Skip to main content

Conferenza nazionale del Cisda

|

Cisda Onlus – 31 luglio 2016

cisda sitoNelle giornate del 2 e 3 luglio si è tenuta la Conferenza nazionale del Cisda che quest’anno ha visto la partecipazioni di ospiti stranieri dalla Germania, Usa, Turchia, Londra, Kurdistan, la portavoce del partito Afghano Hambastagi, una delegata di Rawa oltre alle associazione italiane con cui solitamente collaboriamo.

Le due giornate sono state così suddivise:
sabato – intera giornata in sessione plenaria con gli interventi degli ospiti che hanno raccontato la situazione nei loro paesi
domenica mattina – attività in gruppi di lavoro
domenica pomeriggio – ancora plenaria per relazioni dei lavori di gruppo e conclusioni.

In attesa di una relazione, che arriverà non appena le registrazioni degli interventi saranno trascritte, ecco gli argomenti trattati nei gruppi e in sintesi gli obiettivi che ognuno si è dato:

Basi e Armamenti
Il Gruppo si è dato due obiettivi fondamentali, uno più praticabile e uno più a lungo termine. Entrambi gli obiettivi verranno proposti da No Dal Molin e portati avanti con l’aiuto delle compagne del Cisda e soprattutto in coordinamento con le associazioni internazionali che già lavorano sui temi delle basi e degli armamenti. 
Il primo obiettivo è stendere un manifesto elencando i pro e i contro della presenza di basi americane sul territorio, smontando ovviamente le argomentazioni a favore. Il manifesto avrà un linguaggio semplice e sarà la sintesi delle argomentazioni comuni a tutti i paesi che vedono una presenza massiccia di basi americane sul territorio.

Questo per dare alle persone interessate la possibilità di scegliere,  sviluppando un pensiero critico che potrebbe col tempo diventare opposizione convinta. 
Il secondo obiettivo – quello più complesso da realizzare – è lanciare la proposta a tutti i movimenti internazionali impegnati sull’argomento di rivedersi dieci anni dopo Portorico per fare il punto della situazione. A Portorico nel 2007 si tenne una conferenza internazionale alla presenza di ben 400 delegati rappresentanti di vari paesi che ospitano basi americane. Fu un’occasione straordinaria per scambiare informazioni,  aggiornamenti, metodi di lotta. L’idea di proporre una medesima conferenza dieci anni dopo potrebbe davvero rafforzare il movimento internazionale.

Le compagne di No Dal Molin lavoreranno con Marc Herold (docente universitario Usa) per i contatti con la rete internazionale. Inoltre – anche se questo non è un obiettivo ma semplicemente un metodo di lavoro – le compagne No Dal Molin hanno chiesto a Marc informazioni sui costi che i governi devono sostenere per mantenere le basi americane sul proprio territorio, ricerca non facile ma che Marc si è volentieri offerto di fare.

 

Strategie per la costruzione della rete internazionale e rapporti con le istituzioni

  • fare una mappa delle organizzazioni da contattare
  • scrivere un documento per proporre alle associazioni di cui sopra una solidarietà reciproca
  • avviare una parte del nostro sito in inglese (selezionare pochi materiali, iniziative, campagne… aggiornare ad es. una volta al mese)
  • rapporti con istituzioni e partiti, per rete in grado di proteggere…
  • inviare qualcuno a campo contro basi in Germania di fine luglio.

Rifugiati
Obiettivi:


velocizzare tempi di attesa per i richiedenti asilo (tempo medio 1 anno e 1/2)
- proporre accoglienza diffusa (il paese che accoglie deve lavorare sulla gente)
- incontrare le realtà virtuose
- corso di formazione per noi da parte dei rifugiati
- individuare immigrati afghani aperti
- formare una rete di rifugiati afghani integrati al fine di coscentizzare i più giovani.

Giustizia

  • Raccogliere informazioni, documenti e prove, sulle violazioni dei diritti umani nei loro paesi e sui criminali che le commettono. Potremo gestirle e utilizzarle in vario modo. Scegliere i casi più forti, riscriverli in modo coinvolgente e efficace e condividerli il più possibile. (pubblicandoli sul sito e altrove)- Creare, se possibile, uno spazio apposito per i diritti umani sul sito, un focal point, diffondere le notizie, usarle per iniziative e azioni politiche. Contattare i giudici internazionali. Necessario per tutte e tre, che l’Europa sia informata di quanto accade lì. Contrastare, in tutti i modi possibili, l’impunità dei criminali e delle forze occupanti. Chiedere che il nostro governo non sostenga più questi individui.
  • Organizzare azioni e campagne politiche, in occasioni specifiche che si presentano via via. Visite di signori della guerra e criminali vari in Italia, mobilitarsi per togliere loro la residenza in Europa, qualora ce l’abbiano, organizzare il dissenso, conferenze Internazionali ecc. Tutte e tre sono molto attive nel raccogliere documentazioni e testimonianze e si sono impegnate a mandarcele regolarmente.
  • Primo e più urgente momento su cui focalizzarci: la Conferenza sull’Afghanistan dei donatori e della sicurezza a Bruxelles, 4-5 ottobre.

Cosa si potrebbe fare:

  • Sapere chi del Governo afghano parteciperà e organizzare una campagna (per stampa e nostri agganci al Parlamento Europeo) per raccontare chi sono e cosa hanno fatto ecc..
  • Organizzare una manifestazione di dissenso a Bruxelles durante la conferenza.

A settembre riprenderemo tutti i punti e valuteremo come proseguire nel lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *