e organizzazioni della società civile.

Le donne in Afghanistan non sono libere di partecipare a tutto lo spettro della rappresentanza politica, dai più alti ranghi delle autorità talebane attualmente al potere ai movimenti politici della società civile.

Poi c’è l’istruzione. L’Iran ha uno dei tassi di alfabetizzazione femminile più alti della regione. Quest’anno le donne hanno rappresentato il 63% degli studenti che hanno partecipato all’esame di ammissione all’università nazionale iraniana. Insegnano anche a tutti i livelli di istruzione, dalla scuola primaria all’università. Nel 2022, il 73,1% delle donne iraniane aveva un’istruzione universitaria, percentuale solo leggermente inferiore a quella degli uomini (77,3%). In Afghanistan questa percentuale è del 2,9%.

Dal punto di vista economico, l’Iran non limita le attività delle donne, cheL’alleanza delle donne iraniane con le donne afghane dovrebbe concentrarsi sulla criminalizzazione dell'”apartheid di genere” in Afghanistan. Riconoscere l’apartheid di genere in Afghanistan è fondamentale per le lotte delle donne a livello globale e sosterrà anche le lotte delle donne in Iran, mentre le donne afghane possono beneficiare dell’esperienza, dell’energia e della consapevolezza delle donne iraniane contro la discriminazione. sono impiegate in uffici, università, istituzioni e ospedali e possono possedere imprese e attività economiche e impegnarsi liberamente nel commercio e nell’industria. In Afghanistan, invece, le donne possono lavorare solo in ambiti molto specifici, con controlli severi su come si presentano e con chi possono lavorare.

In Iran le donne hanno una presenza significativa nei media. Sia a livello statale che privato, le donne sono rappresentate nel cinema, nel teatro e nelle serie televisive, hanno una rappresentanza quasi uguale a quella degli uomini a tutti i livelli, sono produttrici, presentatrici, registe, sceneggiatrici e attrici. In Afghanistan le donne sono state ampiamente bandite da quasi tutte le rappresentazioni e posizioni di potere nei media.

Nell’ambito sociale e culturale dell’Iran, le donne possono viaggiare liberamente, dedicarsi ad attività ricreative e persino vivere indipendi dai genitori. Possono assistere a concerti, andare in bicicletta, guidare e passeggiare liberamente per le strade e nei parchi. Alle donne afghane è vietato viaggiare senza un accompagnatore maschio e persino visitare i parchi nazionali.

Nello sport, le donne iraniane hanno una presenza vivace in molte discipline. Esistono società femminili dedicate e le atlete partecipano a competizioni internazionali. In Afghanistan, le donne non sono in grado di praticare lo sport nemmeno come passatempo ricreativo tra amiche, per non parlare del livello agonistico.

Un numero significativo di donne iraniane lavora nel settore sanitario. Il numero di medici donne è pari a quello degli uomini e l’accesso delle donne ai servizi sanitari e medici è quasi uguale a quello degli uomini. In Afghanistan, le donne e le bambine sono sempre più a rischio, in quanto meno donne lavorano nel settore o sono soggette a rigide regole di segregazione che hanno un impatto sui risultati sanitari.

Sono tutti indicatori che evidenziano una differenza nella situazione delle donne in Iran e in Afghanistan.

 

L’apartheid di genere è più grave in Afghanistan

Tuttavia l’Iran è controllato da un governo politico che interpreta in modo estremo il comportamento delle donne nella società e non approva pienamente l’uguaglianza di genere, per cui le donne combattono ancora contro una discriminazione sistemica che non è comune a molti altri Paesi. Il clima politico e le sue misure brutali di repressione delle donne hanno ispirato un movimento femminile in Iran riconosciuto a livello mondiale. Anche gli uomini iraniani sostengono il movimento in un maniera che non si vede nei Paesi asiatici.

La lotta delle donne afghane per l’uguaglianza ha qualche somiglianza ma non è la stessa. I Talebani stanno eliminando completamente le donne dalla maggior parte della sfera pubblica. La paura e le tattiche di minaccia dei Talebani stanno raggiungendo le donne anche in casa, con la repressione anche delle semplici libertà.

I Talebani godono anche del tacito sostegno di una struttura socio-culturale che ha accettato in silenzio queste invasioni. Gli uomini afghani, in generale, non parlano dell’importanza dell’uguaglianza o della libertà delle donne e anche le famiglie sono complici nel far rispettare le strutture culturali che opprimono le donne con la concezione su come devono apparire nella società.

La violenza contro le donne avviene a livello micro, cioè nelle interazioni quotidiane, all’interno delle famiglie e nella vita privata, in modi che forse sono meno violenti in superficie, ma che possono essere altrettanto gravi negli esiti e nel mettere a tacere le donne.

Le donne in Afghanistan sono sempre più relegate a un’esistenza di servitù, private dei diritti umani fondamentali e dell’autonomia. Dall’ascesa al potere dei Talebani, la visione delle donne come inferiori agli uomini è diventata più diffusa; le donne e le ragazze sono considerate membri utili di una società solo quando sono proprietà degli uomini, forniscono servizi sessuali, partoriscono e crescono i figli e svolgono le faccende domestiche.

Non legare il destino delle donne afghane e iraniane

Riconoscere questa differenza nello status delle donne tra Iran e Afghanistan è importante per qualsiasi alleanza contro l’apartheid di genere. È importante non equiparare i due Paesi e quindi sminuire ciò che accade in Afghanistan come se fosse la stessa discriminazione che subiscono le donne in Iran.

La partecipazione delle donne iraniane alla lotta contro l’apartheid di genere in Afghanistan è importante, ma non deve essere intesa in modo da legare il destino delle donne di entrambi i Paesi.

L’alleanza delle donne iraniane con le donne afghane dovrebbe concentrarsi sulla criminalizzazione dell'”apartheid di genere” in Afghanistan. Riconoscere l’apartheid di genere in Afghanistan è fondamentale per le lotte delle donne a livello globale e sosterrà anche le lotte delle donne in Iran, mentre le donne afghane possono beneficiare dell’esperienza, dell’energia e della consapevolezza delle donne iraniane contro la discriminazione.

Non comprendere questa sfumatura e quindi legare il destino delle donne afghane alla situazione delle donne iraniane potrebbe complicare la lotta per le donne afghane e danneggiare gli sforzi che si stanno facendo per riconoscere ciò che sta accadendo in Afghanistan come apartheid di genere e un crimine contro l’umanità.

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