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Gentiloni: «Cambio di passo per la nostra missione in Afghanistan».

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DIARIODELWEB – 2 dicembre 2014

Lo ha confermato il Ministro degli Esteri a margine della riunione della NATO a Bruxelles: «Ridurremo contingente militare aumentando cooperazione economica».

BRUXELLES – «La missione militare italiana in Afghanistan, nelle condizioni in cui l’abbiamo conosciuta finora, finirà a fine 2014 e assumerà più una funzione di sostegno alle forze di sicurezza afgane e di cooperazione economica». Lo ha confermato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a margine della riunione ministeriale della Nato, oggi a Bruxelles.

Gentiloni, che oggi ha incontrato il nuovo presidente afghano Ashraf Ghani, ha detto di essere «rimasto colpito dalla determinazione e la velocità dell’azione del nuovo governo di Kabul, frutto di un’intesa fra le due forze politiche prime arrivate alle elezioni. In passato – ha ricordato il ministro – per molto tempo eravamo rimasti senza grandi speranze per l’azione politica in questo paese; e invece oggi la situazione è incoraggiante, per le riforme, per la lotta alla corruzione, per la costruzione di un equilibrio regionale a sostegno della transizione».

MAGGIORE COOPERAZIONE ECONOMICA – Da fine anno, ha ripetuto Gentiloni, «la presenza italiana in Afghanistan cambia a livello militare, dove si limiterà ad addestrare, aiutare, rafforzare le forze di sicurezza locali, con caratteristiche che saranno discusse in Parlamento, cosa che siamo vincolati a fare; prenderanno invece prevalenza, rispetto alla presenza militare, gli aspetti di cooperazione economica. La speranza – ha sottolineato il ministro – è che emerga una leadership capace di offrire una prospettiva, in condizioni che restano difficilissime, ma che oggi autorizzano un certo ottimismo».

«L’impegno con il Parlamento – ha detto ancora il ministro degli Esteri – è di discutere le modalità della presenza italiana in Afghanistan nel 2015 entro i binari che dicevo, con una riduzione graduale del contingente militare fuori da Kabul. La definizione quantitativi di quel gradualmente verrà decisa in consultazione con gli alleati e comunicata al Parlamento».
Comunque, ha aggiunto Gentiloni – «l’Italia con l’intervento che il governo propone porterà un sostegno molto consistente alle forze di sicurezza afgane e all’economia del paese» e, ha concluso, «certo non abbandonerà Herat» dove l’azione delle forze italiane ha ottenuto riconoscimenti importanti.

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