Skip to main content

Donne afgane imbracciano le armi contro l’ISIS

|

Dal portale di telecomunicazioni australiano SBSSBS – 15 gennaio 2017

women 2Sarebbero più di un centinaio le donne della provincia di Jawzjan, nel Nord dell’Afghanistan, che hanno preso le armi per combattere da sole le forze dell’ISIS. La loro decisione – affermano – deriva dal fatto che l’esercito afgano non sta facendo nulla per proteggere le loro famiglie. Hanno perso il marito, uno o più figli, uno o più fratelli per mano dei talebani o dell’ISIS, che si sta affermando in questa provincia al confine con il Turkmenistan.

“I talebani e l’ISIS mi hanno ucciso nove famigliari: cinque figli e quattro nipoti”, afferma Gul Bibi, anziana raggiunta per telefono nella provincia di Jawzjan.

Nel dicembre scorso un gruppo di donne si è presentato al comandante della locale polizia, Sher Ali, ottenendone armi e munizioni. Ma non sono una vera e propria organizzazione paramilitare e non hanno nessun addestramento specifico: l’unica cosa che sanno fare è puntare l’arma e sparare.

Da più di dieci anni i talebani imperversano nella provincia di Jawzjan, conducendo attacchi antigovernativi e contro le truppe straniere.
Secondo la testimonianza di Mohammad Reza Ghafoori, portavoce del governatore della provincia, lo Stato Islamico ha iniziato a infiltrarsi nella provincia – in posizione strategica nell’Asia centrale – all’inizio del 2016, quando un comandante talebano a capo di circa 50 uomini ha stipulato ufficialmente un’alleanza con gli estremisti dell’ISIS.

Un parlamentare portavoce del ministro degli Interni afgano afferma che il governo ha proposto alle donne combattenti di unirsi alle forze militari regolari, ma le donne hanno rifiutato, accusando il governo di mancare completamente al dovere di proteggere le loro famiglie.

Dalla caduta ufficiale del governo talebano nel 2001, in seguito alla campagna militare della coalizione a guida USA, la guerra permanente in cui è sprofondato il Paese ha fatto migliaia di vittime civili.
Gli Stati Uniti hanno da poco annunciato che manderanno 300 marines nella provincia di Helmand, nel Sud del Paese, fortemente instabile e in larga parte sotto il controllo talebano: l’operazione farebbe parte del vasto programma di formazione, addestramento e consulenza strategica all’esercito afgano.

Nel frattempo, la Russia, la Cina e il Pakistan il mese scorso hanno messo in guarda contro l’aumento della potenza dell’ISIS in Afghanistan, che sta ulteriormente aggravando la condizione di grave insicurezza in cui versa il Paese.

http://www.sawa-australia.org/newsletter/2017

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *