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Comunicato di RAWA nel primo anniversario del ritorno dei talebani al potere.

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Rawa 15 agosto 2022

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Che la bandiera della lotta delle donne afgane si innalzi ancora più in alto!

È passato un anno da quando i talebani hanno ripreso il potere. Era facilmente immaginabile che le donne e le ragazze sarebbero state le prime vittime di questo regime barbaro, e infatti oggi si trovano ad affrontare una repressione devastante e disumana. Tuttavia, le donne del nostro paese hanno dimostrato che nessuna forza può imporre loro le sue ideologie reazionarie o tenerle prigioniere nelle loro case. Le donne afghane fanno la storia innalzando la bandiera della lotta contro i talebani e per la libertà e la giustizia.

Fin dai primi giorni del reinsediamento dei talebani, le donne hanno protestato per le strade senza paura di armi o frustate; sono state represse, minacciate e umiliate, ma hanno continuato coraggiosamente la loro lotta.

Il governo dell’inquisizione di questi fondamentalisti fascisti e misogini è così reazionario e brutale che finora nessun paese lo ha riconosciuto ufficialmente – nemmeno i suoi sostenitori e padroni che ora spingono per il loro riconoscimento – a causa della sua cattiva reputazione. Nel frattempo, i talebani hanno cercato di mascherare il loro vero volto dichiarando in diverse occasioni di non aver ancora messo in pratica la sharia.

Gli imperialisti americani sostengono di essere stati sorpresi dalla caduta di Kabul e dalla fuga di Ashraf Ghani ma, di fatto, il loro piano era proprio quello di consegnare il potere ai talebani; hanno liberato i loro leader dalle prigioni di Guantanamo e Bagram, rimosso terroristi e criminali di guerra dalla lista nera delle Nazioni Unite, aperto loro un ufficio a Doha, e avviato i negoziati sotto la supervisione di un traditore come Zalmay Khalilzad, firmato un vergognoso trattato con loro, e rilasciato 5.000 prigionieri talebani e infine abbandonato oltre 85 miliardi di dollari di armamenti militari. Tutto questo dimostra che ogni cosa è andata secondo i piani statunitensi. Durante i 20 anni di occupazione gli Stati Uniti e la NATO hanno sostenuto i talebani come forza alternativa e li hanno segretamente rafforzati giocando con loro a nascondino. In tutti questi anni i talebani hanno commesso molti crimini, tra cui attacchi suicidi e bombe contro civili innocenti, ma raramente hanno preso di mira le basi USA/NATO.

Le mani insanguinate dell’imperialismo USA e dei suoi alleati nella creazione e nel sostegno ai talebani, all’ISIS, ad al-Qaeda, ai jehadisti ecc. non sono un segreto. Gli Stati Uniti, eliminando solo una o due delle loro pedine disobbedienti, dimostrano di non voler davvero combattere il terrorismo. L’uccisione di al-Zawahiri a Kabul è più una mossa propagandistica per le elezioni di medio termine statunitensi che il tentativo di sradicare realmente queste bande assassine e terroristiche. La CIA, l’MI6, il Mossad e altri alleati di diverse agenzie di intelligence sono consapevoli e direttamente coinvolti in formazione, finanziamento, equipaggiamento e propaganda di questi mercenari regionali. Inoltre, i governi di Pakistan, Iran, Turchia e Arabia Saudita hanno sostenuto e collaborato nella diffusione di questo cancro per più di 40 anni. Tenere i criminali traditori jehadisti sotto la sua ala e gestire 30.000 scuole religiose in Pakistan per decenni è un chiaro esempio delle politiche dell’ISI a favore del terrorismo, finanziate dagli Stati Uniti e dai loro alleati.

Gli Stati Uniti non vogliono rinunciare all’Afghanistan per tutelare i loro interessi e competere con Cina e la Russia. Per gettare il fumo negli occhi hanno imposto sanzioni e non hanno riconosciuto il regime talebano, ma continuano a pompare dollari attraverso canali e modi diversi, impedendo così il suo crollo. Gli USA stanno ingannando il mondo parlando dell’istituzione di un governo inclusivo, ma in realtà tutto ciò che vogliono è posizionare alcuni dei loro agenti più esperti nel governo talebano. Inoltre, stanno attivamente rafforzando l’ISIL nella regione; secondo i media il reclutamento dell’ISIL è quasi triplicato nell’ultimo anno. Trasferire i terroristi dell’ISIS dalla Siria al Waziristan e poi all’Afghanistan orientale dimostra che l’ISIS è la prossima opzione che gli USA tengono in sebo per creare caos e disordini nella regione per fare pressione su Cina e Russia.

Nei loro primi giorni di presa del potere, i talebani hanno privato le donne del diritto all’istruzione, al lavoro e alla libertà; le hanno bandite da uffici governativi e privati, scuole e media, hanno limitato i loro movimenti se non con un accompagnatore maschile e hanno imposto l’hijab. Hanno fatto precipitare il paese nella povertà, nella disoccupazione e in una pesantissima crisi economica; nonostante abbiano dichiarato l’amnistia per tutti gli ex militari, centinaia di questi vengono uccisi barbaramente ogni giorno; hanno bandito ogni tipo di libertà personale, la musica, la scienza e l’arte e intensificato l’oppressione contro le minoranze religiose ed etniche. Contrariamente a quanto dichiarano, le condizioni di sicurezza sono peggiorate e decine di nostri compatrioti vengono uccisi ogni giorno in esplosioni e attacchi suicidi in luoghi pubblici affollati. Dopo l’arrivo dei talebani, tantissimi giovani di talento hanno lasciato il paese; un numero senza precedenti.

Nonostante tutte queste tragedie, il nostro popolo non ha ancora perso la speranza nel futuro e pensa all’inevitabile caduta di questi mercenari di mentalità medievale.

Gli scontri tra le fazioni che sostengono l’emirato e quelle che vorrebbero il califfato si intensificano; i talebani, i wahhabiti, i salafiti e l’ISIS sono due facce della stessa medaglia ma ci sono accese controversie tra loro. Il loro regime fallimentare e la passività nel fornire opportunità di lavoro o sicurezza sta diventando insopportabile. Oggi il mondo intero, compreso l’Afghanistan, progredisce, ma questo regime reazionario sta portando la nazione al medioevo. La corruzione è pratica comune nei vertici talebani e molti di loro stanno ricevendo grosse tangenti e accumulando ricchezza. Il Pakistan, uno dei mentori dei talebani, affonda nella propria catastrofe economica e politica; il regime teocratico iraniano, che controlla una fazione, sta affrontando disordini e proteste pubbliche e questa vergognosa autocrazia potrebbe presto finire. Gli Stati Uniti, i guardiani giurati dei talebani, sono ora coinvolti nel sostegno ai nazisti ucraini e nel provocare Taiwan contro la Cina; questa situazione sta spostando questo mondo unipolare verso un mondo multipolare. Ma nel XXI secolo un regime dell’età della pietra non potrà impedire a un intero popolo di guardare al progresso, alla civiltà, alla scienza e alla conoscenza, riportandolo Medioevo.

Le donne e gli uomini che si sono venduti ai jihadisti insieme ai tecnocrati e agli intellettuali che sono stati sostenuti dalla CIA, dall’ISI del Pakistan e dal VEVAK dell’Iran e hanno goduto degli grandi finanziamenti e lussi, vogliono ora, senza vergogna, reclamare il loro paradiso perduto. La cosiddetta “resistenza” guidata da Ahmed Masoud, Amrullah Saleh, Atta Muhammad Nur, Rashid Dostum, Mir Rahman Rahmani, Rahmatullah Nabil, Muhammad Mohaqiq, Sami Sadat, Zia Massoud, Yunus Qanuni ecc. è stata una messa in scena ridicola, sbandierata solo per contendere il potere ai talebani e cercare di riscattarsi dalla nomea di fuggitivi corrotti. Il nostro popolo non vuole il ritorno delle mafie e dei saccheggiatori della precedente “repubblica”, che ha gettato le basi per la crescita e la diffusione del virus talebano. Nello stesso tempo, la missione d’innumerevoli separatisti e nazionalisti è quella di dividere l’Afghanistan in tanti territori separati, in modo che possa essere facilmente divorato dai suoi padroni stranieri.

L’Associazione rivoluzionaria delle donne dell’Afghanistan (RAWA) ha sempre affermato che “diritti delle donne” e “libertà” sono sempre state rivendicazioni ingannevoli da parte degli Stati Uniti; come nazione non abbiamo altra scelta che unirci e lottare in modo indipendente.

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