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L’8 Marzo di Malalai in Germania a fianco delle donne Curde

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Tratto da facebook di Malalai

Traduzione di Cristina Cangemi, Giulia Giunta, Ester Peruzzi, Dalila Scaglione e Sara Somaini

malalaiVorrei estendere i miei più sinceri ringraziamenti all’International Women Space per avermi invitato a partecipare a questa dimostrazione nella Giornata internazionale della donna e a portarvi il messaggio degli afghani sofferenti e oppressi, soprattutto le donne.

Vengo da un paese dilaniato e ferito dalla guerra chiamato Afghanistan, un paese dove gli uomini e le donne non hanno alcuna emancipazione e continuano a subire il fascismo di diversi tipi di fondamentalismo e l’occupazione da parte degli Stati Uniti e della NATO. Un paese dove le bombe, gli attacchi suicidi, gli attacchi di droni, le esecuzioni pubbliche, gli stupri di gruppo, il rapimento, la tossicodipendenza e il traffico di droga, la corruzione e un migliaio di altre tragedie minacciano la vita della popolazione ogni secondo.

A più di sedici anni dalla cosiddetta “liberazione delle donne afghane” da parte degli Stati Uniti e della NATO e dopo aver speso più di 100 miliardi di dollari, sfortunatamente il nostro paese occupa ancora la prima posizione nella lista dei paesi dilaniati dalla guerra, produttori di droga, corrotti, analfabeti, infelici e segnati dalla guerra. Il genocidio perpetrato nel nostro paese non è inferiore alla brutalità dell’era talebana.
Tuttora le principali vittime sono le donne afghane. La condizione delle donne in Afghanistan è tanto catastrofica quanto lo era durante il regime ignorante e misogino dei Talebani.
Forse vi è arrivata la scioccante notizia dell’uccisione della ventisettenne Farkhunda che è stata brutalmente picchiata a morte da un gruppo di criminali ignoranti e il suo corpo è stato bruciato in pubblico a solo un paio di chilometri dal palazzo presidenziale. Ciò ha dimostrato che le grandi affermazioni del governo statunitense e di quello occidentale, dei media e dei loro fantocci afghani sui diritti delle donne nel paese sono solo grandi bugie per fini propagandistici. Sfortunatamente assistiamo a uccisioni, stupri, lapidazioni a morte, tagli di orecchie e nasi, pestaggi pubblici di donne sia da parte dei talebani, signori della guerra locali e da parte dell’ISIS, flagellazione, perseguimento, tossicodipendenza, matrimoni forzati, spose bambine, attacchi con acidi a ragazze, violenza domestica, aggressioni a studentesse o avvelenamenti e altri crimini medievali contro le nostre donne avvengono ogni giorno.

 

Tuttavia, gli autori di questi atti barbari non vengono incriminati, perché i fondamentalisti e i traditori al potere credono che le donne debbano essere utilizzate solo per soddisfare la loro lussuria e procreare figli. La misoginia bestiale dei selvaggi talebani e altri lacchè dell’Iran, del Pakistan e dell’Arabia Saudita, è ben nota a tutti. Però, negli ultimi quindici anni, questi traditori hanno modificato il loro aspetto e sono stati supportati contro la nostra nazione dagli Stati Uniti e dall’Occidente. Sebbene parlino di libertà delle donne, in pratica non sono diversi dai talebani e da altri misogini assassini. Recentemente, il killer più ricercato della nostra gente chiamato Gulbuddin Hekmatyar, la cui lista di crimini e brutalità contro il nostro popolo è molto lunga, è stato graziato in un accordo sponsorizzato dall’ONU ed è stata accolto a Kabul come un re dagli Stati Uniti / NATO / ONU e dal loro regime fantoccio di Ashraf Ghani. Il nome di Gulbuddin, che uccideva innocenti in attacchi suicidi e in crudeli atti di terrore, è stato rimosso dalla Lista Nera delle Nazioni Unite e l’Unione Europea ha fornito centinaia di milioni di dollari per assicurargli un paradiso sicuro e una casa lussuosa a Kabul. La nostra gente è stufa delle politiche interne dei paesi occidentali a sostegno dei terroristi e, ovviamente, le donne afghane sono le prime vittime di questi tradimenti.

Nel mio paese, l’unica differenza nell’era post-talebani è che ora ci sono alcune donne al governo, in parlamento, e nelle ONG che sono solo pezzi da esibizione per la propaganda occidentale così che si possa mostrare la “liberazione delle donne afghane” nel mondo. La maggior parte di queste donne non supportano le nostre malaugurate donne, ma difendono i signori della guerra e i loro capi occidentali. Le loro uniche preoccupazioni sono servire i loro superiori, il potere e il denaro, l’emancipazione femminile non la considerano importante, la maggioranza di loro è parte del problema e in contatto con gruppi pericolosi.

L’altro motivo principale dell’oppressione delle donne è che alla metà della popolazione è stato vietato l’accesso alla vita economica ed è stata relegata ai lavori domestici. Ciò ha reso le donne il sesso inferiore perché non possono partecipare all’economia della società.

Fino a quando gli acerrimi nemici della democrazia e dei diritti delle donne saranno al potere, le nostre donne non vedranno soddisfatte neanche l’ultima delle loro richieste. Se il nostro paese non ha l’indipendenza, allora non solo per le nostre donne ma per l’intero paese non ci sarà né giustizia, né libertà, né prosperità.

 

29356882 10156042521781271 4437552724099203072 o 1024x768Cari amici,
negli ultimi 16 anni il governo americano ha costretto innumerevoli nazioni bisognose a vivere la guerra, la distruzione, il bombardamento e il terrorismo di stato. Iraq, Siria, Libia, Yemen, Ucraina e Afghanistan sono tra i peggiori e più tragici esempi in cui milioni di persone sono state uccise e spinte verso la miseria. La cosiddetta “guerra al terrorismo” è la più grande bugia di questo secolo. Siamo testimoni del fatto che in Afghanistan gli Stati Uniti/NATO supportano e armano ancora, direttamente e indirettamente, i terroristi più pericolosi. Il terrorismo è ancora un’arma strategica nelle mani della Casa Bianca per destabilizzare l’Asia e bloccare il progresso economico e militare della Russia, della Cina e di altri nemici, mentre la rapida ascesa al potere dell’Asia viene vista come una minaccia all’impero americano. Ad oggi, il progetto di spostare Daesh/ISIS dalla Siria e l’Iraq verso l’Afghanistan viene attuato dagli Stati Uniti in modo che possa essere usato contro la Russia e la Cina. Stanno riposizionando l’ISIS ai confini settentrionali dell’Afghanistan cosicché possano diffondere questo micidiale virus nelle Repubbliche dell’Asia centrale e in Russia.

Credo che valori come i diritti umani, la democrazia e la libertà non possano essere imposti da pistole puntate da una superpotenza che presenta una storia piena di violazioni dei diritti umani, guerra e brutalità. È un dovere delle nostre donne e dei nostri uomini spezzare le catene della schiavitù e del terrore mediante l’organizzazione e la lotta. Nessun’altra nazione può o vuole donarci questi valori.

Cari fratelli e sorelle,
credo che il futuro delle donne sia nelle loro mani e dipenda dalla loro consapevolezza, dal loro sacrificio e dalla loro resistenza per avere un futuro radioso. Per questo insisto sul fatto che l’unica strada per le donne di liberarsi da oppressioni, barbarie, crimini e discriminazione sia la diffusione della consapevolezza tra le donne, attraverso la solidarietà e la strenua lotta. La chiave dell’emancipazione femminile è solo nelle mani delle donne.

29339785 10156042521751271 6470826938226180096 o 1024x768Nel corso della storia, quando le donne ne hanno avuto l’opportunità, hanno dimostrato di poter ricoprire, affianco agli uomini, un ruolo importante in tutti gli ambiti. L’incoraggiante rivolta delle donne curde contro i misogini dell’ISIS ha mostrato al mondo che se le donne insorgono, nessuna potenza, per quanto forte e supportata dalle grandi potenze, può ostacolare la loro epica battaglia e la loro determinazione.

L’istruzione è il bisogno più l’obiettivo primario per le donne del mio paese, dove hanno meno diritti delle bestie, perché oltre l’85% delle donne afghane sono analfabete. Per decenni, i governi e i gruppi reazionari hanno provato a confinare le donne in casa e privarle degli studi. Una donna istruita capisce meglio quali siano i suoi diritti e combatte per ottenerli.

Uniamoci insieme per rompere le catene che ci legano mani, piedi e mente e proviamo a conquistare i diritti che ci sono sempre stati negati.
Vorrei concludere il mio discorso citando Rosa Luxemburg, brillante donna della storia: “Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene”.

 

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