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“La lotta delle donne non è una lotta locale, è globale”

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“Le proteste in Iran sono una rivolta per responsabilizzare lo Stato. Gli slogan cantati durante le proteste, così come il motto jin jiyan azadi, sono stati ispirati dalle idee e dalla filosofia del leader curdo Abdullah Öcalan”

ANF, 22 settembre 2022

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La copresidente del Kurdistan Free Life Party (PJAK)*, Zîlan Vejîn, ha parlato con l’ANF (v. il video) dell’omicidio della donna curda di 22 anni, Jina Mahsa Amini, da parte della polizia morale a Teheran e delle azioni di protesta conseguenti. Ha dichiarato che la rivolta popolare che ne è seguita è “una rivolta per chiedere conto delle sue responsabilità allo Stato e al sistema politico iraniano”.

“La rivolta in Iran è iniziata dopo l’omicidio di Amini. Questa è stata l’ultima goccia per i popoli dell’Iran. La rivolta è nata per una specifica donna curda ma riguarda tutte le donne. È un avvertimento che né le donne curde, né il popolo iraniano accettano questo sistema”, ha detto Vêjîn.

Ha sottolineato l’importanza della lotta delle donne nella situazione attuale: “La lotta delle donne non è una lotta locale, è una lotta globale. Questo spirito di libertà non è limitato a una regione, un quartiere o una città, ogni donna lo sta sperimentando ora”.

Vejin ha stigmatizzato le politiche omicide e sessiste dello stato iraniano nei confronti delle donne e dei popoli, dicendo: “Questa rivolta, condotta sotto la guida delle donne, è una rivolta abbracciata da tutti i popoli curdi e iraniani per sostenere che questo stato, il suo sistema politico e le sue leggi sono responsabili. L’intero sistema politico finirà per essere messo in pericolo, senza alcuna legittimità di sopravvivenza, se le donne si ribellano”.

Ha anche richiamato l’attenzione sugli slogan cantati durante le proteste in corso nel Kurdistan orientale e in Iran. “La liberazione delle donne e la democratizzazione dell’Iran, così come il motto ‘jin jiyan azadi’ (Donne, vita, libertà) sono stati ispirati dalle idee e dalla filosofia del leader curdo Abdullah Öcalan”.

Ha espresso le condoglianze per le persone uccise durante le proteste e ha chiesto una partecipazione collettiva alle loro cerimonie funebri.

*[ Il Kurdistan Free Life Party, o PJAK,  è un gruppo militante armato della sinistra curda e contro la Repubblica islamica dell’Iran. Ha condotto una lotta armata intermittente dal 2004 contro il regime iraniano, cercando l’autodeterminazione attraverso un certo grado di autonomia per i curdi in Iran – noto anche come “Kurdistan orientale”. Da Wikipedia]

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