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Incontri, musica, cinema, immagini a sostegno della rivoluzione del Rojava

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Cisda e Acea odv

locandina Jin copy
Mai ci saremmo aspettate che questa mostra, nata nell’intento di raccontare in modo semplice una realtà poco conosciuta, così da portarla a un pubblico ampio, potesse trasformarsi in una controffensiva, un urlo di protesta nel mezzo dei bombardamenti

. E invece così è stato. Ci troviamo in questo assordante rumore di distruzione, a gridare e a chiedere a voi di gridare con noi, affinché le grida diventino canti di resistenza. 
 
   Nel novembre 2018 nel cantone di Cizîrê del Rojava, il Kurdistan siriano, viene inaugurato Jinwar, un piccolo villaggio costruito interamente dalle donne per le donne. Le abitanti di Jinwar sono curde, arabe, yazide, assire, turcomanne, sono giovani e anziane, con figli e senza, vedove di guerra e non. Molte di loro sono impegnate in prima persona nella difesa dell’autonomia democratica del Kurdistan, altre sono a Jinwar perché in cerca di un rifugio, un tempo, una dimensione in cui riappropriarsi della propria storia e di ciò che è stato loro sottratto dalla società patriarcale. 
   Quella del popolo curdo è una delle delle poche rivoluzioni ancora in atto nel mondo. Una rivoluzione ispirata paradigma del confederalismo democratico tracciato da Abdullah Öcalan. Uno straordinario esempio di democrazia, che si erge sui principi della pacifica convivenza tra popoli di etnie, culture e religioni differenti; sul superamento dello Stato-nazione; una società femminista ed ecologista.
   La rivoluzione delle donne di Jinwar e del Rojava è una rivoluzione del pensiero che dobbiamo fare nostra. Noi donne e uomini europei possiamo fare parte di questo cambiamento, attraverso piccoli gesti quotidiani e attraverso una presa di coscienza, che passa dalla conoscenza e dall’informazione. Questa iniziativa non nasce con la pretesa di scrivere un racconto storico, stratificato e complesso nella sua interezza, bensì quella di schizzare in pochi, semplici tratti il disegno di una diversa possibilità per tutti noi. 

   La mostra presenta materiale video e fotografico di natura e provenienza diversa. Da una parte troviamo scatti che attiviste e ricercatrici impegnate nel sostegno alla causa curda (Giovanna Cardarelli, Cisda Milano; Laura Quagliuolo, Cisda Milano; Fabiana Cioni, Rete Jin – IUAV; Zi, comunità curda Londra) hanno realizzato nel corso di viaggi di conoscenza e di studio; dall’altra le immagini di fotografi e videomaker professionisti (Claudia Ferri Giacomo Betti): due sguardi molto diversi, che insieme raccontano le contraddizioni di un paese in guerra, nello specifico il Kurdistan iracheno. Si mostrano infine immagini realizzate e pubblicate dalle stesse abitanti di Jinwar e nell’ambito della campagna internazionale Make Rojava Green Again
   Al cuore della programmazione vi saranno inoltre incontri pubblici di approfondimento con combattenti internazionalisti, attivisti e giornalisti, insieme a proiezioni cinematografiche e una serata di musica. Saranno con noi gli ex combattenti Ypg e Ypj Davide Grasso Maria Edgarda Marcucci, l’attivista Cristina Cattafesta,la giornalistaBianca Senatore, la regista e giornalista Benedetta Argentieri e i musicisti Yalda Abbasi Ashti Abdo.
 
   Il ricavato dell’iniziativa sarà interamente destinato a finanziare Mezzaluna Rossa Kurdistan Onlus, organizzazione umanitaria attualmente impegnata nell’assistenza sanitaria all’interno delle zone interessate dall’aggressione turca, e il villaggio di Jinwar, che non si arrende di fronte alla guerra e che continua a fiorire grazie alle cure, all’energia e alla voce delle sue abitanti. 

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