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«Traffico di droga e analfabetismo L’Afghanistan deve voltare pagina»

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di Giada Frana  da L’Eco di Bergamo
Lavorare per la pace in un territorio dilaniato dalla guerra, non è certo semplice: basta poco per rimetterci la pelle.
Ma i membri di «Hezb-Hambastagi» (Solidarity party of Afghanistan – Partito solidale dell’Afghanistan) non si arrendono e continuano la propria battaglia per cercare di costruire una nuova realtà, in cui regnino la democrazia e la pace.
UN PARTITO LAICO
«Il nostro obiettivo è quello di porci come un partito laico e nazionale – spiega Said Mahmoud Pahiz Tufenda, portavoce del partito intervenuto recentemente in un incontro all’Arci di Bergamo -. Operiamo dal basso, manifestando per le strade e tenendo dei corsi di alfabetizzazione per le donne,
affinché acquisiscano una consapevolezza politica». Il partito di Tufenda è nato nel 2004 e conta oggi 30 mila membri in tutto il Paese.
LE DONNE PARTECIPANO
È il primo partito in cui anche le donne possono prendere parte alle iniziative e che si po- ne caparbiamente contro i talebani, i signori della guerra e la Nato, che a detta di Tufenda non ha risolto i problemi dell’Afghanistan.
IL TRAFFICO DI DROGA
«Noi pensiamo che le forze della Nato e il regime fantoccio siano sullo stesso piano. La Nato è qui per perseguire i propri obiettivi militari e più che aiutare i civili, finisce per rafforzare ciò per cui noi combattiamo: i signori della guerra e i talebani. I soldi che arrivano dall’Occidente vanno a riempire le tasche dei signori della guerra, alla gente non arriva nulla. E il risultato si vede: dopo dieci anni di occupazione, il 95% delle donne e il 65% degli uomini è ancora analfabeta, siamo il primo Paese al mondo per traffico di droga e il secondo più povero».
GIORNALE CHIUSO
L’economia non è l’unico campo dove i fondamentalisti mettono mano: i mass media sono in mano loro, utilizzati per effettuare un controllo politico e culturale. Proprio per questo motivo è difficile per l’Hambastagi promuoversi: nel 2008 lo poteva fare attraverso un proprio giornale quindicinale, che ha dovuto chiudere per mancanza di fondi.
AUMENTA IL SOSTEGNO
Nonostante le ristrettezze e le difficoltà che deve fronteggiare, il partito è ben accetto tra la popolazione: «All’inizio la gente è timorosa, ma i sostenitori aumentano sempre più, anche chi ha paura a mostrarsi in pubblico, ci chiama o ci manda e-mail di sostegno. E questo ci dà la forza per andare avanti». Ora il partito punta a creare una rete di contatto all’estero, per cercare un supporto tra la gente, che li aiuti denunciando la situazione in cui vive il proprio popolo, esercitando pressione ai governi locali per mandare via l’esercito.
LA VITA IN PERICOLO
Far parte del partito significa anche mettere in pericolo la propria vita: «Un nostro atti- vista è stato recentemente ucciso dai telebani -prosegue Tefenda – perché teneva i corsi di alfabetizzazione per le donne. Spesso mi chiedono perché non ho ancora una famiglia, ma la mia priorità è la politica: so dei rischi che corro, per la mia sicurezza devo cambiare spesso abitazione, ma non ho paura perché credo in quello che faccio e amo il mio Paese».
CHI VUOLE SAPERNE DI PIÙ SULL’HAMBASTAGI PUÒ CLICCARE WWW.HAMBASTAGI.ORG

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