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Mine in Afghanistan: a un medico-leggenda sostegno dalla Cooperazione

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ONUITALIA.COM – 10 luglio 2015

06alberto 1 master675 e1436563492568 620x263Alberto Cairo a Kabul, foto New York Times

ROMA – Le mine sono ancora un problema enorme per l’Afghanistan. Solo il mese scorso, una di loro ha ucciso almeno nove bambini, tutti sotto i 5 anni di età, e 10 adulti nella provincia meridionale di Helmand.

Il gruppo di civili uccisi nello scoppio stavano viaggiando in un veicolo passeggeri che ha colpito una mina nella regione agricola di Marjah, secondo l’agenzia di stampa indipendente Pajhwok.

Le mine antiuomo uccidono e feriscono mutilando selvaggiamente. I sopravvissuti a un’esplosione hanno bisogno di sostegno. Con questo in mente, l’Italia si è impegnata a contribuire alla Croce Rossa Internazionale per finanziare un progetto di riabilitazione ortopedica.

Il contributo del Dipartimento per la Cooperazione Internazionale del Ministero degli Affari Esteri italiano è pari a mezzo milione di euro. I fondi rispondono all’appello speciale mine 2015 del Comitato Internazionale della Crioce Rossa (ICRC): saranno destinati al centro per la riabilitazione guidato dal dottor Alberto Cairo a Kabul. Otre ai servizi ortopedici e alla distribuzione delle protesi, il finanziamento servirà anche a formare personale locale e creare un ambiente fisico che non ostacoli il movimento dei disabili eliminando le barriere architettoniche.

In Afghanistan, ci sono ancora circa 5.000 siti potenzialmente minati. Secondo il Centro di Coordinamento delle azioni antimine in Afghanistan, oltre il 50 per cento delle vittime delle mine sono bambini – la maggior parte uccisi o mutilati dalle armi nascoste. Più di 130.000 afghani disabili sono passati attraverso la semplice clinica di riabilitazione del dottor Cairo a Kabul nell’arco di diversi decenni.

 

Il dottor Cairo, 63, gestisce sette centri ortopedici in Afghanistan per conto del Comitato internazionale della Croce Rossa. L’anno scorso è stato oggetto di un profilo da parte del New York Times: “Un fisioterapista a Kabul, che fornisce più che esercizi”.

Cairo ha iniziato la sua carriera come operatore umanitario nel sud del Sudan. Specializzato in fisioterapia, è arrivato a Kabul nel 1989 e ci e’ rimasto oltre il suo previsto turno di un anno. Originariamente aveva studiato legge, per diventare avvocato, ma non aveva mai esercitato la professione. Aveva deciso invece di seguire corsi di fisioterapia, facendo pratica in sedia a rotelle per capire meglio i bisogni dei suoi pazienti, poi era entrato alla Croce Rossa.

A Kabul il dottor Cairo è famosa per aver trasformato il centro ortopedico in una struttura autosufficiente, dove la maggior parte delle protesi, sedie a rotelle e altri dispositivi sono realizzati con materiali locali nelle officine del centro. In questo modo non solo costano una frazione dell’equivalente di produzione straniera, ha riferito il New York Times: sono anche di alta qualità, e la loro lavorazione impiega le stesse persone disabili.

518867dc 4a43 4536 a696 7e4107af3145 540x539 280x280Il dottor Cairo fa da arbitro a una partita di basket in sedia a rotelle.

Sotto la guida di Cairo, il centro della Croce Rossa ha allargato i servizi per fornire a mutilati e disabili non solo gli arti artificiali e la riabilitazione fisica, ma anche il reinserimento sociale, attraverso la formazione al lavoro, i prestiti di microfinanza e l’istruzione. Cairo, secondo quanto riporta il New York Times, sarebbe stato tra i finalisti per il Premio Nobel per la Pace.

Recentemente, il fisioterapista italiano ha introdotto il basket in carrozzina in Afghanistan, dopo aver trovato una ditta cinese che ha prodotto sedie a rotelle speciali a buon mercato, e un americano disposto a fare l’allenatore. “La fisioterapia è dolorosa. Le protesi non sono facili. Ma lo sport – ha spiegato al Guardian – è divertimento, è gioia”.

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