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Nuova alleanza per la tutela dei diritti umani in Afghanistan

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I membri dell’Alleanza mirano a lavorare insieme per cercare i responsabili di tutte le violazioni e gli abusi dei diritti umani in Afghanistan

Amnesty International – 3 marzo 2022

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Un variegato insieme di organizzazioni per i diritti umani si sono unite in un’alleanza per monitorare collettivamente la terribile situazione dei diritti umani in Afghanistan e sostenere la protezione dei diritti umani e il riconoscimento delle responsabilità per tutte le violazioni e gli abusi.

I membri dell’Alleanza per i diritti umani in Afghanistan sono Amnesty International, Front Line Defenders, Freedom House, Freedom Now, Human Rights Watch (HRW), MADRE, l’Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT), la Federazione internazionale per i diritti umani (FIDH) e la Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà (WILPF).

La situazione dei diritti umani in Afghanistan è drammaticamente peggiorata dal crollo del governo afghano e dal ritorno al potere dei talebani il 15 agosto 2021. I combattimenti nel Paese sono terminati ma le gravi violazioni dei diritti umani continuano senza sosta. I talebani hanno commesso e continuano a commettere diffuse violazioni dei diritti umani, comprese esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate, torture, detenzioni arbitrarie, una massiccia cancellazione dei diritti di donne e ragazze, censura e attacchi contro i media e rappresaglie contro difensori dei diritti umani, tra cui attiviste per i diritti delle donne, donne in ruoli di alto profilo, giornalisti, minoranze religiose, persone LGBTI e membri e alleati dell’ex governo. 

“Non c’è mai stato un bisogno così grande che le organizzazioni per i diritti umani in tutto il mondo si uniscano ed esigano responsabilità e giustizia per il popolo afghano. Le persone in Afghanistan sono intrappolate tra gli abusi dei talebani e un disastro umanitario e la comunità internazionale può e dovrebbe fare di più per proteggerli”, ha affermato Samira Hamidi, attivista regionale di Amnesty International.

I membri dell’Alleanza mirano a lavorare insieme per cercare i responsabili di tutte le violazioni e gli abusi dei diritti umani in Afghanistan. Lo scopo dell’alleanza è difendere collettivamente e fare pressione sia sui talebani affinché rispettino i diritti umani, sia sulla comunità internazionale perché rispetti i propri impegni di riconoscere le responsabilità dei talebani e di non abbandonare il popolo afgano.

“Mentre l’attenzione del mondo si sta spostando rapidamente da una crisi all’altra, la catastrofe umana continua in Afghanistan. Le persone, soprattutto donne e ragazze, sono nuovamente private dei loro diritti umani fondamentali. È urgente tenere il mondo informato sulle violazioni commesse quotidianamente in Afghanistan e chiedere alla comunità internazionale di rendere conto degli impegni assunti nei confronti dell’Afghanistan negli ultimi 20 anni”, ha affermato Juliette Rousselot, responsabile del programma per l’Asia occidentale e meridionale , FIDH.

Attraverso questa alleanza le organizzazioni appartenenti collaboreranno alla promozione congiunta, alla ricerca, alla sensibilizzazione e alla mobilitazione, nonché alla documentazione e alla segnalazione di violazioni e abusi dei diritti umani in Afghanistan. L’alleanza si impegnerà anche con organismi internazionali, come il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con esperti delle Nazioni Unite, come il Relatore speciale sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, e con altri attori per spingere per un monitoraggio sistematico e intensivo della situazione dei diritti umani, delle responsabilità degli autori di violazioni e abusi dei diritti umani e per cercare di porre fine all’impunità.

“Con l’istituzione dell’Alleanza per i diritti umani in Afghanistan inviamo un forte messaggio di solidarietà alle persone in Afghanistan. Desideriamo inoltre comunicare ai talebani e alla comunità internazionale che, in quanto organizzazioni della società civile internazionale, seguiremo da vicino la situazione e continueremo con i nostri sforzi per sostenere un Afghanistan libero dalla violenza per tutti gli afgani”, ha affermato Gerald Staberock, segretario generale dell’OMCT (Organizzazione mondiale contro la tortura).

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