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Comunicato: Alla piattaforma “Women Defend Rojava (WDR)” e ai comitati locali fuori dal Rojava

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Comunicato della piattaforma Womend Defend Rojava (link), creata dal Kongra Star e che si propone di creare gruppi territoriali di WDR in diversi territori.
Vengono descritti gli obiettivi della campagna, i campi e i metodi di lavoro (organizzazione, strategia mediatica), con riferimento ad azioni congiunte per il prossimo 25 novembre e proposte di collaborazione tra questa parte del mondo e le loro geografie, per dar vita a questa campagna di solidarietà attiva.
Diffondiamo il più possibile questo comunicato, leggiamolo insieme e attiviamoci in difesa di questa fondamentale esperienza rivoluzionaria!
Grazie

 

wdrCare amiche,
inviamo i nostri più calorosi saluti dal Rojava a tutte coloro che hanno preso parte alla resistenza e alle mobilitazioni per fermare la guerra di occupazione turca contro il Rojava/Siria del nord­est.

Milioni di donne e persone in tutte le parti del Kurdistan e da tutto il mondo hanno espresso solidarietà con la nostra lotta e condannato l’invasione turca, il genocidio etnico e gli attacchi sistematici nei confronti delle donne. Tutti questi crimini continuano, e le forze di occupazione si scagliano contro ciascuno dei diversi cantoni del Rojava. Sono soggette a genocidio etnico soprattutto le antiche comunità cristiane e curde della regione. I poteri e le istituzioni internazionali ne sono a conoscenza e, nonostante questo, continuano a fornire sostegno agli oppressori. Per fermare questa sporca guerra e gli sporchi affari sulle persone, sulla terra e sulle risorse del Rojava, dobbiamo organizzare una forte resistenza internazionale che possa sfidare questo sistema ingiusto e disumano.

Negli ultimi giorni, in diversi paesi e città, sono stati istituiti comitati di Donne in Difesa del Rojava per rafforzare e mettere in connessione tra loro le resistenze delle donne di tutto il mondo. Questo è un passaggio molto importante e prezioso.

Questo documento vuole fornire un’idea generale riguardo al contesto, agli obiettivi e al lavoro che ci aspetta per una campagna che abbia una base comune in termini organizzativi, di programma, di azioni e di strumenti.

Inoltre vorremmo condividere con voi le nostre considerazioni relative agli ordini del giorno comuni e alle prospettive future insieme. Siamo ansiose di avere un vostro riscontro e i vostri contributi per il successo della campagna e per le nostre lotte.

Scopo della campagna Women Defend Rojava

La campagna Women Defend Rojava è stata avviata nell’agosto 2019 dal Kongra Star, l’organizzazione ombrello del movimento delle donne curde in Rojava. Il suo obiettivo iniziale era quello far crescere e far sentire la voce delle donne, unendo la resistenza delle donne contro le minacce di guerra di occupazione e l’attacco alla rivoluzione delle donne nel Rojava da parte dello stato turco. Il nostro primo obiettivo è stato quello di far capire all’opinione pubblica che la guerra contro il Rojava e il suo sistema di confederalismo democratico basato sulla liberazione e l’ecologia delle donne è una guerra contro tutte le donne e tutti i popoli che vogliono una vita libera e dignitosa.

Viviamo in un’epoca in cui il sistema patriarcale, i poteri internazionali e i loro sodali minacciano la vita e il futuro di milioni di persone in tutto il mondo con femminicidi, dittature fasciste, esproprio di terre, sfruttamento capitalistico, devastazione ecologica, occupazione di terre e sfollamenti forzati. Per lottare contro tutte queste minacce, la resistenza delle donne sta crescendo in ogni parte del mondo. Tutte le lotte contro il fascismo, lo sfruttamento e il patriarcato fanno parte di un’unica lotta per sottrarsi a queste imposizioni, smascherare le bugie degli oppressori e difendere il nostro futuro nel Rojava e in ogni parte del mondo.

Difendere il Rojava significa difendere la libertà, il libero arbitrio e la dignità delle donne; difendere la nostra esistenza, cultura, lingua e identità dal colonialismo; difendere una vita libera, pacifica e collettiva; organizzare la nostra autodifesa come donne; garantire istruzione gratuita, assistenza sanitaria e giustizia per tutti/e; far crescere la consapevolezza delle donne sulla base di Jineolojî (N.d.T. “la scienza delle donne”); difendere forme di vita ed economia comunali ed ecologiche; preservare la natura e tutte le sue risorse.

I valori universali che difendiamo in Rojava sono i valori fondanti delle lotte delle donne in tutti i continenti. Per raggiungere e proteggere questi valori è necessaria una lotta a lungo termine e ben organizzata. Ma, allo stesso tempo, in certi momenti della storia dobbiamo essere in grado di unire tutte le nostre forze ed energie per sviluppare azioni e politiche a diversi livelli. Solo in questo modo saremo in grado di difendere la nostra esistenza e resistere agli attacchi concentrati che mirano a eliminare noi e i nostri valori.

Solleviamoci per difendere il Rojava

Viviamo in un momento storico in cui dobbiamo unire tutte le nostre forze, pensieri e azioni: il 9 ottobre 2019 la Turchia, grazie al sostegno delle potenze internazionali, ha iniziato la sua guerra contro la Siria del nord est con la chiara intenzione di perpetrare un genocidio e occupare la nostra terra. Contro questa aggressione, la resistenza delle donne e dei popoli della Siria del nord est ha raggiunto un nuovo stadio in tutti i livelli: dal combattere in prima linea al salvataggio dei feriti; dall’offrire trattamenti medici alla condivisione delle proprie case con gli/le sfollati/e; dall’organizzazione, mobilitazione e informazione nella società all’impegno politico per creare alleanze che contribuiscano a fermare la guerra. Il movimento delle donne e tutte le parti della società, oltre a tutte le diverse comunità etniche e culturali, fanno parte di questa resistenza.

Allo stesso tempo, donne e persone provenienti da molti Paesi del mondo hanno aderito alla nostra resistenza. Si sono sollevate per difendere il Rojava e la rivoluzione delle donne. Le donne sono state una forza trainante nelle mobilitazioni per fermare la guerra. In molti Paesi le donne hanno messo in atto diverse azioni creative per svelare la complicità di stati, compagnie e istituzioni internazionali con il regime fascista turco. Usando i social media, attraverso i contatti personali e diffondendo la “Dichiarazione delle donne”, siamo state in grado di informare un vasto pubblico sulla realtà della guerra e sulle nostre necessità e richieste urgenti. Tutti questi sono stati passi importanti per rendere visibile la nostra resistenza e creare una coscienza pubblica. I messaggi, le canzoni e le azioni di solidarietà delle donne di tutto il mondo ci hanno mostrato e ci hanno fatto capire che i nostri cuori e le nostre anime sono uniti. Per noi, questa è la più importante fonte di forza.

Questa guerra è espressione della crisi profonda del sistema capitalistico patriarcale. In particolare, lo stato turco e i suoi alleati jihadisti prendono di mira le donne e la loro prospettiva di liberazione. Attraverso a questa terza guerra mondiale imperialista, il sistema corrotto mira a tenersi in vita, stabilendo un “nuovo ordine mondiale”. Questa è la ragione per cui sta intensificando ovunque i propri attacchi contro i successi delle lotte democratiche di donne e popoli. Ma, nonostante le minacce di genocidio e femminicidio, per noi è ancora possibile superare questo ciclo di distruzione e oppressione. Il sistema al potere, le sue istituzioni internazionali e i suoi meccanismi, hanno perso legittimità. Sempre più persone sono consapevoli della necessità di fondamentali cambiamenti democratici. Mentre diamo voce e uniamo le nostre lotte per la libertà e la giustizia, dobbiamo anche cogliere l’occasione per costruire alternative democratiche comunali e confederali. Possiamo superare la profonda crisi del sistema di oppressione costruendo e difendendo nuovi sistemi sociali di democrazia popolare basati sulla liberazione, l’ecologia e la giustizia delle donne.

 Con questi presupposti, difendere il Rojava significa difendere e diffondere la rivoluzione femminile in tutto il mondo!

Campi e metodi di lavoro

1. Organizzazione:

Sentiamo la necessità di collegare la campagna Women Defend Rojava con la prospettiva di costruire, promuovere e rafforzare l’organizzazione delle donne a livello locale e globale. Costruendo i comitati locali della campagna WDR si aprirebbero concrete possibilità per connettere le strutture esistenti, le conoscenze e le esperienze del movimento delle donne curde, Jineoloji e le diverse lotte delle donne organizzate con nuove iniziative e lotte diverse. Possiamo creare nuove relazioni e coinvolgere più donne nei numerosi campi di analisi e di lavoro. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di raggiungere ogni donna all’interno della società.
In Occidente e nei paesi del Sud Europa sono stati compiuti i primi passi per la costituzione di comitati locali WDR. Si tratta di passi molto importanti. Allo stesso tempo abbiamo ricevuto molti messaggi di solidarietà anche da parte delle donne in Medio Oriente, Asia, America Latina, Africa, Nord America ed Europa dell’Est. Quindi, mentre ci si organizza a livello locale, è importante anche connettersi con queste donne e ispirarle a costruire Comitati WDR secondo le loro realtà.

Inoltre vi chiediamo di condividere con noi una lista di tutti i comitati che sono già stati istituiti e di quelli che si stanno formando (inclusi i loro contatti, e­mail e quant’altro). Abbiamo anche ricevuto informazioni sulle donne che in luoghi diversi, come ad esempio Atene, hanno risposto di propria iniziativa all’invito a costituire comitati. Sarebbe quindi opportuno che il coordinamento in Europa potesse anche mettersi in contatto con loro e mantenere lo scambio.

Lavorando e discutendo insieme possiamo creare alleanze durature. Da questo punto di vista ora ci sono molte possibilità di trasformare questa resistenza in una resistenza sociale, con l’immaginario di costruire una nuova generazione di alternative sociali sulla base del confederalismo democratico e dell’ideologia della liberazione delle donne. Ci dovremmo inoltre concentrare sull’approfondimento e sul mantenimento dei contatti con gli attivisti e i gruppi politici, con i politici, i personaggi e gli artisti dei media, attivisti dei social media, attivisti per i diritti umani e delle donne, gruppi universitari e studenteschi, sindacati e reti di solidarietà.

Ogni donna e, in generale, tutti e tutte possono fare qualcosa per difendere il Rojava. Ogni sforzo che le donne fanno per fermare la guerra, i femminicidi e l’occupazione, è qualcosa di prezioso: potrebbe essere il punto di partenza per iniziare a discutere con il nostro vicinato e la nostra più prossima cerchia di amici e colleghi; scrivere volantini, lettere, canzoni o poesie; organizzare eventi di solidarietà; promuovere il dialogo sociale creando e ampliando le organizzazioni che lavorano contro la guerra e per esercitare pressioni sulle istituzioni internazionali (come l’ONU, UNHCR, la corte internazionale di giustizia, l’OPCW, CEDAW ecc), per garantire adesioni ai diritti umani universali e il diritto internazionale a fermare il femminicidio e il genocidio etnico dei popoli del Nord e dell’Est della Siria.

2. Strategia mediatica

Il focus del nostro lavoro con i media è stato quello di pubblicare dichiarazioni, interviste e piccoli reportage (come le pubblicazioni nella nostra serie speciale Women’s Voices), così come le manifestazioni e le azioni delle donne qui in Siria settentrionale e orientale. D’altra parte abbiamo raccolto e pubblicato messaggi di solidarietà da donne in tutto il mondo e le abbiamo rese accessibili alle donne e al pubblico di qui. Per speciali occasioni abbiamo anche organizzato messaggi di solidarietà alle donne di altri paesi, come i Paesi Baschi, Polonia, Brasile e Cile.

Avere piattaforme proprie e resoconti ufficiali è fondamentale anche per contrastare la propaganda del nemico. La divulgazione di informazioni false ­ in particolare con l’obiettivo di screditare le donne combattenti, i movimenti delle donne e i movimenti femminili e le conquiste portate avanti dalla rivoluzione – è stata una strategia di guerra mediatica. I servizi segreti turchi hanno istituito grandi gruppi di “esperti” che si stanno concentrando sulla guerra psicologica per influenzare

l’opinione pubblica e dividere la solidarietà. Dobbiamo quindi esporre le loro menzogne e rispondere agli attacchi ideologici.

Avvertiamo la necessità di far sentire la nostra voce ad un pubblico più ampio. Quindi dal Rojava vogliamo concentrarci di più sulla pubblicazione di informazioni dirette e locali piuttosto che sulla pubblicazione a livello mondiale di azioni di solidarietà, dal momento che i resoconti dei social media del movimento delle donne e dei comitati WDR al di fuori di Rojava sono diventati più attivi e in grado di coprire questi campi di informazione. Tuttavia è importante per noi continuare a fornire queste informazioni, filmati e immagini anche per i media curdi.

Sulla nostra homepage abbiamo pubblicato vrie informazioni in quattro lingue diverse (inglese, spagnolo, tedesco, e turco), caricando articoli quasi ogni giorno. Affinchè le persone arrivino a visitara la nostra homepage, dobbiamo diffonderla attraverso altri social media come twitter e facebook; promuovere la nostra homepage o singoli articoli su altre piattaforme, giornali o riviste aiuterà a raggiungere un pubblico piu’ vasto. Stiamo preparando anche un capitolo arabo. Stiamo cercando inoltre membri dei comitati WDR al di fuori del Rojava che possano anche partecipare ai lavori della homepage in qualsiasi di queste lingue.

Sul nostro account twitter (inglese e curdo/turco) condividiamo gli articoli della nostra homepage e pubblichiamo le ultime notizie. Vi chiediamo di ritweettare le informazioni che abbiamo pubblicato nelle vostre lingue sui vostri account twitter. Inoltre è possibile condividere link di nuovi articoli e video sulla nostra homepage tramite i vostri account twitter (ad esempio, il twitter tedesco può condividere i link delle nuove pubblicazioni in tedesco). Per quanto riguarda i nostri lavori su twitter, avremmo bisogno di supporto per la pubblicazione di materiale WDR su twitter in spagnolo. Poiché è meglio utilizzare gli account twitter esistenti piuttosto che aprirne uno nuovo, saremmo felici se la gente potesse immaginare le informazioni che pubblichiamo sugli account twitter esistenti in spagnolo e coordinare questo lavoro con noi.

In generale, consideriamo un punto cruciale il promuovere i resoconti ufficiali delle nostre istituzioni e vi chiediamo di diffonderli per farli conoscere al meglio. Proponiamo anche di avere contatti telefonici diretti con gli amici che gestiscono gli account twitter, in modo che le informazioni urgenti possano essere diffuse immediatamente in diverse lingue e in un’unica lingua. in modo coordinato.

Agenda

In questa fase è fondamentale stabilire un’agenda comune per realizzare queste esigenze essenziali:

  • Cessazione incondizionata e immediata dell’invasione, del genocidio etnico e dell’occupazione della Turchia nella Siria settentrionale e orientale!
  • Chiudere lo spazio aereo turco (compresi i droni) sopra la Siria settentrionale e orientale e garantire la sicurezza dei confini contro ulteriori attacchi turchi da parte di “terzi” incaricati
  • in vigore dall’ONU o dall’UE.
  • Assicurare la rappresentanza delle donne e dei rappresentanti legittimi dei cittadini di tutte le diverse comunità nazionali, culturali e religiose in Siria nella Commissione costituzionale siriana a Ginevra.

 

Queste richieste possono essere sollevate attraverso proteste e azioni dirette, scrivendo lettere aperte, raccogliendo firme e consegnandole alle istituzioni, scrivendo articoli o in dichiarazioni pubbliche. Secondo le persone o il pubblico a cui ci rivolgiamo, anche le altre richieste menzionate nella nostra Dichiarazione delle donne possono essere correlate.

Possiamo sottolineare l’importanza delle nostre richieste fornendo, ad esempio, i dati sui seguenti esempi:

  • Crimini di guerra: Assassinio di Hevrin Xelef; rapimento, stupro e tortura di donne (YPJ combattenti e civili); indirizzata agli operatori sanitari e alle ambulanze
  • Uso di armi chimiche: L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) ha deciso di non indagare sull’uso di armi chimiche nella guerra in corso dopo aver ricevuto una “donazione” di denaro dalla Turchia.
  • I leader FSA/jihadisti sono inclusi nei colloqui di Ginevra delle Nazioni Unite, mentre le donne che hanno combattuto l’Isis sono escluse.
  • Le ONG internazionali si sono ritirate. L’Amministrazione Autonoma non ottiene alcun finanziamento o aiuto umanitari per sostenere centinaia di migliaia di profughi di guerra nel Nord e nell’ Est della Siria perché non è stata ufficialmente riconosciuta, mentre la Turchia e il governo iracheno sono sostenuti da fondi per i rifugiati.

Mobilitazioni e azioni congiunte il 25 novembre: per dare alla resistenza mondiale un volto comune, la campagna utilizza un logo comune, hashtag e slogan comuni e fornisce proposte di azioni che le donne di tutto il mondo possono intraprendere. Il logo è utilizzato anche in azioni qui nel Nord e nell’Est della Siria per fare anche un collegamento tra la resistenza qui e in tutto il mondo.

Proponiamo di creare una raccolta di materiali politici di base che possono essere inviati a tutti i comitati WDR. Questi materiali possono essere letti e discussi nei comitati per approfondire la lotta di liberazione delle donne. Quindi, insieme al processo organizzativo, ai lavori pratici e alle azioni, proponiamo di includere anche seminari educativi per la pianificazione dei comitati locali.Di seguito le cose che possiamo offrire per prepararci a supporto delle azioni al di fuori di Rojava:

  •  Vogliamo promuovere le vostre azioni, i vostri messaggi e le vostre manifestazioni in curdo e arabo affinché le donne del Rojava e della Siria settentrionale e orientale possano conoscere la vostra resistenza. Se avete la possibilità di creare sottotitoli in curdo/arabo, tradurre dichiarazioni in curdo/arabo o riassumere il contenuto in un breve paragrafo, sarebbe molto utile.
  • In conclusione vogliamo condividere con voi i nostri suggerimenti per la piattaforma WDR e per i comitati che sono stati creati al di fuori del Rojava. Dal momento che vogliamo utilizzare la campagna WDR come qualcosa di più di una semplice campagna di reazione immediata,
  • Proposte
  • Accanto al nostro logo, stiamo preparando anche un banner e un poster comune per il 25 novembre. I quali possono essere utilizzati ovunque con date, luoghi e lingue diverse. Suggeriamo inoltre di lanciare o unirsi a una tempesta di twitter per questa giornata che potrebbe essere organizzata dai comitati WDR in Europa.
  • L’attuale guerra si rivolge direttamente alle donne e ai risultati da loro raggiunti, per questo proponiamo il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, come prossimo passo nella nostra comune resistenza. Riteniamo necessario compiere in questa giornata azioni forti e comuni che siano, da un lato, collegate da esigenze ed estetiche comuni, ma che dall’altro rappresentino la varietà e i diversi colori della nostra resistenza. Poiché le radici del 25 novembre sono la resistenza e l’assassinio delle tre sorelle Mirabal nella Repubblica Dominicana nel 1960, proponiamo di collegare la loro lotta con la lotta di tre donne şehids che rientrano nell’attuale resistenza: Hevrin Xalef come simbolo di unità dei popoli e di vera politica democratica, Amara Renas come simbolo di autodifesa delle donne e Eqîde Usman come simbolo dell’organizzazione del popolo e della resistenza delle madri che difendono la loro terra e il futuro delle loro società. Rendiamo immortali le loro vite e i loro sforzi per la liberazione delle donne raccontando le loro storie, ricordando la loro forza e il loro coraggio. Invieremo ulteriori informazioni su queste tre donne. Vogliamo motivare tutte le amiche, i comitati e gli alleati a collegare la lotta in Rojava con le lotte locali, prendere l’iniziativa in questo giorno e pensare a diverse forme di azioni.
  • Se ci sono domande particolari o contraddizioni sugli sviluppi politici è possibile raccogliere le domande e gli argomenti e fare interviste a politici o donne che possono dare una risposta in diverse parti dell'(auto)amministrazione.
  • Potremmo fare un breve video introduttivo sull’obiettivo e le azioni di Women Defend Rojava.

Mentre la campagna Women Defend Rojava è radicata nel movimento delle donne in Rojava e ha le sue strutture di rete autonome e organizza azioni proprie, crediamo che sia importante anche coordinare e cooperare con campagne internazionali generali, come la campagna RiseUp4Rojava e altre mobilitazioni di movimenti sociali nel mondo. Nell’ambito delle mobilitazioni generali ci proponiamo in particolare di dare visibilità ai punti di vista e alle richieste delle donne.

Amiche e compagne amate, rafforziamo la solidarietà e difendiamo la rivoluzione femminile in tutto il mondo. Vogliamo mettere in relazione le lotte e le agende delle donne e delle persone che lottano per la libertà in diverse parti del mondo. Stiamo combattendo un nemico comune: il sistema patriarcale, capitalista!

Ovunque siamo, alziamo la voce per una vita dignitosa e libera. In tutti i nostri diversi colori ma insieme nei nostri obiettivi, fermeremo la guerra dello Stato turco contro le donne, la democrazia e la libertà.

Ci uniremo, resisteremo e (ci) difenderemo! Jin jiyan azadi!

Comitato della Campagna Women Defend Rojava

Rojava, 9 Novembre 2019

 

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