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Inviato USA per l’Afghanistan incontra i talebani in Qatar

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Sicurezza Internazionale – 7 maggio 2020, di Maria Grazia Rutigliano

khalilzad 8L’inviato speciale degli Stati Uniti per la pace in Afghanistan, Zalmay Khalilzad, ha incontrato il vice leader dei talebani, il mullah Abdul Ghani Baradar, il 6 maggio in Qatar, per discutere della liberazione dei prigionieri, dei colloqui intra-afghani e dell’accordo di pace con gli USA. 

Il Dipartimento di Stato degli USA ha dichiarato che Khalilzad è partito il 5 maggio per un viaggio che lo porterà a Doha, Nuova Delhi e Islamabad. “A Doha, l’ambasciatore Khalilzad incontrerà i rappresentanti dei talebani per esercitare pressioni per la piena attuazione dell’accordo”, ha aggiunto. “A Nuova Delhi, incontrerà i funzionari indiani per discutere dell’importante ruolo dell’India per una pace sostenibile in Afghanistan e nella regione”, si legge nella dichiarazione. Invece, ad Islamabad, Khalilzad incontrerà i funzionari pakistani e discuterà, anche in questo caso, del processo di pace. 

“Ad ogni tappa, solleciterà il sostegno per un’immediata riduzione della violenza, un calendario accelerato per l’avvio dei negoziati intra-afgani e la cooperazione tra tutte le parti nell’affrontare la pandemia di COVID-19 in Afghanistan”, ha aggiunto. Khalilzad e Baradar hanno firmato uno storico accordo di pace il 29 febbraio, a Doha. L’intesa prevedeva, tra le altre cose, che i talebani rilasciassero 1.000 prigionieri del governo e che il governo afghano liberasse 5.000 prigionieri talebani prima dei colloqui di pace, che dovevano iniziare il 10 marzo. Tuttavia, si sono verificati una serie di scontri sul ritmo e l’importanza delle liberazioni, che hanno contribuito a ritardare i colloqui.

Questi incontri arrivano dopo che i talebani hanno respinto una richiesta del governo afghano di concordare un cessate il fuoco per il mese sacro del Ramadan, affermando che una tregua non sarebbe “razionale” in questo momento. Il presidente, Ashraf Ghani, aveva lanciato appello al gruppo armato islamista, chiedendo di deporre le armi durante il Ramadan, iniziato il 24 aprile, per consentire alle autorità di concentrarsi sulla lotta alla pandemia di coronavirus. In un tweet pubblicato la sera del 23 aprile, il portavoce talebano, Suhail Shaheen, aveva risposto che un cessate il fuoco sarebbe stato possibile solo se il processo di pace fosse stato attuato “pienamente”. “Chiedere una tregua non è razionale e convincente”, aveva scritto Shaheen.

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