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“Mantieni viva la luce della speranza”: programma di sostegno agli orfanotrofi di AFCECO

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TRADUZIONE A CURA DI GRAZIELLA MASCHERONI

Luglio 2010
AFCECO 1 300x60Cari amici degli orfanatrofi di AFCECO
Cosa succede se decidessimo di aprire un nuovo orfanotrofio? In un paese in guerra, trovati i finanziamenti, la città, la posizione, la casa, il personale, perfino la selezione dei bambini potrebbero sembrare un’operazione senza fine. Poi comincia il vero lavoro: infatti mettere insieme 60 bambini provenienti dalle province di Jalalabad, Kunar, Laghman e Nuristan, bambini che sono stati dentro e fuori la scuola o non vi sono mai stati, bambini che hanno vissuto nelle strade, nei campi, nei vicoli ed essenzialmente soli, diventa un’impresa ardua.

Ma come un bel giardino, se preparato con cura a attenzione, crescerà. Inoltre, se si seguono certe tecniche e filosofie verrà gestito con minime ingerenze e molto amore. Questo è il caso del nostro nuovo orfanotrofio di Jalalabad. Tre mesi, in attesa dell’inizio della scuola, riteniamo essere il tempo sufficiente per far loro acquisire le capacità per noi scontate, come vivere in una casa con altre persone, dividersi i compiti, curarsi i denti, usare e pulire un bagno , saper mangiare bene. Un’altra grande barriera è rappresentata dalla lingua.
Non meno di cinque diverse lingue improvvisamente si incontrano presentando una difficoltà di comunicazione.
Nell’orfanotrofio di Jalalabad convivono con la propria lingua bambini di origine Pashtun, Nouristani, Pashai, Kohistani e Arabi Afghani. Per quanto sembra formidabile, questo fatto non è nuovo. Basta guardare le nostre ragazze Mahbooba e Farzana, che sono rispettivamente Nuristani e Hazara. Al loro arrivo quasi sette anni fa, non potevano comunicare con nessuno nell’orfanotrofio. Ora parlano cinque lingue diverse. “Il terreno è stato preparato con la corretta quantità di acqua e sole”. I bambini crescono anche con l’aiuto di alcuni studenti afghani volontari e alcuni tutor che hanno stipulato un ottimo rapporto con AFCECO. Inoltre, con particolare attenzione per l’ambiente, educazione e uguaglianza, tutti gli ostacoli sembrano annullarsi.
Tutto sembra migliorare a Jalalabad, poiché, grazie al sostegno degli sponsor Terry Cardwell e Doffie Rotter abbiamo acquisito un’auto usata per l’orfanotrofio che ritenevamo molto utile. Vogliamo inoltre ringraziare tutti coloro che hanno e continuano a contribuire per il trasporto. Abbiamo un lungo cammino da percorrere per la fornitura di mezzi di trasporto sia per Kabul che per Herat, ma grazie a voi abbiamo iniziato bene. Luglio significa esami di medio termine per tutti i bambini a Kabul. Ogni lezione verrà sospesa mentre loro studiano fino a tardi. C’è un grande spirito di competizione fra i nostri giovani studenti, che si concluderà con l’ottenimento di un buon livello nella classe. E ‘con orgoglio che vediamo anno dopo anno così tanti dei nostri bambini occupare la top ten della loro classe, in competizione con centinaia di altri bambini, (e anche, a volte superando il nepotismo che troviamo all’interno del governo). Auguriamo loro buona fortuna per affrontare un periodo difficile.

 

AFCECO 4Per anticipare questo periodo e volendo evitare un carico di lavoro nel mese di luglio, il nostro coordinatore Ian Pounds ha fatto dare l’esame a tutti gli allievi più grandi (ragazzi e ragazze tra i 14 e 17 anni) dieci giorni fa. Dopo aver finito un pregevole semestre di insegnamento in primavera, ha voluto preparare i suoi studenti per un esame con una diversa modalità: cento domande in due ore senza pausa. Ha riferito che su 30 studenti di livello avanzato, solo due hanno fallito, 23 si sono classificati tra il 78-88%, e cinque tra il 90-97%.

Queste cinque sono Maria, Hala, Sadiqa, Ali e Sosan. Per la conclusione del semestre Ian ha invitato il membro del Parlamento ed ex sfidante presidenziale (il terzo l’anno scorso) Ramazan Bashardost all’Orfanatrofio Mehan. Mr. Bashardost è stato profondamente impressionato sia per l’orfanotrofio, che per le domande che gli studenti, ragazze e ragazzi, hanno posto organizzati da Ian nella Biblioteca Doffie. Nonostante non sia uomo noto per la sua ricchezza, Bashardost, dopo una visita di tre ore, ha donato 500 afgani ad ogni bambino, e 1.000 euro ad AFCECO. Poco prima che Bashardost se ne andasse, Ian gli ha chiesto cosa ne pensava degli studenti. “Sai,” disse, poi si fermò e sorrise. “In questa sala potrebbe esserci un futuro Membro del Parlamento, forse anche il Presidente dell’Afghanistan”.
Questo è stato il complimento migliore che potevamo ricevere, e una convalida che tutto il lavoro che facciamo e il sostegno che voi date possa portare a un cambiamento reale e positivo in questo paese stanco di guerra.

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