Skip to main content

Tempi bui per le donne afghane

|

di Ezatullah Niazi – Institute for War and Peace Reporting – ripreso da Rawa News – 21 febbraio 2916

ghor public lashing girl adultery warlords afghanistanPunizioni contro le donne inflitte da tribunali tribali

Nella provincia orientale di Nangarhar le donne sono sempre più spesso vittime di procedure di giustizia sommaria: è questa la denuncia portata da alcuni intervenuti al dibattito organizzato da IWPR (Institute for War and Peace Reporting) nella capitale della provincia, Jalalabad.

Testimoni raccontano che nella provincia operano tribunali tribali, attivi specialmente nelle aree più remote, che spesso imfliggono alle donne punizioni brutali, come lapidazioni, mutilazioni, pestaggi e matrimoni forzati. Sebbene dalla caduta del regime talebano nel 2001 sia stato fatto qualche progresso nel campo dei diritti delle donne, c’è ora il pericolo di tornare indietro.

Hashima Sharif, direttrice della sezione per i diritti delle donne nell’ufficio regionale dell’Afghanistan Independent Human Rights Commission (AIHRC), afferma che il sistema giudiziario della provincia è corrotto e simili abusi [perpetrati da tribunali tribali] sistematicamente non vengono puniti.

Ricorda il caso di una donna di un villaggio remoto della provincia di Nangarhar che è stata costretta a sposarsi per sette volte con uomini differenti, partorendo un bambinio con ciascuno, finché era stata data indietro al primo marito.
Un’altra storia raccontata da Hashima Sharif è quella di una donna condannata ai lavori forzati per avere partorito cinque femmine: è accaduto in un villaggio del distretto di Bati Kot, provincia di Nangarhar.

 

Intervistato, il capo della sezione dei diritti umani nella polizia del Nangarhar Abdul Mohammad ha riconosciuto che simili abusi contro le donne, compreso il matrimonio forzato, sono un problema nella provincia. Mohammad ha ricordato un caso in cui la polizia locale era dovuta intervenire contro un uomo che aveva tenuta incatenata sua moglie per sei mesi, in punizione.

Tuttavia ha aggiunto “Seppure io possa confermare che in passato, in alcune aree del Nangarhar, le donne potevano essere vendute da un uomo a un altro uomo fino a cinque volte, oggi le donne non sono più vendute in questo modo.” Mohammad ammette che le denunce per violenza contro le donne sono aumentate, ma lo spiega con il fatto che oggi le donne hanno maggiore facilità d’accesso alla giustizia e si sentono più fiduciose nell’azione della polizia.

Il giudice della corte d’appello di Nangarhar, Abdul Aziz Niazai, afferma che era la mancanza di conoscenza sui diritti delle donne a portare alla giustizia sommaria. “Quando non sono consapevoli dei diritti delle donne, gli uomini commettono violenza contro le donne.”

Questo report è stato prodotto nel corso del progetto dell’Institute for War and Peace Reporting PROMUOVERE I DIRITTI UMANI E LA GOVERNANCE IN AFGHANISTAN, finanziato dall’Unione Europea.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *