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Almeno 400 persone fustigate o lapidate in Afghanistan dall’agosto 2021

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Tempi, 9 maggio 2023, di Leone Grotti  

Secondo l’ultimo rapporto Onu sul paese, i talebani sono tornati ad applicare a pieno regime i dettami più violTEMPI 9 5 23enti della sharia. Le esecuzioni pubbliche avvengono allo stadio davanti alla folla

Da quando i talebani sono tornati al potere in Afghanistan nell’agosto 2021, almeno 307 uomini, 80 donne e quattro bambini sono stati puniti in accordo con la sharia con un numero di frustate che variano da 30 a 100. Almeno due persone, invece, sono state lapidate. È quanto dettaglia in un nuovo rapporto la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama).

I talebani applicano la sharia in Afghanistan

Dal 15 agosto 2021 al 12 novembre 2022, 33 uomini 22 donne e due bambine sono stati condannati alla fustigazione per i reati di zina (relazioni sessuali extramatrimoniali), adulterio o per essere «scappati via di casa».

In molti casi le donne sono state arrestate e punite solamente per essersene andate di casa senza avvisare o senza ottenere il permesso del marito, padre o fratello.

Donne trattate come schiave

Dal 13 novembre 2022 al 30 aprile, 274 uomini, 58 donne e due bambini sono stati fustigati per i reati di zina, fuga da casa, adulterio, omosessualità, consumo di alcol, frode e traffico di droga.

Nella maggior parte dei casi la punizione corporale è stata comminata in pubblico, allo stadio o nelle piazze, mentre «grandi folle» assistevano. Spesso non sono stati i giudici a decidere come sanzionare i colpevoli di aver violato la sharia, ma i leader religiosi, la polizia o gli agenti incaricati di promuovere la virtù e prevenire il vizio.

In molti casi uomini e donne sono stati puniti dopo essere stati colti in «flagranza di reato». Il 16 dicembre 2022 due uomini nella provincia di Baghlan, distretto di Burka, sono stati colpiti ripetutamente dalla polizia con il calcio della pistola in testa per aver fatto uso di droga.

Il 12 aprile dello stesso anno, nella città di Lashkar Gah, la polizia per la promozione della virtù ha preso a calci alcuni rivenditori di scarpe per aver permesso a delle donne di entrare nei loro negozi senza un accompagnatore maschile.

Puniti gli uomini che si accorciano la barba

Il 13 agosto 2022 nella provincia di Mayan due bambine e una donna sono state picchiate perché non portavano il burqa. Il 6 novembre a Kabul sei ragazzine sono state frustate perché il burqa lasciava scoperte le loro caviglie.

Nell’ultimo anno e mezzo, molti uomini sono stati picchiati per essersi tagliati la barba, per non essersi presentati in moschea durante la preghiera del venerdì o per aver ascoltato musica in automobile.

Lapidazioni allo stadio

I casi più gravi sono quelli in cui è stata comminata la pena di morte. Il 6 dicembre, nella provincia di Farah, un uomo accusato di omicidio è stato ucciso pubblicamente con tre colpi di arma da fuoco dal padre della vittima.

Il 14 febbraio, nella provincia di Badakhshan, distretto di Nusay, un uomo e una donna sono stati lapidati dalla folla «secondo quanto previsto dalla sharia».

A marzo quattro uomini, di cui tre minorenni, sono stati condannati a morte per omicidio a Kunduz secondo quanto richiesto dai familiari delle vittime. La pena di morte, a quanto risulta all’Unama, non è però ancora stata eseguita.

Afghanistan base del terrorismo internazionale

Punizioni corporali, esecuzioni pubbliche, segregazione delle donne, povertà e miseria sono la diretta conseguenza del ritorno al potere dei talebani, permesso dal disastroso ritiro di Stati Uniti e Nato dal paese nell’agosto 2021.

La decisione presa da Joe Biden, che era già stata meditata da Barack Obama e Donald Trump, si è rivelata un errore clamoroso anche sul fronte del terrorismo. Secondo alcuni documenti secretati del Pentagono diffusi su internet, in meno di due anni l’Afghanistan è tornato a essere un «paradiso sicuro» per il terrorismo internazionale, soprattutto lo Stato islamico che ha già ordito almeno 15 piani per compiere attentati in tutto il mondo.

 

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