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Afghanistan, la beffa delle donne in fuga

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IO Donna, 21 settembre 2021, di Valeria Manieri  IO DONNA 21 SETTEMBRE

Lo si poteva intuire dalle foto circolate in rete, la maggior parte degli afghani sfuggiti ai Talebani maschio. Ancora una volta le donne sono state lasciate indietro.

 

Prima donne e bambini. Ah no. Così almeno pare dai dati che con la rete Donne per la salvezza e su iniziativa del media civico de Le Contemporanee siamo riusciti a ottenere, seppur verbalmente, da un incrocio di dati del Ministero degli interni e del Ministero della difesa.

Poche donne e bambini in salvo

Dall’avvio delle operazioni di evacuazione italiane dall’Afghanistan, nelle condizioni che tutti abbiamo visto e con la meritoria tenacia di esercito, operatori delle ONG e alti funzionari dello Stato, abbiamo riportato in Italia a oggi circa 5011 cittadini afghani. Di questi sono 1400 circa la quota di bambine e bambini che sono riusciti a salire sugli aerei cargo e militari che abbiamo visto molte volte. Di questa quota di minori non sono ancora note le proporzioni maschi / femmine.

Solo 1300 donne, anzi, madri

Sappiamo però quante sono le donne portate in salvo in Italia: solo 1300 circa. Queste ultime sono prevalentemente mogli e madri, comprese in nuclei familiari portati in salvo “compattamente”. Dai colloqui telefonici intercorsi in queste ore con il Ministero degli interni, che a onor del vero molto si sta prodigando per l’accoglienza dei rifugiati e nello studiare sinergie con tutte le forze civili e sociali disponibili a fornire assistenza e accoglienza ai rifugiati, si intuisce che di donne singole, attiviste, donne potenzialmente più in pericolo e vulnerabili per ragioni intuitive, non ne sono arrivate molte.

In effetti tutto l’associazionismo femminile e non, guardando le immagini delle scorse settimane, con un aeroporto di Kabul preso d’ assalto, una permanenza per ore presso lo stesso in condizioni di insicurezza estrema, aveva intuito che le donne nelle operazioni di evacuazione avrebbero avuto la peggio. E così è stato. Forse in proporzioni addirittura peggiori di quanto non ci si aspettasse.

Tutto questo aggiunge ulteriore preoccupazione e peso sulla coscienza per le forze occidentali. Politicamente è un elemento difficilissimo da digerire per chiunque: certifica, nella sostanza e nella crudezza dei numeri, che per le donne non abbiamo fatto abbastanza.

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