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Afghanistan, il nuovo presidio ostetrico intitolato a Valeria Solesin

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Repubblica.it – 8 dicembre 2016

161330842 70bc6d42 9317 4962 8ade 30b67e60f269ANABAH (Afghanistan) – Con oltre 500 parti al mese, il Centro di maternità di Anabah, nel nord dell’Afghanistan, stava diventando troppo piccolo. Per questo, EMERGENCY ha deciso di costruirne uno nuovo con quattro sale parto, due sale operatorie, una terapia intensiva e una sub-intensiva neonatali, una terapia intensiva per le donne che hanno avuto complicazioni durante il parto, un ambulatorio, un reparto di ginecologia, un’area per i follow-up e una per il travaglio. Il nuovo centro è stato inaugurato oggi, 8 dicembre. La nuova struttura permetterà di offrire cure gratuite a un numero ancora maggiore di mamme e di bambini in un’area molto vasta del nord del Paese, abitata da almeno 250.000 persone, dove non esistono altri centri specializzati e gratuiti.

Il centro porterà il nome di Valeria Solesin. D’accordo con la famiglia, il nuovo Centro di maternità è dedicato a Valeria Solesin, uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015. “Anabah è stata la prima casa di Emergency in Afghanistan nel 1999 – dice Rosella Miccio, coordinatrice dell’Ufficio Umanitario di Emergency – dopo 17 anni e 5 milioni di pazienti curati, oggi inauguriamo la nuova maternità e siamo felici di dedicarla a Valeria Solesin, che è stata parte della famiglia di Emergency. Valeria ha testimoniato durante la sua vita i valori della pace: siamo molto contenti di poterla ricordare con questo atto concreto di pace. Emergency – ha detto ancora Rossella Miccio – aveva aperto il primo Centro di maternità ad Anabah nel 2003. Quando è stato aperto le perplessità erano grandi, qualcuno l’aveva definita una pazzia. Eppure la necessità di una struttura simile era ed è tuttora evidente: in Afghanistan la mortalità materna è 115 volte più alta di quella registrata in Italia, il tasso di mortalità infantile 24 volte più alto”.

Unico luogo dove è garantita l’assistenza in gravidanza.  In questo contesto, il Centro di maternità di EMERGENCY rappresenta per numerose donne l’unica possibilità di essere seguite durante la gravidanza e l’unico luogo in cui poter partorire in sicurezza e sotto la supervisione di personale medico e sanitario. Secondo il ministro della Salute afgano, Ferozudin Feroz, presente all’inaugurazione: “Costruire qui in Afghanistan questo genere di strutture contribuisce a garantire alti standard di cure, a migliorare la salute materna e a ridurne la mortalità. Questo ospedale non è utile solo per questa area ma anche per altre province. È per questo che ci auguriamo che Emergency continui ad espandere le sue attività anche in altre regioni”.

 

Il programma di assistenza prenatale. Oltre al Ministro della Sanità, all’inaugurazione sono intervenuti il Governatore del Panshir, la portavoce della First Lady, gli anziani e i capi religiosi dei villaggi circostanti, i responsabili della sanità delle provincie di Kapisa e Parwan, membri del Parlamento (soprattutto donne): oltre 600 persone che vedono nel lavoro di Emergency un aiuto concreto alla popolazione afgana. Presso il Centro, è attivo un programma di assistenza prenatale per monitorare le gravidanze e curare tempestivamente eventuali patologie e una scuola di specialità per ginecologhe e ostetriche afgane, riconosciuta dal ministero locale della Sanità.

È anche un polo formativo per il personale afgano. L’importanza del Centro non si limita alla prevenzione e all’assistenza sanitaria: la maternità di Emergency ad Anabah è anche un polo formativo per il personale afgano – qui composto da sole donne – che lavorando ogni giorno a contatto con il personale internazionale riceve una formazione pratica e teorica. Perché il nostro obiettivo, come sempre, è fare in modo, un giorno, di non essere più necessari. “Ci piace guardare a questo Centro come a una fucina di diritti”, continua Miccio. “In uno dei Paesi dove è più difficile la condizione femminile, nel Centro di Emergency le donne possono essere curate, imparano cos’è la prevenzione, lavorano con pari dignità rispetto agli uomini e vengono formate professionalmente

 

 

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